Il Prisma, società internazionale di architettura e design con radici italiane, ha inaugurato “Il Prisma Live” in via Adige 11, a Milano, uno spazio che si propone di dare forma alla visione della società: “Design Human Life”. Questo luogo non è solo un ambiente lavorativo, ma uno spazio di condivisione e diffusione di cultura, dove si raccolgono spunti e ispirazioni dal mondo per arricchire la riflessione progettuale. Stefano Carone, fondatore e managingpartner de Il Prisma, sottolinea che “il modo in cui le persone vivono e gli ambienti in cui abitano sono al centro della loro attenzione, e che ogni cambiamento ha bisogno di uno spazio ricco di vita, interazione e coinvolgimento per poter avvenire”.
“Il Prisma Live” e la sua filosofia di “Design Human Life”, attraverso il progetto appena avviato “Migrazioni (In)Volontarie”, rappresenta un’importante piattaforma di esplorazione e riflessione sulla complessità di questo fenomeno e sulle sue implicazioni sia per gli individui che per le comunità e i luoghi coinvolti. Attraverso una combinazione di arte, architettura e ricerca, Il Prisma si impegna a offrire una prospettiva interdisciplinare e approfondita su una delle sfide più urgenti e rilevanti della contemporaneità.
L’interazione tra arte e architettura, attraverso la curatela del critico d’arte Luca Cantore D’Amore e le opere di Marco Nereo Rotelli, offre una dimensione estetica e simbolica al tema delle migrazioni, facilitando la comprensione e la riflessione su questioni legate all’identità, alla trasformazione e alla temporalità dell’esistenza umana. Le sculture e le opere dell’artista all’interno de Il Prisma Live, attraverso gli elementi poetici che le accompagnano, rappresentano momenti di riflessione e di contemplazione sulla natura mutevole e complessa delle migrazioni e sulle loro implicazioni profonde per la nostra comprensione del mondo e di noi stessi. Il progetto artistico è stato avviato insieme alla serie di talk condotti da Walter Mariotti e il panel di relatori che arricchisce ulteriormente il dibattito, offrendo diverse prospettive e approfondimenti sul fenomeno delle migrazioni, inclusi gli aspetti umani, sociali e urbani. La partecipazione di figure di spicco della cultura e del pensiero ha l’obiettivo di generare idee innovative e visioni inaspettate, un importante contributo alla comprensione e alla riflessione sulle migrazioni attraverso un approccio interdisciplinare che integra arte, architettura e ricerca, promuovendo un dialogo aperto e stimolante sulla complessità di questo fenomeno e sulle sue implicazioni per per individui, comunità e società nel loro complesso.
L’incontro “Preserving Identities | Il senso dell’identità” del 22 febbraio, con la partecipazione di ospiti di rilievo come Cosimo Accoto, Valentina Sumini ed Emilio Previtali, ha dato inizio alla serie di appuntamenti che caratterizzeranno l’anno in corso. Le voci chiamate a portare di volta in volta il proprio contributo favorendo e stimolando il dibattito, offrono una varietà di prospettive e esperienze che contribuiscono a illuminare aspetti diversi e complementari della questione delle migrazioni. Dal punto di vista filosofico, tecnologico, architettonico e esperienziale, queste voci ci invitano a esplorare le molteplici dimensioni di un fenomeno che, sebbene antico come l’umanità stessa, continua a plasmare e ridefinire il nostro mondo in modi sempre nuovi e imprevisti. Cosimo Accoto ha contribuito con la sua esperienza nella trasformazione digitale e nell’innovazione culturale, portando una comprensione delle dinamiche sociali e tecnologiche che influenzano e vengono influenzate dalle migrazioni. Valentina Sumini ha offerto una prospettiva preziosa sull’architettura spaziale e sulla progettazione per condizioni estreme, fornendo insights su come le migrazioni possono impattare e guidare la progettazione degli spazi abitativi e degli ambienti urbani.
Emilio Previtali ha portato al tavolo delle discussioni la sua esperienza di alpinismo e sport estremi, offrendo un punto di vista unico sul concetto di migrazione e adattamento a situazioni difficili e sfide estreme, evidenziando le capacità umane di resilienza e adattabilità.
Insieme, queste diverse competenze hanno permesso di esplorare il tema delle migrazioni da molteplici angolazioni, consentendo di cogliere la complessità del fenomeno e di individuare possibili soluzioni innovative e inclusive.
I successivi incontri, “Crossing the Openings | Attraversare la soglia” il 27 marzo e “Harvesting Divergencies | Arricchirsi dalle divergenze” il 9 maggio, saranno occasione per ulterioriapprofondimenti e riflessioni sulle Migrazioni (in)Volontarie con autorevoli figure chiamate a portare la loro visione e il loro autorevole contributo alla ricerca e al dibattito.
Sonia Manfra