In Italia, la spesa dedicata alla prevenzione sanitaria occupa solo l’ottava posizione in Europa, rappresentando quasi il 7% del totale della spesa sanitaria. Paesi come Austria, Danimarca, Paesi Bassi, Finlandia, Estonia, Repubblica Ceca e Ungheria destinano a questa voce una percentuale maggiore del proprio budget sanitario.
Se si considerano le cifre esatte destinate alla prevenzione, il nostro paese scende ulteriormente alla decima posizione con una spesa media di 193,26 euro per abitante nel 2021, inferiore rispetto alla media europea di 213,18 euro.
Questa insufficiente allocazione di risorse ha portato a una crescita allarmante di stili di vita poco salutari tra gli italiani. Durante la presentazione di un nuovo corso di laurea triennale in Scienze psicologiche per la prevenzione e la cura presso l’Università Statale di Milano, è stato evidenziato che il 24% della popolazione fuma regolarmente, il 33% è in sovrappeso e il 28% conduce una vita completamente sedentaria. Queste cattive abitudini sono alla base di numerose malattie croniche, incluse patologie gravi come i tumori e le malattie cardiovascolari.
Nel 2023, si prevede che i nuovi casi di tumore raggiungeranno quota 395.000, con un aumento di 18.400 diagnosi rispetto a tre anni prima; le malattie cardiovascolari continuano ad essere la principale causa di decesso in Italia. Un ulteriore problema riscontrato è la scarsa aderenza dei pazienti alle terapie prescritte. Soltanto il 50% dei malati cronici segue correttamente il piano terapeutico, spesso interrompendolo precocemente o seguendo le indicazioni del medico con poca costanza. Questo riflette l’importanza di integrare interventi psicologici nei percorsi di cura per migliorare la compliance e l’efficacia delle terapie. In risposta a queste sfide, l’Università Statale di Milano ha inaugurato il primo corso di laurea triennale del genere in Italia, puntando sulla formazione di professionisti capaci di affrontare le problematiche legate alla prevenzione e gestione delle patologie croniche.
Negli ultimi anni, la pandemia di Covid-19 ha messo in luce l’importanza dell’aspetto psicologico in ambito sanitario. Questo fenomeno ha influenzato scelte di rilevanza sociale, accentuando il bisogno di professionisti preparati a gestire le conseguenze psicologiche delle malattie.
In risposta a questa necessità crescente, l’Università Statale di Milano ha introdotto un corso di laurea triennale innovativo in Scienze psicologiche per la prevenzione e la cura. Questo percorso si inserisce in un quadro formativo già solido, che comprende corsi magistrali, master e scuole di specializzazione, dimostrando l’impegno dell’ateneo nel fornire una risposta avanzata alle esigenze del sistema sanitario. L’obiettivo principale di questa nuova offerta formativa è preparare professionisti dotati delle conoscenze teoriche e pratiche necessarie per lavorare efficacemente in ambienti multidisciplinari.
La gestione delle malattie acute e croniche richiede, infatti, una collaborazione complessa tra diversi specialisti, e l’integrazione dell’aspetto psicologico è fondamentale per un approccio terapeutico completo. L’iniziativa dell’Università rappresenta un importante passo avanti nel panorama educativo nazionale, colmando una lacuna significativa e offrendo un contributo prezioso allo sviluppo del sistema sanitario. L’Ateneo, con la sua rete di medici e ricercatori, gioca un ruolo centrale nel sistema sanitario regionale, e questa responsabilità lo porta ad essere pioniere nella formazione di nuove figure professionali in ambito medico. Un aspetto distintivo di questo corso è la sua collocazione all’interno della Facoltà di Medicina e Chirurgia. A sottolineare questa caratteristica è Gianluca Vago, direttore del Dipartimento di Oncologia e Onco-ematologia dell’università. Tali corsi fino ad oggi scarseggiavano nel panorama nazionale, poiché mancava un programma che fornisse un’integrazione tra conoscenze tecniche e psicologiche con un focus specifico sulla prevenzione e la cura nell’area medica. Proprio grazie ai progressi della ricerca scientifica e al miglioramento delle terapie, è evidente un aumento dell’aspettativa di vita. Tuttavia, questo implica una gestione più complessa dell’assistenza sanitaria, marcatamente quando si tratta di malattie croniche. In questo contesto, le competenze psicologiche diventano cruciali, poiché le implicazioni di queste malattie richiedono un approccio multidisciplinare per un’assistenza completa e efficace.
Il corso di laurea in Scienze psicologiche per la prevenzione e la cura “si propone di formare laureati capaci di operare secondo modelli integrati della cura, collaborando strettamente con altri professionisti, come medici, infermieri, fisioterapisti, all’interno delle strutture sanitarie, come ospedali, ambulatori, case di comunità, e nell’assistenza primaria territoriale – spiega Roberta Ferrucci, docente di Neuropsicologia e Neuroscienze cognitive UniMi, coordinatrice della laurea triennale – Il corso è progettato per promuovere la salute e il benessere psicologico, prevenire il disagio e identificare precocemente le problematiche psicologiche, permettendo interventi tempestivi. I nostri laureati saranno preparati per migliorare l’aderenza dei pazienti alle cure, la qualità della vita e garantire una gestione efficace delle malattie croniche”. Nello specifico, “gli insegnamenti includono un’alternanza tra lezioni frontali, laboratori, seminari – illustra Ferrucci – lavoro di gruppo, apprendimento basato sul problema (problem-based learning), presentazione e discussione di casi clinici, studio individuale dei libri di testo e dei materiali forniti a lezione, confronto con i docenti, preparazione della tesi di laurea. Durante il percorso gli studenti acquisiranno competenze pratiche in diagnosi e terapia, familiarizzando con i test psicologici e neuropsicologici e le tecnologie digitali in ambito sanitario”. In generale, nel corso verranno approfondite e trattate tutte le situazioni sanitarie in cui l’inserimento di competenze psicologiche consenta di aumentare l’efficacia, l’efficienza e la qualità delle cure.
“L’integrazione dell’expertise psicologica nei contesti clinici è fondamentale – conclude Ketti Mazzocco, docente di Psicologia generale dell’Università degli Studi di Milano e coordinatrice della laurea magistrale – Il nuovo corso di laurea triennale è un necessario completamento dell’offerta formativa già presente in Statale e rivolta a psicologi, caratterizzata da un Master di 2° livello in Psiconcologia e dal corso di laurea magistrale in Psicologia in sanità che è oggi al suo secondo anno. Attività che hanno permesso la formazione in Statale di psicologi abilitati alla professione e specializzati nella prevenzione, riabilitazione e cura secondo un approccio integrato e le più moderne evidenze scientifiche”.