Per oltre un anno siamo stati tenuti lontani da quei luoghi di elaborazione creativa e di proposta culturale. Quel 22 febbraio 2020 è stato l’inizio di un lungo vuoto emotivo, nel quale però non ci siamo annullati perché l’amore e la passione per il teatro ci hanno motivato a lavorare, a creare nuovi progetti, a sviluppare nuove straordinarie collaborazioni. In questi lunghi 15 mesi, abbiamo pensato a un nuovo Teatro Arcimboldi con l’ambizione di creare un sistema culturale allargato, un luogo di scambio nel quale il teatro si integra con realtà creative diverse come l’arte, la musica, il design, la formazione artistica, le mostre interattive, il cibo e l’ambiente come forme di piacere e di sostenibilità.
La gestione del Teatro Arcimboldi è per noi un’occasione unica: per i suoi spazi, la sua programmazione trasversale, la sua vocazione internazionale e la poliedricità insita nel progetto. Lo immaginiamo come un grande cuore pulsante, che sentiamo la necessità di far battere il più possibile, anche in questo periodo di enorme fragilità e di insicurezza normativa sulle capienze.
Il Teatro Arcimboldi è anche un luogo strategico per la città, un luogo simbolico che si fa collettore delle esigenze e delle suggestioni culturali di una metropoli ricettiva e dinamica come Milano. L’obiettivo è quello di imporsi a un ruolo di accoglienza ecumenico e poliedrico, diventando un vero e proprio snodo culturale per la città.
Proprio per il suo incredibile carattere multiforme, accessibile a ogni livello, fisico e culturale, questo teatro va fatto vivere in tutte le sue potenzialità. È un mondo che va popolato e proprio per questo siamo partiti dai giovani, ospitando la Scuola del Teatro Musicale e in residenza l’Accademia Ucraina di Balletto.
Due scuole che con i loro studenti rendono il teatro vivace e carico di energie.
Prende casa agli Arcimboldi anche l’Orchestra Filarmonica Italiana, che ospitiamo in residenza, e con la quale abbiamo progettato un concerto Sinfonico dedicato al repertorio del Maestro Franco Battiato e costruito un calendario di Aperitivi Musicali che partirà già nel mese di settembre.
Soprattutto dopo un periodo buio come quello che abbiamo attraversato, vogliamo rendere gioiosa e piacevole l’esperienza al TAM, caricarla di bellezza e di nuove ispirazioni.
In quest’ottica è nato il progetto “Vietato L’ingresso” che, con la generosa collaborazione di alcuni dei migliori studi di progettazione milanesi e di oltre 100 partner tecnici, trasformerà i nostri camerini in veri e propri “camerini d’autore”: un restyling pensato per accogliere e coccolare nel migliore dei modi i nostri artisti.
Anche il progetto del Tam Garden di Francesco Rota Architettura nasce proprio con l’obiettivo di rendere il nostro giardino accessibile alla città, un luogo gradevole e partecipativo da vivere in prima persona e mischiandosi con gli artisti. Un luogo del quale appropriarsi e nel quale possiamo generare una serie di iniziative trasversali, artistiche e musicali, rappresentando “fisicamente” il concetto di “cultura ambientale”.
È importante colmare questi mesi di solitudine reagendo al vuoto culturale e invadendo gli spazi.
Non ci piace il termine resilienza perché ora è il momento di reagire, di non arrendersi e di creare nuove collaborazioni che stimolino la partecipazione sociale e le sinergie fra le diverse entità culturali del nostro paese.
Simbolo di questo concetto è proprio il rinnovato incontro con la Fondazione Teatro alla Scala, emblema culturale della nostra città, ente fondatore del sistema culturale italiano e internazionale.
Siamo felicissimi di poter ospitare in questi giorni l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, un altro importante passo verso l’allargamento di questo alveare di collaborazioni.
Con il Teatro Carlo Felice di Genova abbiamo creato un accordo che si concretizzerà con l’ospitalità di diversi progetti, fra i quali l’opera Elisir d’amore nella stagione 2022-2023 nell’ambito di un programma dedicato all’incontro artistico tra Lele Luzzati e il mondo dell’opera.
Il nostro focus principale rimane però il pubblico, con l’obiettivo di rinsaldare quel legame con tutti gli spettatori che ci hanno scelto e che ci frequentano; proponiamo artisti, mostre, iniziative, incontri digitali e forniamo servizi inediti per il teatro: dalla piattaforma di ticketing personalizzata allo shop dedicato al mondo dello spettacolo, ma anche a quello del design e dell’architettura, concetto imprescindibile in un teatro progettato da Vittorio Gregotti.
Anche il food fa parte di un progetto di accessibilità e di piacere che deve essere un pensiero unico in un luogo sociale. Coroniamo il legame con la città scegliendo due iconici chef milanesi quali Tommaso Arrigoni e Roberto Okabe, che sbarcano al TAM regalando esperienze culinarie di altissimo livello, ma con l’attenzione al prezzo e a un menù fruibile a tutti.
Nello spirito di una sempre maggiore apertura allo scambio e alla circolazione di idee ed attività progettuali, TAM promuove una rete di partnership e collaborazioni con enti e teatri di prestigio in Italia e in Europa, tra cui Gruppo Sole 24 Ore, Università degli Studi di Milano Bicocca, Politecnico di Milano, Distretto Bicocca.
Un luogo ad alta visibilità e con una responsabilità sociale deve innanzitutto essere esempio per le altre attività produttive. Non esiste una realtà culturale che prescinde dalla cultura ambientale. Lavoriamo sulla ricerca e l’attuazione di soluzioni tecnologiche che aiutano a ottimizzare i consumi di energia elettrica, di carta e optiamo per l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici eco-friendly per gli spostamenti.
Milano è una città di scambio, di integrazione, di incredibili suggestioni culturali con una enorme capacità di adattamento e ospitalità.
Tam deve rappresentare tutto questo.
Da qui vogliamo ripartire.