L’anno sabbatico, dall’8 al 13 novembre al Teatro La Cavallerizza.

MTM La Cavallerizza –  dall’ 8 al 13 novembre 2022

L’anno sabbatico – Prima Nazionale

di Valeria Cavalli

con Arturo di Tullio, Monica Faggiani, Flavia Marchionni

regia Alberto Oliva

 

produzione Teatro de gli Incamminati

Nel XVII e XVIII secolo si chiamava “Gran Tour” ed era un viaggio di formazione che i giovani nobili anglosassoni facevano nell’Europa continentale. Ai giorni nostri è “l’anno sabbatico” conosciuto anche come “the gap year” per quelli che non possono fare a meno di usare parole straniere: un periodo dedicato ad accrescere la propria autonomia e autostima, ed esplorare il mondo, acquisendo gli strumenti e la sicurezza per affrontarlo.

Ed è proprio il caso di Elisa il cui anno sabbatico post maturità è durato ben 15 mesi e finalmente è attesa al suo ritorno a casa dai genitori impazienti di conoscere non solo le sue esperienze vissute ma anche le sue decisioni in merito al suo futuro. Ma quella che doveva essere un’allegra cena di benvenuto sarà la scintilla che farà scattare sentimenti mai esplicitati, rancori sopiti, sottili ipocrisie fino ad arrivare a svelare scomode verità.

E i veri protagonisti, i due genitori che agli occhi del mondo sembravano una coppia collaudata e ben assortita, calano la maschera indossata per anni mostrandosi finalmente per quello che sono. In un continuo rimbalzare di colpe, responsabilità, silenzi, meschinità, lo spettacolo corre come un set di tennis dal quale però nessuno esce vincitore.

Con toni ironici, pungenti e dissacranti, Arturo di Tullio e Monica Faggiani mettono in luce l’ipocrisia e le falsità che spesso si nascondono nelle cosiddette “famiglie perfette” che corrispondono quindi a certi canoni dettati da quel perbenismo che pare faccia parte dell’arredamento di molte case italiane. Risate amare, dunque, e una riflessione profonda su quelli che vengono normalmente considerati i “valori” e che invece spesso sono solo retaggi ancestrali dei quali è difficile liberarsi.

Si è fatto tanto parlare della famiglia e  del suo ruolo nella società ma la geografia delle relazioni familiari sta diventando sempre più complessa, intricata e quello che si è sempre indicato come un pilastro costruito su importanti valori morali è invece una fragile architettura tenuta insieme grazie a acrobatici equilibri.

 I silenzi si stratificano fino a diventare una spessa coltre sotto la quali si celano le ipocrisie e gli inganni che diventano un’abitudine alla quale è difficile sottrarsi. E’ il caso di Carlo e Laura, marito e moglie annoiati e stanchi l’uno dell’altra, che attendono l’arrivo della figlia Elisa partita quindici mesi prima per un anno sabbatico.

 Una cena di famiglia nata per celebrare un ritorno, diventa invece una serata in cui Carlo e Laura si ritroveranno loro malgrado a giocare a carte scoperte e il bel quadretto familiare impastato di valori borghesi e superficiali si mostra in tutta la sua falsità. La lontananza dai genitori ha permesso a Elisa di avere uno sguardo disincantato e chiaro su questa famiglia disfunzionale dalla quale lei ormai vuole prendere le distanze mentre Carlo e Laura non fanno altro che stuzzicarsi a vicenda con cattiveria e sarcasmo.

Si ride, si sorride e ci ritroviamo anche a empatizzare con i tre protagonisti perché è facile scovare nelle dinamiche di questa famiglia qualcosa che in fondo ci appartiene, che è impresso nel nostro DNA. “L’anno sabbatico” è una commedia dai colori forti ma che della commedia ha anche la leggerezza e l’ironia che danno respiro alla nostra storia. Una storia come tante. 

Valeria Cavalli e Alberto Oliva