Lavoro, digitalizzazione, smart working, Marketers ci svela cosa succederà in futuro

intervista a cura di Benedetta Cimini
Marketers World è l’evento più atteso da imprenditori digitali, creator, freelance o aspiranti tali. Vieni, ottieni strategie, stringi nuove amicizie e acquisisci nuove competenze.
L’evento si svolgerà dal 13 al 15 ottobre alla Fiera di Rimini.
Gazzetta di Milano ha intervistato Luca Cresi Ferrari, co-founder di Marketers World ed Ilaria Foresti, product specialist, per farsi anticipare i temi e le tendenze di questo attesissimo appuntamento.
D. e-learning: la frontiera del nuovo apprendimento per le generazioni che si affacciano al mondo del lavoro, come sarà impostata la nuova visione?
R. Decine di migliaia di persone si sono formate con i corsi Marketers negli ultimi anni. Possiamo dire di avere già formato un’intera generazione di imprenditori digitali, freelance e content creator. E, guardandoci indietro ma guardando ancora di più in avanti, diremmo che l’e-learning non rivoluziona solo le modalità di apprendimento. È una rivoluzione più profonda, perché ci dice forte e chiaro che il vecchio modello dello “studio per vent’anni e poi basta” è superato. L’innovazione è ormai esponenziale e l’offerta formativa classica fatica a stare al passo con tutte le nuove evoluzioni. Le persone hanno bisogno di una continua formazione, che diventerà presto una responsabilità personale. Vedremo sempre di più un incremento delle piattaforme per un aggiornamento professionale continuo, più che istituti per entrare nel mondo lavorativo.
D. Spazio / tempo/ luogo cambiano. Queste coordinate rimaste per anni fisse come si modificano oggi?
Sono profondamente cambiate, come lo è la nostra nuova concezione di ricchezza: una persona ricca prima era una persona con molti soldi, adesso un ‘ricco’ è qualcuno che ha disposizione molto tempo. Noi ci rivediamo molto in questa definizione e dal 2015 infatti non abbiamo mai avuto un ufficio, tutti i nostri collaboratori hanno sempre potuto lavorare da dove volessero e non abbiamo orari. Tutti possono lavorare quando vogliono, dal luogo che desiderano, a patto di portare risultato e raggiungere i traguardi che ci prefissiamo insieme. 8 anni fa ci vedevano come pazzi, oggi, dopo la pandemia, tanti hanno capito che invece è possibile. È possibile e, non solo, spesso è anche vantaggioso, perché lavorare così aumenta il benessere di chi lavora con noi e ne aumenta la produttività, la passione che ciascuno mette in quello che fa. Di conseguenza si arriva a risultati ben maggiori, una volta che si creano sistemi e procedure adatte.
D. Università, uffici, mondo virtuale e in ultimo intelligenza artificiale. La digitalizzazione in Italia sarà in grado di aggiornarsi spingendo verso la globalizzazione?
Penso che dobbiamo assolutamente fare una distinzione su come si muove lo stato a livello macro e come si muovono le imprese a livello micro all’interno di questo stato. Le persone e le imprese si stanno muovendo molto bene e velocemente e vedo tante realtà che sono un’eccellenza tecnologica, all’avanguardia anche per altre nazioni in giro per il mondo. A livello statale siamo invece più lenti, a causa del suo essere una macchina non leggera e non giovane. Tutto questo non ci rende attrattivi come possono esserlo altri stati esteri, ciò non vuol dire che non ci siano talenti che si stiano impegnando per tenere alta la bandiera italiana e sono sicuro che questo nel tempo migliorerà sempre di più, anche perché la nostra classe politica sarà sempre più giovane e sempre più all’avanguardia.
D.  Rimini segnerà una svolta importante quale messaggio volete trasmettere ai media?
R. Quello che intendiamo fare è accelerare la rivoluzione digitale. Lo facciamo attraverso la nostra agenzia, la nostra formazione e il nostro evento: il Marketers World. La nostra più grande missione è aiutare quante più persone a trovare il proprio equilibrio tra la volontà di creare profitto e il bisogno di vivere una vita che meriti di essere vissuta.
D. Produttività al palo da anni in Italia. I salari bassi (fra quelli più bassi d’Europa) quanto hanno giocato in questo nuovo modo di concepire il lavoro? Si può dire che è un trend già incominciato prima del covid?
R. Si inizia a parlare di lavoro smart ben prima del covid, ma sono sempre state le piccole realtà a fare da apripista, mentre con la pandemia si è vista un’accelerazione che ha toccato anche le grandi aziende. Più che di salari e produttività parlerei però di significato del lavoro. Le nuove generazioni sono sempre più alla ricerca di significato nel lavoro che fanno, scegliendo aziende che li aiutano in questa missione. Se non trovano queste aziende, si inventeranno una loro professione. Il mercato del lavoro dovrà quindi cambiare per poter essere attrattivo verso la nuova forza lavoro. Sicuramente il lavoro da remoto, che permette di lavorare con chi vuoi in qualsiasi parte del mondo, ha fatto sì che ci sia un’accessibilità al talento diversa e un benessere psico-fisico migliore. Non abbiamo infatti più vincoli di luogo. Questo vale sia per le aziende che per le persone. Un tempo se volevi fare carriera magari dovevi spostarti a Milano, pagando affitti da capogiro. Oggi invece si ha la libertà di poter restare o andare al Sud o in altri paesi, come hanno scelto di fare tanti nostri collaboratori, godendo di un’alta qualità della vita e di costi però molto più bassi.
D. L’esperienza delle giovani generazioni in pratica (risponde Ilaria, product specialist in Marketers)
R. Il mio percorso nel mondo digitale inizia durante la pandemia di covid nel 2020. Dopo aver perso il mio lavoro in ambito turistico a causa del lockdown, decisi di fare qualche ricerca online per intraprendere un percorso diverso, qualcosa che combinasse la mia passione per i viaggi al mondo della comunicazione.
In quel momento sono venuta in contatto con l’ecosistema di Marketers dove vidi ragazzi poco più grandi di me vivere vite straordinarie facendo business e insegnando in maniera pratica i segreti dei lavori digitali. È stato amore a prima vista.
Iniziando a formarmi con i corsi Marketers è passato pochissimo tempo prima di iniziare a lavorare in questo ambito, prima come advertiser, poi come specialista di marketing digitale in Italia e all’estero.
Qualcosa però continuava a non sembrare giusta per me. Malgrado cambiassi ruolo e ambiente lavorativo, continuavo a scontrarmi con mentalità chiuse che vedevano il lavoro solo come una condanna e non una passione. Sognavo di potermi svegliare ogni mattina in un luogo diverso amando il mio lavoro, ma mi trovavo rinchiusa in uffici dove le nuove idee erano viste come una minaccia. Marketers è tornata allora in mio soccorso.
Ho partecipato al Marketers World 2022 e mi ha cambiato la vita. Oltre alla presenza di interventi di formazione in tutte le discipline del Marketing digitale, sono venuta in contatto con storie di coraggio e persone che non si sono accontentate di una vita tradizionale, hanno studiato e si sono impegnate per realizzare la loro visione di vita perfetta. Non possiamo più pensare al lavoro e alla vita privata come due entità separate, dobbiamo avere la possibilità di poterci realizzare pienamente. Questa è stata la lezione più grande che ho imparato.
Dopo tanto studio e pratica, ho iniziato un nuovo capitolo della mia vita come Product Specialist nell’azienda che mi ha mostrato che nulla è semplice, ma con impegno e dedizione tutto è possibile