Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi sono Maria Stuarda ed Elisabetta I nel dramma di Schiller, da mercoledì 8 al Teatro Carcano

Presso il Teatro Carcano di Milano dall’8 al 12 novembre in scena Maria Stuarda, capolavoro di Friedrich Schiller del 1800, con la regia di Davide Livermore e interpretato da due regine del teatro italiano: Laura Marinoni e Elisabetta Pozzi, che si contenderanno letteralmente i ruoli, in un gioco teatrale che svelerà, sera dopo sera, chi vestirà i panni di chi.

Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Torino, Centro Teatrale Bresciano.

La storia è nota: Schiller racconta il confronto serrato e tragico tra Maria Stuart, cattolica regina di Scozia, e la protestante Elisabetta I. In gioco c’è la corona d’Inghilterra e lo scontro sarà implacabile: le parole sono armi, capaci di uccidere. Politica, religione, potere: intrighi e passioni – pubbliche e private – si mescolano in questo violento affresco storico che Davide Livermore ambienta in una scena claustrofobica, dominata da una grande scalinata: un non-luogo in cui tutto è possibile e nella cui astrazione ritroviamo il senso della rappresentazione. Sarà corte, prigione, parco, lo spazio in cui i due opposti si specchiano e si fondono.

La tragedia di Schiller per il regista porta in sé anche una aspra riflessione sul rapporto tra donne e potere. La regina Elisabetta, infatti, si mascolinizza, perde progressivamente le sue caratteristiche di donna pur di vincere la sfida con la rivale. Attraverso Elisabetta, è ancora il patriarcato a riconfermare sé stesso. Al contrario, dichiara Livermore «vorremmo lasciarci ispirare da un “principio femminile del diritto”, una legge più umana, più comprensiva e dunque più giusta. Vorrei vedere il potere esercitato da una donna, e non da una regina che è proiezione del maschile, come peraltro era Atena in Eumenidi, capitolo conclusivo dell’Orestea».

Maria Stuarda, però, non è solo un profondo atto d’accusa ai meccanismi contorti del potere. Per sua natura è una potente partitura scenica, che diventa una sfida per due straordinarie attrici. Nella edizione diretta da Livermore, sono due divine come Laura Marinoni e Elisabetta Pozzi (rigorosamente in ordine alfabetico), vestite con gli splendidi costumi firmati da Dolce & Gabbana a contendersi, letteralmente, i ruoli. Sera dopo sera, infatti, sarà una sorpresa anche per le due interpreti scoprire chi vestirà i panni di chi. A decidere la sorte è un gioco teatrale, che nel prologo dello spettacolo indica chi delle due attrici sarà la regina destinata a regnare e chi quella destinata a perire.

Accanto alle due protagoniste, agiscono cinque tra attori e attrici, Gaia Aprea, Giancarlo Judica Cordiglia, Linda Gennari, Olivia Manescalchi, Sax Nicosia, un gruppo che ha già mostrato un grande affiatamento lavorando con Livermore nell’Orestea: «Cinque supereroi – dice il regista – che interpreteranno più di un ruolo a testa. Aiutati dai costumi di Anna Missaglia, ci permettono di affrontare il testo, nella nuova traduzione di Carlo Sciaccaluga, in modo pressoché integrale».

Una traduzione che si basa su endecasillabi liberi, proprio perché Livermore intende continuare nel suo percorso di avvicinamento tra Opera e Prosa. Non è un caso che il dramma di Schiller abbia ispirato Gaetano Donizetti che, nel 1835, complice il librettista Giuseppe Bardari, ne fece un’opera.

 

NOTE DI REGIA 

“Nella mia ricerca in prosa – spiega Livermore – mi interessa sempre più scandagliare quello che per me è il fondamento storico del teatro italiano, ossia il “recitar cantando”. Il metodo è sempre lo stesso: “Armonia al servizio della poesia”. La musica sarà una delle colonne portanti della nostra storia». Così per mettere in scena il dramma storico sono stati coinvolti due musicisti diversissimi tra loro, Mario Conte, compositore e sound designer, e Giua, cantautrice e chitarrista, che sarà sul palco insieme agli attori. Dal loro incontro è emersa una scrittura musicale profondamente epica, che ci porta da Purcell a Dowland (musicista che ha scritto per Elisabetta I) e a Davide Rizzio, amante di Maria Stuarda e compositore di song bellissime, ma il tutto rivisto con l’uso della chitarra elettrica, creando un ambiente sonoro dark e contemporaneo.”

Davide Livermore

 

SCHEDA SPETTACOLO

MARIA STUARDA                                                                            

di Friedrich Schiller   

regia Davide Livermore 

costumi regine Dolce & Gabbana 

costumi Anna Missaglia   

allestimento scenico Lorenzo Russo Rainaldi 

musiche Mario Conte, Giua 

direzione musicale Mario Conte

disegno luci Aldo Mantovani 

traduzione Carlo Sciaccaluga 

regista assistente Mercedes Martini

con

Laura Marinoni, Elisabetta Pozzi                                          Maria Stuarda, Elisabetta

e con (in ordine alfabetico)

Gaia Aprea   

Anna Kennedy nutrice di Maria / George Talbot conte di Shrewsbury / un ufficiale

Linda Gennari                                                                            Mortimer nipote di Paulet / Angelo del destino / il Paggio servitore di Elisabetta

Giancarlo Judica Cordiglia                                                                  William Cecil barone di Burleigh / Melvil, maggiordomo di Maria

Olivia Manescalchi                                                                  Cavaliere Paulet custode di Maria / Conte di Aubespine ambasciatore di Francia /

William Davison segretario di stato

Sax Nicosia                                                                                            Robert Dudley conte di Leiceste

Giua chitarra e voce

direttore di scena Michele Borghini
capo macchinista Marco Fieni
macchinista Mattia Galeazzi
elettricista Toni Martignetti
fonici Edoardo Ambrosio, Luca Nasciuti
attrezzista Desirée Tesoro
sarte Cristina Bandini, Viviana Bartolini 
costumi realizzati da D’Inzillo Sweet Mode srl
ideazione trucco e parrucco Bruna Calvaresi
parrucchiere e truccatrici Barbara Petrolati, Elena Greco
ufficio produzione Nadia Fauzia
ufficio allestimenti Bruno Brighetti
fotografie di scena Alberto Terrile
produzione Teatro Nazionale di Genova                                      Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, CTB Centro Teatrale Bresciano