Fai, I Luoghi del Cuore 2023: come si posiziona il patrimonio ferroviario.

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È terminato lo scorso dicembre, ma i risultati sono stati presentati il 16 febbraio. Lo spoglio, vista la mole di partecipanti, probabilmente, non è stato semplice da gestire. C’è un’Italia che ha ancora gusto nel votare. Il censimento nazionale de “I Luoghi del Cuore” di Fai (il Fondo ambiente italiano) e Intesa Sanpaolo parla chiaro, confermandosi un’importante campagna di sensibilizzazione dei cittadini italiani sul valore del patrimonio. Sono stati, infatti, 1.500.638 i voti raccolti, in questa undicesima edizione, per più di 38.800 luoghi lungo la Penisola meritevoli di essere protetti e valorizzati.

 

Nella classifica finale a trionfare, conquistando il primo posto, la Chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli. Il piccolo edificio medievale si trova in provincia di Lecce, immerso nella campagna salentina, ha ottenuto 51.443 voti, più del doppio degli abitanti del comune dove è situato. Al secondo posto troviamo il museo dei Misteri di Campobasso, luogo abbastanza recente nato nel 2006 che vuole dare dignità all’ingegno di Paolo Saverio di Zinno e agli “Ingegni” da lui ideati e realizzati a metà del ‘700. Terzo gradino del podio per la chiesa San Giacomo della Vittoria di Alessandria che ricorda la vittoria riportata alle porte di Alessandria il 25 luglio 1391 dagli Alessandrini con le truppe viscontee agli ordini del condottiero veronese Jacopo Dal Verme. I primi tre classificati riceveranno un contributo rispettivamente di euro 50mila, 40mila e 30mila.

 

Perdendosi nell’ampia classifica generale si incontrano diversi luoghi che hanno uno stretto legame con il mondo ferroviario. Al ventisettesimo posto, risultando prima classificata per la regione Abruzzo, c’è la linea Sulmona-Terni-Rieti. Una ferrovia che, quasi fosse una cintura, abbraccia tre regioni (le altre due sono Lazio e Molise). È definita “la Ferrovia del Centro Italia” percorre 163,6 chilometri ed è stata inaugurata il 28 ottobre 1883. Arriva all’altezza di 989 metri a Sella di Corno al confine tra Lazio ed Abruzzo, proprio questo tratto è quello con la maggior pendenza dell’intera rete ferroviaria italiana a scartamento ordinario.

 

In cinquantaquattresima posizione un pezzo di storia del trasporto ferroviario: la Napoli–Portici. Questa linea, poi prolungata fino a Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, è in assoluto la prima ferrovia italiana. L’inaugurazione del primo tratto avvenne il 3 ottobre 1839 e il percorso inaugurale di prova fino al Granatello di Portici fu percorso in 9 minuti e mezzo. Un vero e proprio primato per il Regno delle Due Sicilie e per il suo re Ferdinando II, che volle fortemente l’opera.

 

Il treno non è solo tratte o linee. Il treno può anche essere creatività. È il caso dei “disegni di stile dei veicoli della Breda costruzione ferroviarie” che si classificano al 198° posto. Si tratta di una recentissima donazione fatta al Comune di Pistoia custodita presso la Biblioteca Comunale “San Giorgio”, costituita da più di 400 disegni in grande formato, eseguiti a mano su carta, in tecnica mista di veicoli di trasporto pubblico, per lo più ferroviari, realizzati sia all’interno della fabbrica che commissionati a prestigiosi studi internazionali come la Pininfarina dagli anni ’80 al 2000.

Una classifica generale lunghissima ma che incontra il mondo ferroviario tante altre volte. Nei primi trecento posti troviamo ancora l’antico deposito ferroviario di Reggio Emilia che risale ai primi del ‘900 e che sta lavorando, nel prossimo futuro, per diventare un museo.  Chi museo lo è già è il Ferroviario di Primolano. In questo luogo, in provincia di Vicenza, è possibile toccare con mano rotabili storici in movimento. Poi ancora una linea: la Cuneo-Ventimiglia-Nizza che con il suo audace e meraviglioso tracciato unisce l’Italia alla Francia. Poteva mancare una stazione? Certo che no, seppur ex. Sempre tra i primi trecento c’è quella di Fornello in provincia di Firenze che spera di trasformarsi in un rifugio per escursionisti.

 

Intorno alla 400° posizione si torna in uno spazio museale arrivando a Suno, in provincia di Novara, nato dalla passione di un gruppo di ferroamatori e ferromodellisti inaugurato il 25 aprile 2013. Al suo interno ci sono numerosi reperti da poter ammirare, spaziando da lampade, divise, cappelli e documenti storici. Un mezzo di trasporto vero e proprio è il trenino di Casella. Sulla linea Genova-Casella esiste questo convoglio bianco e rosso, raro esempio di ferrovia a scartamento ridotto italiana, sopravvissuta al boom della motorizzazione privata. Sempre nel capoluogo ligure c’è anche la ferrovia a cremagliera Principe-Granarolo, presente in classifica, anche per merito della sua storicità: è stata costruita nel 1901.

Insomma, questi solo alcuni dei tanti degli esempi ferroviari incontrati nella lunga graduatoria. A testimonianza, se ne servisse il bisogno, che anche con il treno è stata fatta l’Italia. «In questa edizione, in maniera particolarmente evidente – ha commentato il Presidente del Fai Marco Magnifico– I “Luoghi del Cuore” hanno dato voce a quei luoghi del patrimonio culturale italiano considerati minori, che non hanno mai avuto l’attenzione del Paese, ma che invece la meritano, e che senza l’amore delle persone che li hanno votati si sarebbero persi. Ridare voce e dignità agli ultimi: non c’è missione più bella e più vera per “I Luoghi del Cuore”».