La “penitenza” che fa bene a tutti, il numero di luglio/agosto de Il Segno

In soli dieci anni sono aumentate di 50 volte: dalle 503 del 2014 alle oltre 25 mila del 2023 (di cui quasi 4.500 in Lombardia). E nei primi cinque mesi di quest’anno hanno già superato le 27 mila unità. È la vera e propria esplosione delle richieste di “messa alla prova”, la misura di giustizia attraverso la quale, proprio dal 2014, si può evitare il processo per reati penali di piccola entità in cambio dello svolgimento di un periodo di “lavori di pubblica utilità” presso enti convenzionati, in particolare associazioni di volontariato: dall’assistenza ai disabili e agli anziani, alla manutenzione e pulizia di spazi pubblici. È “Il bello della penitenza”, come titola in copertina il Segno di luglio/agosto, facendo un parallelo con una inedita esortazione dell’arcivescovo di Milano contenuta nella sua Proposta pastorale per il 2024-2025.
Il richiamo di mons. Delpini è in realtà rivolto ai confessori, ai quali raccomanda di amministrare il sacramento suggerendo ai fedeli di compiere “anche un’opera di carità per il bene degli altri o della comunità oltre che una preghiera”. Ma pur essendo su un piano totalmente diverso, ha moltissimo in comune con la messa alla prova: la riparazione del danno subito dalla società attraverso un’azione benefica che estingue il reato (o il peccato).
Il servizio si apre con un appassionato intervento del sacerdote milanese Davide Caldirola e con un’inchiesta in cui parlano esperti del fronte giudiziario e del terzo settore, compresa la testimonianza di un uomo che ha svolto il servizio e che, come avviene molto spesso, ha scoperto realtà associative e valori da cui era lontano e con i quali è poi rimasto in contatto.
Tra gli altri servizi del mensile diocesano, l’esposizione di un recente studio di Fondazione Cariplo che per la prima volta ha diffuso i dati sul disagio mentale dei ragazzi prima e dopo la pandemia. La ricerca mostra che le restrizioni del Covid non hanno fatto crescere numericamente le richieste di aiuto ai servizi pubblici di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Npia) – dato che il vero aumento si era verificato nel decennio precedente – ma ha drammaticamente aggravato la natura del disagio, moltiplicando i ricorsi ai trattamenti farmaceutici e i casi di autolesionismo e tentati suicidi.
Da segnalare infine il racconto di due missionari ambrosiani in Congo, dove l’arcivescovo si recherà in visita ad agosto, e una analisi dell’ultimo rapporto sulle università milanesi, ancora molto attraenti, ma sempre più “minacciate” dalla crescita delle facoltà telematiche.