Per effetto di una modica apportata alla scorsa L. di Bilancio, a partire dal 1° luglio 2019, è stato introdotto il sistema del biglietto nominale per accedere ai concerti di musica popolare contemporanea. Questo strumento è davvero la risposta giusta al fenomeno illecito del Secondary Ticketing?
In un contesto così importante per la musica come la Milano Music Week, ASSOMUSICA ha promosso l’incontro “Biglietto Nominale: una nota stonata”, che ha avuto luogo ieri presso l’Auditorium MMW Spazio B, (BASE Milano) nell’ambito del Linecheck Music Meeting and Festival.
Durante l’incontro sono intervenuti Vincenzo Spera Presidente di Assomusica, Sergio Battelli Deputato, Presidente Commissione Politiche UE – Camera dei Deputati (M5S), Riccardo Grassi Direttore di Ricerca presso SWG e Stefano Lionetti CEO TicketOne. Ha moderato l’incontro il giornalista Renato Tortarolo.
«Abbiamo voluto questo incontro non per scatenare polemiche ma per favorire un confronto proficuo, a prescindere dalle posizioni di ciascuno dei presenti – dichiara in apertura il Presidente di Assomusica Vincenzo Spera, che, al fine di contestualizzare il fenomeno del Secondary Ticketing, aggiunge: – Storicamente ci siamo occupati, ed io in prima persona bussando alle porte di SIAE, Agenzia delle Entrate e Finanza, di sottoporre alle istituzioni la problematica della vendita di biglietti non conforme alle regole di una deontologia professionale. La risposta che abbiamo ricevuto è sempre stata negativa. Il 14 ottobre 2016 abbiamo presentato un emendamento, inserito nel Decreto Fiscale, che tuttavia è stato bocciato. Subito dopo è scoppiato il noto scandalo del servizio realizzato dalle “Iene” che rese a tutti evidente il problema del bagarinaggio online, creando un forte movimento di opinione. Tuttavia sussisteva un grave problema: all’epoca tutti erano in grado di rivendere i propri biglietti a dei prezzi diversi da quelli ufficiali, compresi gli organizzatori dei concerti e gli artisti, poiché non esisteva una legge che lo vietasse. È in questo momento che l’allora Ministro Franceschini riprese l’emendamento da noi proposto, rivisto insieme a SIAE e portato nella legge Finanziaria del 2017. Dall’1 gennaio al 31 dicembre 2017, nonostante la legge, lo Stato non ha applicato come avrebbe dovuto i provvedimenti contro questa dannosa prassi, mentre, d’alta parte, gli organizzatori e tutti quei soggetti prima coinvolti nella vendita secondaria di biglietti hanno smesso del tutto di dedicarsi a tale prassi. Su questo quadro generale, si innesca la nuova norma sul biglietto nominale del Presidente Battelli, inserita nella Finanziaria del 2018, che da norma generale, è stata poi ristretta ai soli organizzatori di eventi di musica popolare contemporanea, escludendo però altri soggetti come l’Arena di Verona o altre forme di spettacolo. Dal mio punto di vista la funzione di questa norma, invece che punire i responsabili del bagarinaggio, crea soltanto problemi al pubblico e agli organizzatori, per la quantità di risorse che devono impiegare».
L’Associazione torna così a porre l’accento su tutte le contraddizioni di una nuova normativa, che, stando anche ad una recente ricerca realizzata dall’Istituto SWG, sembra molto lontana dal risolvere il problema del bagarinaggio online.
A questo proposito, Riccardo Grassi, Direttore di Ricerca presso SWG, dichiara: «L’indagine SWG evidenzia come la passione per i propri cantanti e gruppi preferiti spinga spesso i fan a cercare i biglietti dei concerti attraverso tutti i canali possibili. Il 44% di acquista i biglietti all’ultimo minuto li cerca da canali non ufficiali, spesso senza badare al prezzo di vendita. Al momento dell’acquisto on line, inoltre, meno del 40% degli intervistati sa distinguere rivenditori ufficiali da siti di Secondary Ticketing che, spesso, compaiono ai primi posti nei motori di ricerca. SWG ha condotto una simulazione d’acquisto per 8 dei maggiori concerti previsti per i prossimi mesi, per i quali sarà richiesto il biglietto nominale. In tutti i casi la disponibilità di biglietti su siti di Secondary Ticketing si è rivelata ampia, con prezzi fino a 11 volte superiori a quelli originali».
«La norma va sicuramente capita e rodata, come accade per tutte le nuove norme che entrano in vigore – replica l’On. Sergio Battelli – È vero anche che sulla Legge per il contrasto del Secondary Ticketing c’è un accanimento senza precedenti. Credo ci sia bisogno di altro tempo prima di poter cominciare a pensare ad una soluzione diversa. Trovo anzi che sia pretestuoso dare ad una norma la colpa dei disagi che si sono verificati in occasione del primo concerto con biglietto nominale obbligatorio».
Di diverso parere sono invece alcuni esponenti di altre forze politiche che, seppure non presenti all’incontro, hanno fatto pervenire il proprio contributo.
In un appunto sul tema, l’On. Guido Germano Pettarin, Deputato, Componente Commissione Politiche UE – Camera dei Deputati (FI) sottolinea come: «Siamo di fronte ad un eccesso di legiferazione: per sanzionare il fenomeno del “bagarinaggio online” è stata colpita tutta la filiera dello spettacolo musicale, dal pubblico agli organizzatori di eventi, che non trae alcun beneficio da quanto disposto. Sarebbe necessario tornare a ragionare sul tema e ammettere onestamente che la normativa sul biglietto nominale non coglie l’obiettivo, che è quello di combattere i siti che acquistano massivamente biglietti online per rivenderli a prezzi maggiorati».
Dello stesso parere il Senatore Roberto Rampi, Componente Commissione Industria – Senato (PD), che attraverso un video contributo dichiara: «Credo sia il tempo di prendere atto che questa norma non serve e crea solo problemi ai cittadini invece di combattere veramente il bagarinaggio. Il mondo della musica e dei concerti è un grande momento di divertimento e di aggregazione, un pezzo importante dell’economia, che ha bisogno di semplificazioni e non di ulteriori complicazioni».
Simona Malpezzi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (PD), in collegamento telefonico, aggiunge: «Partendo dal fatto che la lotta al bagarinaggio ci vede tutti compatti, riteniamo che vi sia la necessità di trovare una soluzione per non penalizzare tutti coloro che lavorano nel settore della musica dal vivo, i quali vengono di fatto danneggiati dal biglietto nominale. Bisogna piuttosto pensare ad un confronto sereno tra le parti politiche per trovare una soluzione che sia veramente efficace contro il fenomeno del bagarinaggio online».
Dopo l’introduzione della nominatività il pubblico non ha sin qui ridotto gli acquisti per gli eventi, tuttavia le problematiche agli accessi sono del tutto evidenti – dichiara Stefano Lionetti, CEO TicketOne – Dopo pochi eventi sono chiare le difficoltà nel garantire la regolarità degli accessi nonostante un impiego massiccio di risorse che non potrà essere garantito sempre e dovunque. Nel frattempo, i siti di secondario hanno automatizzato la raccolta dei dati degli spettatori e sono tranquillamente in grado di garantire biglietti correttamente intestati anche nei casi di vendite a prezzo maggiorato facendosi beffe della legge e di tutti coloro che per motivi personali o per incomprensioni si trovano invece con un biglietto irregolare all’accesso. La vera soluzione non è il biglietto nominativo, ma la rigorosa applicazione della legge ripetutamente richiesta da TicketOne e da altri operatori con un esposto e con continui solleciti alle autorità. Nel frattempo, TicketOne ha lanciato sul proprio sito la piattaforma etica di rivendita fanSale dove sono garantiti il prezzo originale e l’autenticità del biglietto a prescindere dalla nominatività dello stesso».
In conclusione dell’incontro Assomusica ha presentato un documento, realizzato su dati estrapolati dall’ “International Ticketing Yearbook 2019”, che analizza il fenomeno del Secondary Ticketing e i modi attuati dai diversi governi per contrastarlo in 20 paesi europei ed altrettanti nel resto del mondo.
«Molti paesi hanno legiferato contro il fenomeno del Secondary Ticketing, ma nessun Paese al mondo ha introdotto per Legge la nominalità dei biglietti» conclude Vincenzo Spera. «In base a tutte le analisi qui rappresentate e ai dati raccolti, l’unica via praticabile per contrastare il fenomeno del bagarinaggio è quella di ammettere la possibilità, come già accade in Germania e in altri paesi europei, di imporre delle regole ai siti di Secondary Ticketing e applicare alla rivendita dei criteri ben chiari e dei limiti precisi di sovrapprezzo».
Dopo aver ascoltato i vari studi e le tesi presentate dagli altri, il Presidente Battelli si è detto disponibile a costituire un tavolo tecnico che possa migliorare la norma e trovare comuni soluzioni per rendere tale norma più efficace contro chi opera al di fuori dei sistemi di biglietteria ufficiali.