Università, Fermi incontra gli studenti: Lombardia ha il 17% degli studenti ma solo l’8% delle risorse

“Sul tema delle borse di studio sono assolutamente al vostro fianco. Farò il possibile per garantire che Regione Lombardia eroghi gli stessi fondi dello scorso anno”. Così l’assessore regionale all’Università, Ricerca e Innovazione, Alessandro Fermi, al termine dell’incontro con 12 studenti rappresentanti degli studenti presenti nei Consigli di amministrazione e nei Senati Accademici delle Università lombarde.

“La situazione lombarda è abbastanza complicata, perché la nostra Regione ha circa il 17% degli studenti del Paese, ma solo l’8% delle risorse statali. Se a ciò – ha spiegato – aggiungiamo il fatto che sono necessarie alcune economie, sia a livello regionale che a livello statale, ci troviamo a dovere fare i conti con una mancanza di fondi abbastanza rilevante, che per la prima volta potrebbe portare ad avere nella nostra Regione un numero di studenti idonei, ma non beneficiari”.

Fermi ha quindi spiegato che allo stato attuale da parte di Regione Lombardia mancano circa 4 milioni di euro: “Confido di poter recuperare una buona parte di questi fondi, ma certamente il nostro sforzo non sarà sufficiente, se non ci sarà uno sforzo anche da parte del Ministero. Ricordo che lo scorso anno le Università lombarde hanno contribuito per circa 36 milioni di euro e dubito che quest’anno riusciranno a fare altrettanto”.

L’assessore ha quindi chiuso con una promessa: “Al di là di impegnarmi per evitare tagli rispetto alle risorse regionali, vi garantisco che sarò costantemente al fianco dei rettori affinché venga recepita la peculiarità della nostra Regione e affinché da Roma si capisca che sono assolutamente necessarie ulteriori risorse”. A parlare per conto dei ragazzi è stata invece Barbara Morandi, rappresentante degli studenti nel Comitato regionale di coordinamento delle Università della Regione Lombardia, e studentessa di Milano-Bicocca: “L’Università è una priorità, è il motore del nostro Paese, quindi – ha concluso – investire su di essa deve essere una priorità anche vostra, se si vuole crescere. Se invece non si vuole migliorare, questa è sicuramente la scelta giusta”.

“Ho molto apprezzato lo spirito costruttivo con cui ci siamo confrontati oggi in Commissione con i rappresentanti degli studenti. Assicuro il massimo impegno mio e dei Commissari per dare seguito alle proposte avanzate dai giovani compatibilmente con i vincoli molto stretti del bilancio di previsione di quest’anno. Garantire a tutti gli aventi diritto l’erogazione delle borse di studio e assicurare agli studenti fuori sede un alloggio a prezzi sostenibili sono le priorità che abbiamo condiviso”. Così Anna Dotti (FdI), Presidente della Commissione Cultura, ha commentato l’incontro avvenuto oggi in Aula Consiliare con le rappresentanze studentesche universitarie. Sono intervenuti Alessandro Miceli (UdU – Unione degli Universitari), Barbara Morandi (Studenti Indipendenti), Daniele Dell’Acqua (Lista Diritto allo Studio), Rosario Losiggio (Azione Universitaria), Benedetto Longobardi e Karin Niderjaufner (Uniti a Sinistra). Tutti hanno rimarcato come sia sempre più difficile assicurare a tutti gli aventi diritto (ovvero agli studenti meritevoli con un Isee inferiore a 26.306 euro) le borse di studio regolate dal Decreto del Ministero Università e Ricerca del 23 febbraio 2023. Quest’anno è aumentato l’importo pro capite a seguito dell’adeguamento all’inflazione ma i contributi del Fondo Integrativo Statale sono rimasti invariati. La differenza è stata colmata in parte con i fondi PNRR e in parte significativa con l’aumento del contributo da parte degli atenei. Grande preoccupazione è stata espressa per il prossimo anno accademico 2024-2025 alla luce del possibile taglio di 9 milioni sui contributi annunciato da Regione Lombardia. Altre richieste avanzate dagli studenti: la messa a disposizione di posti letto per i fuori sede a prezzi calmierati, la riconvocazione del Tavolo Regionale sul Diritto allo Studio non più attivo dal 2020, la gratuità per gli studenti sui mezzi del trasporto pubblico regionale, il comodato gratuito per i libri di studio, l’introduzione dello psicologo di base nelle università. Nel dibattito che è seguito agli interventi degli studenti sono intervenuti i Consiglieri Paola Pizzighini (Movimento 5Stelle), Pierfrancesco Majorino, Paola Bocci e Paolo Romano (PD), Luca Paladini (Patto Civico) e Onorio Rosati (Alleanza Verdi e Sinistra): in particolare le minoranze hanno proposto di convocare in via permanente gli studenti alle sedute di Commissione da qui alla discussione di bilancio, di riaprire il tavolo sul diritto allo studio entro tre settimane, di formulare un emendamento al bilancio condiviso da tutti i gruppi per ripristinare i fondi per il diritto allo studio mancanti nel progetto di bilancio regionale. Il Consigliere Michele Schiavi (FdI) ha concordato con la necessità di garantire le borse di studio a tutti gli aventi diritto ripristinando i fondi venuti meno a causa del taglio lineare del 19% sull’esercizio finanziario 2024 mentre ha rivendicato la recente approvazione all’unanimità in Consiglio regionale di un ordine del giorno per facilitare la messa a disposizione di nuovi posti letto in studentati a prezzi calmierati. La manifestazione d’interesse pubblicata successivamente ha permesso di raccogliere adesioni da enti pubblici e privati per 20.100 nuovi posti letto in Lombardia.

“La Lombardia è una delle cinque regioni italiane che non garantiscono tutte le borse di studio e le università lombarde, che non dovrebbero destinare un euro, solo l’anno scorso hanno stanziato quasi 40 milioni per permettere a studentesse e studenti di proseguire gli studi: senza questi fondi, oltre il 30% degli aventi diritto non riceverebbe una borsa. Basti pensare che l’Emilia-Romagna, che ha la metà degli studenti della Lombardia, stanzia il doppio delle risorse. Una condizione inaccettabile che rischia di impedire ai ragazzi di laurearsi”. Lo afferma il consigliere regionale del Pd Paolo Romano. “Per questo -continua Romano-abbiamo chiesto alla Regione di convocare immediatamente un Tavolo per il diritto allo studio. Da parte nostra non accetteremo stanziamenti inferiori a quelli necessari per garantire il diritto allo studio a tutte e tutti le studentesse e gli studenti. E’ ridicolo che una Regione in cui le aziende denunciano la mancanza di giovani neolaureati, soprattutto in materie scientifiche, la Regione tagli i fondi, lasciando tanti giovani privi del diritto di studiare”. “Finalmente-afferma Benedetto Longobardi, senatore accademico di Unisì (Uniti a sinistra) all’Università Statale di Milano- siamo stati auditi da Regione Lombardia che non convocava il Tavolo sul diritto allo studio dal 2020: ci hanno incontrato solo per dirci che taglieranno 9 milioni di euro solo quest’anno. Considerando che nel 2026 non avremo più nemmeno i fondi del Pnrr, quella che si prospetta è una catastrofe. Regione Lombardia si aspetta che siano le Università a coprire i fondi Dsu mancanti, ma le Università questi fondi non li hanno e nemmeno è loro compito stanziarli. In questo modo studentesse e studenti che hanno diritto ad una borsa non la riceveranno, e le Università non potranno sopperire ai costi di gestione di residenze e mense”. “Nella legge di bilancio regionale- affermano le studentesse e gli studenti dell’Udu (Unione degli universitari) – è previsto un taglio del 16% dei fondi destinati al Diritto allo studio, a fronte di un aumento del fabbisogno dell’8%. A questo si aggiunge l’ulteriore taglio di 250 milioni a partire dal 2026 causato dal fatto che i fondi del PNRR non saranno resi strutturali. Con 55 mila borse di studio in meno stimate, si farà un salto indietro di un decennio in materia di diritto allo studio”. “L’Università- sottolinea Barbara Morandi, rappresentante degli studenti nel Cda dell’Università Bicocca- è una priorità, è il motore del nostro Paese, quindi investire su di essa deve essere una priorità, se si vuole crescere. Se invece non si vuole migliorare, questa è sicuramente la scelta giusta.”

“La buona notizia è che oggi finalmente si sono ascoltati gli studenti. E’ un primo passo ma bisogna fare di più. Si deve agire sul rifinanziamento delle borse di studio e sui costi di accessibilità allo studio come i posti alloggi disponibili per gli studenti fuori sede. Stiamo parlando di tutti quegli strumenti pubblici per garantire a tutti il diritto allo studio contrastando le disuguaglianze presenti nella nostra società. Come indicato nella mozione approvata all’unanimità da tutta la Commissione Cultura, è necessario mappare tutti gli edifici demaniali inutilizzati e riqualificarli costruendo studentati a prezzi sostenibili. Lo stesso impegno mi aspetto che ci sia nella comune battaglia sulle borse di studio. Dobbiamo investire di più per far si che le Università non debbano mettere risorse ulteriori per supportare gli aventi diritto. E’ un tema su cui è necessaria la stessa trasversalità da parte delle forze politiche. Se si ritiene che questi siano temi fondamentali i tagli non devono coinvolgere i diritti e quindi non devono coinvolgere il diritto allo studio. La politica faccia delle scelte. Bisogna ascoltare la voce degli studenti che fin da questa primavera stanno esprimendo tutto il loro disagio circa la possibilità di trovare un alloggio nella nostra città. Regione Lombardia deve dare un segnale prima degli altri ed è per questo che porteremo in Aula queste istanze e faremo tutti gli emendamenti possibili affinché il diritto allo studio sia garantito”. Lo afferma il consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra Onorio Rosati. (MiaNews)