“Mi dia un cervello, confezione in scatola cranica, grazie.”
Il suo ultimo libro, nel 2017, si era classificato come finalista in ben tre premi letterari vincendone due, aveva per titolo L’angelo morto e proponeva un linguaggio spiazzante, articolato per negazioni.
Cosa ci dobbiamo aspettare, ora, da questo suo strano annuncio, “Vendesi uomo”?
– Vendesi uomo è la metafora della vita di tutti, non di un solo uomo, ma degli umani. Ho sentito e ho voluto raccontare la storia di tutti noi, portatori di una riserva di tempo non infinita che offriamo all’esistenza. Per farlo ho convertito questa storia costringendola negli spazi e nella forma degli annunci commerciali, insomma, non ho perso la voglia di proporre testi che disorientano…
E perché questa necessità di disorientare? Le logiche commerciali, che sono anche quelle dei libri, non suggeriscono invece di “venire incontro” al lettore?
– Se scrivi in un linguaggio condensato come quello della poesia non puoi accontentarti del linguaggio comune. E nemmeno di quello romantico, il cuore, i tramonti, i sentimenti… Questo oggi è il linguaggio di Facebook e di Instagram. Bisogna disorientare: se vuoi cercare di dire qualcosa di nuovo devi inventare un linguaggio nuovo.
Un linguaggio in cui c’è tanta ironia, anche umorismo, come l’ormai famoso “cervello in scatola cranica”, ma anche tenerezza, amore per i suoi figli…
– E c’è anche forza e ci sono stimoli verso cose nuove, proprio com’è la vita, piena di cose diverse, talvolta anche in contrasto. E per questo il libro si chiude con l’appello per la ricerca della nostra “anima smarrita”… questo è il mio annuncio: andiamo a ritrovarla.
Mario Campanino, Vendesi uomo, Ronzani Editore, 2024
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