Esce per Chinaski Edizioni il 20 aprile, data della giornata mondiale della cannabis, CANAPA una storia incredibile di Matteo Gracis. Una celebrazione della pianta della Canapa, che dovrebbe finalmente essere “libera in ogni sua forma e per ogni suo utilizzo”, e un racconto della crescita umana e professionale dell’autore, che ha messo il suo entusiasmo e le sue competenze al servizio della comunicazione della libertà di pensiero e azione nella sua fortunata rivista Dolce Vita. Una storia incredibile – come dal titolo dell’opera – di una pianta che ha accompagnato l’essere umano da quindicimila anni, e ne ha arricchito l’esistenza in tanti modi diversi. Una “pianta fondamentale per l’umanità” che grazie ai suoi più di centoventi principi attivi (detti cannabinoidi) ha influenzato la scienza medica mondiale, a partire dai primi utilizzi nel campo della medicina tradizionale cinese nel 2737 a. C. ad opera dell’imperatore Shen Nung, ed è stata nei secoli fonte di sostentamento e di cibo, forte e duratura materia prima oltre che protagonista di interessanti esperienze mistiche e rituali. Matteo Gracis elogia le incredibili proprietà e l’affascinante storia della Canapa, e racconta con attento sguardo sociologico e storico la guerra che le è stata mossa nell’ultimo secolo da chi perseguiva interessi egoistici, che hanno comportato la sua quasi totale eliminazione dalla vita dell’uomo. È infatti un nodo fondamentale dell’opera il disvelamento di un inganno che, a partire dagli anni trenta del novecento, ha portato magnati dell’editoria, della petrolchimica e del settore farmaceutico, oltre che uomini politici corrotti, a iniziare un’oscura fase di proibizionismo originata in America e poi sviluppata in tutto il mondo. Raccontandone la travagliata cronaca macchiata da azioni scellerate e complotti politici, con un occhio di riguardo per la difficile situazione italiana, l’autore punta il dito sulla lotta a una pianta che avrebbe invece potuto salvare la disastrosa condizione ambientale odierna, limitando l’utilizzo del petrolio e della plastica grazie alle sue infinite proprietà. È infatti possibile realizzare della bioplastica dalla fibra della Canapa, così come utilizzare le sue parti per la combustione ecosostenibile e per fini di bioedilizia; infine la pianta è anche un bioaccumulatore che può assorbire le sostanze chimiche tossiche dal terreno. Per fortuna la Canapa sta oggi tornando al centro della storia, trascinata da una rivoluzione verde, silenziosa ma inesorabile, che percorre tutto il pianeta. L’Italia purtroppo rimane ancora tristemente chiusa alle politiche di piena legalizzazione, ma è indubbio che la nuova era stia bussando anche alla nostra porta e che il cambiamento sia ormai diventato necessità, per un futuro migliore.
TRAMA. Una pianta che da migliaia di anni accompagna l’umanità nella sua storia, ma che da circa un secolo è diventata oggetto delle attenzioni di tutte le forze di polizia del mondo. Un ragazzo che incontra quella pianta e i suoi prodotti, quando sono avvolti da quell’aura illecita che attrae e respinge, ma che non sempre fa riflettere. Due storie che si intrecciano, perché mentre il ragazzo cresce e con lui la sua consapevolezza, insieme si sviluppa anche la curiosità sul perché di quei divieti, sui motivi per cui quella pianta sia bandita dall’agricoltura, dall’industria e dalla farmacopea, luoghi in cui aveva dimorato e prosperato per secoli. Così l’autore, parallelamente al suo percorso che lo ha portato prima a fondare un sito web, con l’obbiettivo di stimolare la discussione verso politiche di liberalizzazione della pianta, e poi a creare e dirigere Dolce Vita, la più importante rivista italiana sulla cultura della Canapa e gli “stili di vita alternativi”, ci racconta la tormentata vicenda del più controverso vegetale nella storia della nostra civiltà, cercando nuove domande e ottenendo alcune significative risposte. Due storie davvero incredibili: quella di Matteo Gracis che dai banchi abbandonati in fretta dell’Università si è inventato imprenditore di successo nel settore della comunicazione, e quella della Canapa che, con estrema fatica ma altrettanta forza, sta riemergendo dal limbo dell’illegalità in molte parti del mondo e da ultimo, almeno in versione “light”, anche nel nostro paese. Una “rivoluzione verde” che ha un solido retroterra culturale, ben oltre il cosiddetto uso ludico, narrata in maniera esemplare da uno dei suoi protagonisti.