Il “sistema giustizia” del XXI secolo si sta trasformando, sulla spinta di molteplici fattori tra cui, in primo luogo, l’impatto delle tecnologie digitali. Migliorare la qualità, l’efficienza e la trasparenza della giustizia, anche attraverso l’impiego degli strumenti tecnologici, è l’obiettivo di DIGITO-Justice, l’Osservatorio interdipartimentale sull’organizzazione e la trasformazione digitale della giustizia, attivo dal 2023 all’Università di Milano-Bicocca. Attraverso l’Osservatorio, l’Ateneo ha avviato un dialogo collaborativo, in particolare, con gli uffici giudiziari di Milano, Monza e Busto Arsizio, allo scopo di generare e condividere conoscenze e competenze in materia di trasformazione digitale e organizzazione del “servizio giustizia”.
L’Osservatorio si fonda su una consapevolezza: gli uffici giudiziari sono organizzazioni complesse che, in quanto tali, devono essere studiate con metodologie e strumenti ad hoc. Per poter proporre interventi e soluzioni è necessario, pertanto, condurre analisi obiettive, trasparenti e affidabili, che tengano adeguatamente conto dei molteplici intrecci tra norme ordinamentali, tecnologie e organizzazione. Tutte le attività dell’Osservatorio, compreso il sito web dedicato, saranno presentate durante una conferenza, che si terrà all’Università di Milano-Bicocca il 31 gennaio 2024, dalle 10 alle 12. Interverranno Andrea Rossetti e Alberto Villa (dipartimento di Giurisprudenza), Luca Verzelloni (dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale) e Martino Zulberti (Università Statale di Milano e componente del Comitato di redazione dei Quaderni).
Durante la conferenza verrà illustrata la rivista “Quaderni di Organizzazione e Trasformazione Digitale della Giustizia”, rivolta a chi opera nel mondo dell’innovazione tecnologica e organizzativa della giustizia: i Quaderni vogliono promuovere una comprensione più profonda delle complesse dinamiche tra tecnologia digitale e giustizia, anche dal punto di vista del funzionamento del processo e delle regole che governano l’ordinamento giudiziario. È anche un modo per favorire il dialogo tra diverse discipline, tra cui il diritto, l’informatica, le scienze sociali e politiche.
Si parlerà anche del corso executive “Organizzazione e Trasformazione Digitale della Giustizia” di cui, dopo il successo della prima edizione, si sta progettando una replica. Rivolto a magistrati ordinari e personale amministrativo, il corso si propone di concorrere al miglioramento di qualità ed efficienza degli uffici giudiziari, da un lato, superando la frammentazione che caratterizza i percorsi formativi di magistrati e personale di cancelleria e, dall’altro, diffondendo specifiche conoscenze e competenze anche non strettamente giuridiche, che attengono ad altri saperi come sociologia, psicologia, statistica, informatica ed economia.
La conferenza è a ingresso libero.