A settembre arriva la sesta edizione del Milano Off fringe Festival, il festival del teatro off e delle arti performative. Anticipiamo le novità e alcuni eventi in programma

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Abbiamo intervistato Francesca Vitale direttrice e organizzatrice del Festival insieme a Renato Lombardo.

D. A fine settembre parte la sesta edizione del Milano OFF Fringe Festival (26 settembre/06 ottobre), quest’anno c’è una novità, che mette a sistema diverse realtà Fringe. Ce ne parla?

R. Già con Milano Off e Catania Off, rispettivamente alla sesta e terza edizione, abbiamo creato un network che unisce il nord e il sud della nostra penisola, e poiché pensiamo che possano nascere in futuro altri festival sul territorio nazionale all’inizio del 2024 abbiamo creato Fringe Italia Off. Le due città sono strategiche nel panorama italiano e il radicamento dei Fringe è frutto di un lavoro durato anni e che continua in un crescendo costante.

D. Chiuso il bando di partecipazione avete avuto un numero elevato di domande da parte di compagnie che vogliono partecipare, ci dice qualche numero?

R. In verità anche per le edizioni degli anni passati le adesioni sono state tantissime e in continuo aumento, quest’anno la partecipazione delle compagnie è stata davvero notevole. Abbiamo ricevuto circa 180 domande e proposte di spettacoli, tra le quali abbiamo scelto 50 compagnie, che parteciperanno e porteranno i loro lavori nelle 16 location dislocate sul territorio milanese durante le due settimane di Festival. La selezione da parte della giuria è stata davvero difficile e siamo rammaricati di aver dovuto escludere ottimi spettacoli.

 

D. Dalla sua fondazione, il Milano OFF si inserisce in un vasto sistema di collaborazioni e partnership anche di respiro internazionale. Quali sono le più interessanti e quali saranno quest’anno?

R. Le partnership internazionali sono per noi un elemento fondamentale, forse la base del nostro Festival. Nel tempo vanno incrementandosi, grazie al nostro continuo rapporto con altri Fringe del mondo. Anche quest’anno abbiamo aggiunto nuovi accordi con altri Festival del circuito World Fringe e al momento abbiamo circa 15 partner, dalla Grecia alle Azzorre, da New York a Hollywood, da Praga ad Avignone. Ma sono importantissime per noi anche altre partnership strettamente legate al territorio, come Zelig, Il Piccolo Teatro, il Mercato Centrale, scuole e università milanesi come Bicocca e La Statale. Abbiamo anche dei media partner ormai “storici” ai quali siamo lieti di aggiungere da quest’anno La Gazzetta di Milano, una testata che racconta il territorio milanese, dal centro alla periferia, i luoghi molto conosciuti e quelli meno, così come per le location dei nostri spettacoli, dal centro alle periferie e spesso inusuali come scuole, palestre e gallerie d’arte. Non possiamo terminare senza citare il supporto di SIAE, quest’anno presente come Sponsor in ambedue i Festival.

D. Si discute spesso dell’importanza di avvicinare i più giovani al teatro. Il MIOFF lo fa coinvolgendo attivamente sia gli studenti sia le scuole. Con quali strategie? 

R. È il terzo anno consecutivo che nelle attività del festival abbiamo inserito il nostro progetto “Lo studente in giuria”, con lo scopo di creare un ponte di interesse tra il teatro e il pubblico giovanile.  In particolare gli studenti delle scuole primarie e secondarie ma che gli universitari della Statale e della Bicocca con il progetto Bbtween. Li coinvolgiamo attraverso un training di formazione per acquisire gli elementi base per dare un giudizio a una performance. Tutti gli spettacoli vengono così valutati con competenza e motivazioni scritte da gruppi di studenti. Tutte le valutazioni confluiranno nella scelta di un vincitore, che riceverà una borsa di studio.

 

D. Anche quest’anno, il MiOff è in cima alla lista dei progetti vincitori del bando di Milano è Viva, con cui la città vuole estendere la sua proposta culturale nelle periferie e nei quartieri. Ci anticipa qualcosa del vostro programma di eventi che voi chiamate OFF dell’OFF?

R. Abbiamo un programma ricchissimo di proposte di eventi gratuiti per tutte le età e tutti i gusti. Eventi che anticiperanno addirittura il MI OFF e che proseguiranno durante le 2 settimane del Festival. Ne cito solo alcuni: “Poetica” a cura di Roberto Manfredi a Villa Scheibler a Quarto Oggiaro, una giornata di celebrazione della poesia, dedicata ai poeti della nuova generazione che interpreteranno le loro poesie sulla tematica del Viaggio (che è il concept di questa sesta edizione) e a incontri con artisti e poeti noti che si alterneranno in una fusione di espressioni artistiche diverse ma connesse tra loro, quali la musica e la videoarte. Una mostra sui costumi dei Musical all’Imbonati Hub a Dergano, concerti al Cam Garibaldi e all’Idroscalo al Parco dell’Arte, due “Focus” al Piccolo Teatro (uno riguarderà i mestieri del Teatro), presentazioni di libri, concerti diffusi.

 

D. Il MiOFF vuol essere uno “spazio” sia per gli artisti sia per la riflessione sul mondo del teatro nel suo complesso. Quale futuro vedete o vi auspicate?

R. Per un numero sempre crescente di artisti è importante misurarsi con il mercato internazionale. Quello che ci auspichiamo di incrementare e migliorare ogni anno sono sia i rapporti con artisti di altri Stati e continenti, sia gli scambi umani, che ogni anno impreziosiscono il Festival e ne incrementano il senso e il valore. Il mondo del teatro in generale va invece in una direzione molto strutturata. La nostra vuole essere una visione dialogante con tutte le realtà, ma alternativa e comunque in linea con la valorizzazione globale degli artisti.