Il cielo in una stanza all’organo della Chiesa di San Carlo al Lazzaretto.

Dal 22 settembre al 25 ottobre, ogni giorno, cantanti professionisti si alterneranno all’organo della Chiesa di San Carlo al Lazzaretto, a Milano, in un arrangiamento della celebre canzone di Gino Paoli, Il cielo in una stanza, che si ripeterà ininterrottamente per sei ore al giorno. E’ il progetto The Sky in a Room dell’artista islandese Ragnar Kjartansson voluto dalla Fondazione Nicola Trussardi e concepito in seguito al lockdown.

Dopo i mesi di quarantena, la performance di Kjartansson – spiegano dalla Fondazione Trussardi – può essere letta come un poetico memoriale contemporaneo: un’orazione civile in ricordo dei dolorosi mesi passati a immaginare il cielo in una stanza.

Anche la scelta della location non è casuale: The Sky in a Room – performance inizialmente commissionata da Artes Mundi e dal National Museum of Wales di Cardiff, con il supporto del Derek Williams Trust e dell’ArtFund – per questa presentazione verrà messa in scena nella Chiesa di San Carlo al Lazzaretto, un luogo la cui storia è intimamente legata a precedenti epidemie, dalla peste del 1576 a quella del 1630, resa celebre da I promessi sposi di Alessandro Manzoni.

“Il cielo in una stanza è l’unica canzone che conosco che rivela una delle caratteristiche fondamentali dell’arte: la sua capacità di trasformare lo spazio.” spiega l’artista. “In un certo senso, è un’opera concettuale. Ma è anche una celebrazione del potere dell’immaginazione – infiammata dall’amore – di trasformare il mondo attorno a noi. È una poesia che racconta di come l’amore e la musica possano espandere anche lo spazio più piccolo, fino ad abbracciare il cielo e gli alberi… L’amore sa leggere ciò che è scritto sulla stella più lontana, diceva Oscar Wilde”.

Ex musicista, dal 2007 Kjartansson si dedica interamente alle arti visive, ma i rapporti con la musica e con il teatro – come strumenti espressivi e universi sentimentali – restano centrali in molte sue opere. Per realizzare la performance, la Fondazione sta cercando musicisti che sappiano cantare e contemporaneamente suonare l’organo. (ANSA).