Il giardino interno del Cam Garibaldi da oggi porta il nome della cantautrice e interprete Giuni Russo, celebre e indimenticata voce della musica italiana, scomparsa nel 2004. L’intitolazione si è svolta oggi pomeriggio nel centro civico, vicino al quale la cantautrice abitava e sede di servizi alla persona, ma soprattutto luogo di iniziative artistiche, socio-ricreative e culturali.
Alla cerimonia, apertasi con lo svelamento della targa a lei dedicata, sono intervenuti l’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi, il presidente del Municipio 1, Mattia Abdu, la cantautrice Alice e Maria Antonietta Sisini, presidente della associazione culturale ‘GiuniRussoArte’. “Giuni Russo non è stata solo cantautrice di talento – ha dichiarato Sacchi – ma anche un’artista capace di innovare e sperimentare, portando la sua musica a livelli di eccellenza e originalità. La sua voce unica, capace di toccare le corde più profonde dell’anima, ha lasciato un segno incancellabile nel cuore di tutti noi. È stata un’artista che ha saputo incarnare la tensione tra ispirazione artistica e le rigide dinamiche del mercato discografico. Era originaria della Sicilia ma a Milano ha compiuto il suo percorso artistico permettendoci di dire alla fine che Giuni era anche un po’ milanese. Per questo – ha concluso l’assessore – il giardino che abbiamo voluto dedicarle è un tributo non solo alla sua musica, ma anche al suo spirito indomito, che continua a ispirare artisti e appassionati”.
Anche il presidente del Municipio 1 di Milano Mattia Abdu ha voluto ricordare l’importanza di Giuni Russo per la città, aggiungendo che dedicarle il giardino interno del Centro di Aggregazione Garibaldi era doveroso: «Quando ci ha lasciati era in questo quartiere, quindi dedicarle un giardino qui è il modo ideale per ricordarla, impreziosito dal fatto che il giardino è quello del CAM Garibaldi, che è una chiesa sconsacrata, e lei nella sua carriera ha voluto sperimentare tantissimo anche con un lavoro di ricerca nella musica sacra verso la figura di Santa Teresa d’Avila, quindi tra il sacro e il profano mi sembra che tutto si tenga». Commosso il ricordo che le dedica la musicista e compagna di una vita Maria Antonietta Sisini, che descrive la tenacia che ha contraddistinto la cantante per tutta la durata della sua carriera: «Secondo me la più grande cantante di tutti i tempi. Preparata, ha studiato sempre, tutta la vita, non si è mai adagiata sugli allori o sui successi che aveva ottenuto. Mai. Studiare e andare avanti. Il suo motto era “l’artista deve evolvere, altrimenti involve».
La stessa Sisini il 25 maggio 2005 ha poi costituito l’associazione culturale “GiuniRussoArte”, il cui scopo è quello di promuovere le opere e l’immagine della cantante, raccogliendo e pubblicando il materiale documentario, promuovendo eventi culturali come mostre, convegni e incontri e favorendo, attraverso borse di studio, lo studio della sua attività musicale. Giuni Russo, pseudonimo di Giuseppa Romeo, nasce a Palermo il 10 settembre 1951. Dotata di un’estensione vocale straordinaria, che copre quasi cinque ottave, si distingue per la sua originalità e sensibilità interpretativa. Inizia a studiare canto giovanissima.
Nel 1967 partecipa e vince il Festival di Castrocaro accedendo a Sanremo l’anno successivo. Dopo un primo successo negli anni ‘70, raggiunge la fama nel 1982 con il brano “Un’estate al mare”. Il grande successo non limita a sua carriera sperimentale che le permette negli anni successivi di esplorare nuovi orizzonti musicali, fondendo hits commerciali con sonorità più ricercate. Nel 1988, con l’album “A casa di Ida Rubinstein”, si avvicina alla musica classica, consolidando il suo stile innovativo. Negli anni ’90 e 2000, Giuni si dedica a un percorso più personale, collaborando con poeti e scrittori. La sua ultima partecipazione a Sanremo è nel 2003, con il brano “Morirò d’amore”. Nel 2004, nella notte tra il 13 e il 14 settembre si spegne nella sua casa milanese. È sepolta nel ‘Carmelo’ milanese, il cimitero del Convento di Santa Teresa di Gesù Bambino a Milano.(MiaNews)