Un viaggio nella Cina contemporanea, quella meno conosciuta e più autentica, oltre gli stereotipi, nel programma del FánHuā Chinese Film Festival, la rassegna cinematografica sul cinema cinese contemporaneo, in programma al Cinemino (via Seneca, 6) di Milano venerdì 4 e sabato 5 marzo a ingresso libero con tessera da richiedere a prenotazioni@ilcinemino.it. Il titolo della rassegna, letteralmente, “Una varietà di fiori che sbocciano”, fa riferimento, con un’immagine poetica, alla florida e variegata produzione di opere cinematografiche che si sta sviluppando in Cina.
La due giorni di cinema porterà lo spettatore nella Cina rurale, tradizionale, religiosa e antica ma anche in scenari futuristici e visionari: lontano dalle metropoli, ai confini e dentro il cuore di un popolo, così lontano e così vicino all’Italia.
Si parte venerdì 4 marzo alle 21 con il film “Back to the Wharf” di Li Xiaofeng, un thriller che apre un’indagine morale sulla coscienza dell’uomo e “come cambiare il proprio destino”. Di ritorno alla città natale per i funerali della madre, Song Hao si ritrova invischiato nei ricatti di un passato che credeva d’aver lasciato alle spalle (ambientato in una tipica costiera della Cina meridionale). In occasione della serata d’inaugurazione sarà offerto, alle 20.00, un aperitivo con tipiche specialità cinesi (ingresso su invito, richiedere a segreteria@zhongart.it).
Si prosegue sabato 5 alle 15 con “Legend of Deification”, immaginifica animazione concepita in 3D che racconta il mito dell’eroe Jiang Ziya, uno degli incassi maggiori del botteghino cinese del 2020. Chiude la due giorni, alle 17, la proiezione del film “A First Farewell” omaggio della regista Lina Wang a Xinjiang, sua città natale, in cui ritrae le vicissitudini di un ragazzino contadino musulmano con la madre sordomuta, la sua grande amicizia con la coetanea Kalbinur e poi la separazione da entrambe.
I luoghi del festival: il Cinemino, via Seneca, 6 Milano – Tel: 02. 35948722; www.ilcinemino.it (ingresso libero)
Organizzazione: Zhong Art International, via de’ Martelli 8, Firenze, 0555385702, info@zhongart.it
Zhong Art International, opera dal 2013 con il duplice obiettivo di favorire la divulgazione della cultura italiana in Cina e diffondere in Italia il patrimonio artistico cinese sia tradizionale che contemporaneo, in una logica di reciprocità e di scambio costante tra i due paesi. A partire dalle sedi operative di Firenze e Pechino, si dedica a tutte le iniziative che possono creare un ponte culturale tra Italia e Cina, istituendo collaborazioni e progetti di interesse comune.
Il festival è organizzato da Zhong Art International con il patrocinio di Consolato Generale della Repubblica Popolare Cinese in Milano; Ufficio Culturale Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese; Municipio 4 del Comune di Milano; Istituto Confucio Università degli Studi di Milano, Fondazione Italia Cina, Camera di Commercio Italia Cina o Cinese
con la collaborazione di Il Cinemino
e il supporto di Globally Group, Palazzo Coppini, Life Beyond Tourism Movement, The Mall Luxury Outlets, Yanghe Group e Associazione ASECI
Ufficio Stampa PS Comunicazione
Antonio Pirozzi 339 5238132
con Valentina Messina info@pscomunicazione.it
PROGRAMMA DELLE PROIEZIONI
Venerdì 4 marzo
Ore 21.00
Back to the Wharf di Li Xiaofeng, 2020 (118’)
Dopo quindici anni di esilio per un omicidio, Song Hao torna a casa per il funerale della madre. Nella natìa cittadina costiera e proletaria inizia una relazione con una ex compagna ma soprattutto incontra nuovamente l’amico Li Tang. Diventato un arrogante costruttore, Li Tang è l’unico testimone del delitto che ha fatto scappare Song Hao e saprà usare questa informazione per biechi scopi. Un crudo noir contemporaneo a suon di jazz.
Sabato 5 marzo
Ore 15.00
Jiang Ziya: Legend of Deification di Cheng Teng e Li Wei, 2020 (110’)
Immaginifica animazione concepita in 3D che racconta il mito dell’eroe Jiang Ziya. Uno dei grandi trionfi del botteghino cinese del 2020.
Ore 17.00
A First Farewell di Wang Lina, 2018 (86’)
Il toccante debutto della regista Wang Lina racconta la storia di Isa, un bambino dello Xinjiang costretto a separarsi dai suoi affetti. Un romanzo di formazione attraverso l’iniziazione all’addio; film premiato ai festival di Tokyo e Berlino.