In occasione dei cento anni dalla nascita, domenica 13 novembre, il Teatro Parenti di Milano ospita una serata organizzata dal Centro Apice e dedicata a Gina Lagorio, scrittrice di narrativa, saggistica e teatro, professionista dell’editoria e studiosa di letteratura, nata a Bra nel 1922.
La serata si aprirà con la proiezione dell’intervista televisiva “Un giorno a Varigotti”, realizzata nel 1993 per Rai Educational da Isabella Donfrancesco. Seguirà poi una riflessione critica: Luca Clerici, responsabile scientifico del fondo Lagorio conservato al Centro Apice, presenterà Nando Dalla Chiesa, che racconterà l’attività parlamentare e l’impegno civile della Lagorio, Paolo Di Stefano, che parlerà della sua ricca corrispondenza con moltissimi nomi di spicco del mondo culturale del Novecento, e Alberto Zava, che si concentrerà sul romanzo Approssimato per difetto, recentemente ripubblicato da Garzanti. Chiuderà l’evento una testimonianza d’eccezione: in collegamento, un suggestivo ricordo della grande amica Edith Bruck.
Oltre all’attività letteraria ed editoriale, quest’ultima svolta soprattutto nella casa editrice del secondo marito, Livio Garzanti, Gina Lagorio è stata critica militante, collaboratrice di molteplici testate, reporter (dall’Italia, dalla Russia, dall’America), donna impegnata nel modo della scuola e instancabile ambasciatrice della cultura letteraria italiana all’estero. Nel 1987 entrò in Parlamento con il gruppo degli indipendenti di sinistra, in prima fila nella lotta per i diritti delle donne e per la pace.
L’ARCHIVIO LAGORIO
Donato nel dicembre del 2005 insieme al grande armadio antico che lo conteneva nella sua casa di Milano, l’archivio Lagorio è stato destinato ad Apice per volontà della stessa scrittrice. Comprende «l’epistolario amatissimo», che conta più di ottocento corrispondenti, tra i quali si trovano i maggiori esponenti della letteratura contemporanea (Arbasino, Bernari, Bilenchi, Caproni, Ceronetti, Flaiano, Fortini, Giudici, Primo Levi, Masino, Ortese, Pontiggia, Sereni, Soldati, Zanzotto), critici letterari (Asor Rosa, Binni, Dionisotti, Garboli, Pampaloni), intellettuali (Citati, Eco, mons. Ravasi), politici (Natta, Pertini, Rossanda), editori (Bompiani, Mursia, Scheiwiller, Vallecchi), giornalisti (Brera, Camilla Cederna, Colombo), musicisti (Muti) e registi (Strehler). Notevole spazio occupano poi i materiali relativi all’attività letteraria: documenti vari raccolti in vista della composizione dei testi, appunti manoscritti, prime versioni, bozze di stampa con correzioni autografe, dattiloscritti originali e inediti. Ad Apice si trovano infine rassegne stampa, recensioni, interviste, carte relative all’attività politica e parlamentare.