Il mondo della gastronomia è da sempre alla continua ricerca di ricette e ingredienti peculiari ma, se si guarda alla produzione editoriale corrente, mancava una pubblicazione dedicata alla sua storia.
Un retroterra tutto da esplorare visto che l’umanità ha scritto una parte importante della sua autobiografia anche in cucina.
Questo il punto di partenza per l’avventura di una rivista che intende rivelare la sua qualità ad ogni apertura di pagina, come la filigrana di una carta pregiata che affiora in trasparenza.
Biblioteca Nazionale Braidense – Sala Lettura
mercoledì 7 giugno 2023 alle ore 17.00, Via Brera 28 Milano
Interverranno:
Marina Rosa – Centro Documentazione Residenze Reali Lombarde
Andrea Tomasetig – Libreria Galleria 900
Julian Zhara – NovaCharta Editori
L’ingresso è libero ma per prenotarsi all’evento è necessario compilare il modulo dedicato sul sito della Biblioteca: https://bibliotecabraidense.org/attivita-eventi/cucina-di-charta/
Cucina di Charta è il nuovo trimestrale di NovaCharta Editori, storica casa editrice fondata e diretta da Vittoria de Buzzaccarini. NovaCharta promuove da oltre trent’anni pubblicazioni ricercate e divulga il piacere della conoscenza dei codici miniati e della bibliofilia appassionando da oltre trent’anni un considerevole numero di studiosi, collezionisti e storici. Cucina di Charta collabora con partner prestigiosi quali l’Università di Padova e Garum Biblioteca e Museo della Cucina di Roma.
NovaCharta con il progetto Salviamo un Codice, nato nel 2008 con il Patronato della Presidenza della Repubblica, si dedica alla salvaguardia del patrimonio librario italiano e fino ad oggi ha sostenuto e finanziato il restauro di quattordici manoscritti di grande valore. Grazie a Salviamo un Codice è in corso il restauro del “Libro de cosina” di Maestro Martino da Como, il grande cuoco lombardo vissuto nel 1400 che lavorò alla corte degli Sforza e in Vaticano. Questo manoscritto, del quale esistono solo altri quattro esemplari al mondo, è considerato lo spartiacque che segna il passaggio dalla cucina medievale a quella moderna sperimentando nuove commistioni di gusto, un corretto uso delle spezie e l’utilizzo di nuovi sistemi di cottura. Martino inoltre fu il primo cuoco a considerare i colori primari degli ingredienti come parte integrante della pietanza anticipando di secoli l’attenzione odierna verso l’aspetto estetico. Sui tempi di cottura Maestro Martino indicava un numero variabile di preghiere (Pater Noster o Miserere) da recitare. Questo singolare suggerimento costituiva un ingegnoso espediente grazie al quale il vulgus – al quale il libro era principalmente rivolto – poteva regolarsi.