Martedì 8 febbraio 2022, alle ore 18.30, Triennale Milano presenta il libro Kenzo Tange. Gli anni della rivoluzione formale 1940/1970 di Giusi Ciotoli e Marco Falsetti, edito da FrancoAngeli Milano.
Interverranno: Marco Biraghi, Docente Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Michele Caja, Docente Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, Giusi Ciotoli, Arch. Ph.D., autore del libro, Marco Falsetti, Arch. Ph.D., autore del libro, Olimpia Niglio, Docente Università di Pavia, Facoltà di Ingegneria, Permanent visiting Professor Hosei University.
Focalizzandosi sul periodo 1940/1970, il libro delinea un preciso periodo della ricerca dell’architetto e urbanista giapponese Kenzo Tange (Osaka, 1913 – Tokyo, 2005), quello della sperimentazione più radicale, portando il lettore dalle pianure della Manciuria alle rovine devastate di Hiroshima, e rintracciando quella trama di contatti e di stimoli da sempre intessuta con l’Occidente. Contestualizzando l’opera di Tange all’interno delle sue diverse stagioni critiche – dal linguaggio simbolico degli esordi alle pianificazioni “megastrutturali” degli anni sessanta –, il libro colma pertanto una fondamentale lacuna degli studi sull’architetto avvalendosi inoltre di ridisegni e numerosi inediti materiali d’archivio, tra cui alcune foto scattate dal Maestro stesso.
Sono trascorsi ormai sessant’anni da quando, con la World Design Conference di Tokyo, ha preso il via una nuova, fondamentale, stagione dell’architettura moderna: solo un anno prima, a Otterlo, l’esperienza trentennale dei CIAM (Congressi internazionali di architettura moderna) aveva visto la sua brusca conclusione per mano di una più giovane generazione di architetti. All’interno di questa koinè, animata da una tensione verso culture “altre”, Kenzo Tange ha rappresentato “l’altro” in quanto primo architetto non occidentale a occupare un ruolo guida nella storia dell’architettura. Con la World Design Conference il mondo ha scoperto l’esistenza di un’architettura moderna sofisticata e radicata nelle tradizioni del territorio, sicuramente memore dell’esperienza di Le Corbusier ma, al contempo, autonoma.
Tale architettura si presentava con una forza innata e un notevole grado di maturità, sensazione questa accresciuta dal fatto che, più o meno consapevolmente, Tange e i suoi discepoli erano riusciti a rarefare la memoria dell’esperienza coloniale. Ma Tange non era emerso dal nulla, bensì rappresentava l’ultima e più compiuta filiazione della ricerca giapponese di un’architettura moderna, capace di esprimere la sintesi di memoria e innovazione.
Kenzo Tange. Gli anni della rivoluzione formale 1940/1970 si è classificato secondo all’interno della macro-area C Scienze dell’Ingegneria e dell’Architettura al Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica Giancarlo Dosi 2021 organizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Il Partner Istituzionale Lavazza, l’Institutional Media Partner Clear Channel e il Technical Partner ATM sostengono Triennale Milano anche per questo progetto.