“L’avaro e la cretina”: l’ultimo romanzo di Patrizia Cosenza edito da Lupetti – Editori della Comunicazione

Il romanzo edito da Lupetti – Editori della Comunicazione, ha riscosso un notevole successo editoriale ed è stato premiato a settembre dall’Accademia Res Aulica di Bologna, come miglior  romanzo di narrativa italiana.
E’ stato inoltre presentato e premiato in apertura al Festival della Letteratura di Roma a febbraio 2022.
L’autrice Patrizia Cosenza è stata ospite di Barbara Palombelli a Forum, la conduttrice ha voluto lanciare il romanzo, in quanto colpita dalla storia tutta al femminile che descrive una forma di violenza psicologica che spesso le donne subiscono inermi, incapaci di opporsi.
Il lavoro è stato presentato a Villa Litta dall’assessore Diana de Marchi per le pari opportunità, che l’ha definito come uno straordinario esempio di coraggio e di denuncia, della violenza economica troppo spesso subita e taciuta da moltissime donne.
E’ in cantiere la sceneggiatura del romanzo che parteciperà’ alla selezione del Festival di Venezia 2024.

La Trama
Un uomo e una donna, si rincontrano dopo diversi anni. La donna, chiamata “cretina” nella storia, ha abbandonato la sua carriera per prendersi cura di sua madre affetta da Alzheimer e si dedica completamente alla madre fino alla sua morte, vivendo un dolore profondo. L’uomo, chiamato “avaro”, ha una vita ordinaria ma è ossessionato dalla paura di dover pagare le spese del suo fallimento matrimoniale. I due iniziano una relazione, che sembra essere una storia d’amore potente. Tuttavia, l’uomo è egoista e interessato solo a ottenere qualcosa dalla donna, mentre lei lo ama senza riserve e difende le sue azioni anche quando sono meschine. Alla fine, l’uomo abbandona la donna in modo vile, ferendola profondamente. La storia racconta di come lei riesca a riprendersi dalla delusione e a ritrovare sé stessa nonostante il dolore inferto da lui. L’uomo, mediocre e meschino, mostra la sua vera natura egoista e vile, mentre la donna dimostra forza e resilienza.
In conclusione, la storia illustra la complessità delle relazioni umane e come le persone riescano ad affrontare la delusione e il dolore causati dagli altri. Mostra anche come l’aspetto egoista e meschino di alcune persone possa provocare dolore e sofferenza, ma anche come la forza interiore possa aiutarle a superare le avversità.
La prima frase parla di come chi è crudele e meschino si possa trasformare in qualcosa di bello e benefico, come un germoglio che, calpestato dalla persona avara, cresce fino a diventare una quercia gigantesca. Questa trasformazione è una metafora degli effetti che le azioni negative possono avere sulle persone e su come queste azioni possano portare a qualcosa di positivo. La seconda frase descrive come l’Avaro, la persona meschina, si trasformi in un pellicano solitario e ricurvo, con un’enorme pappagorgia sotto al mento, simbolo della sua avidità e del suo desiderio di accumulare ricchezze materiali. Questo personaggio appare come patetico e incapace di provare qualsiasi sentimento o rimorso per le sue azioni. La quercia, simbolo della trasformazione positiva e della forza interiore, si erge di fronte al pellicano Avaro, mostrandosi stabile e fiera. Questo rappresenta il trionfo del bene sul male e dell’onestà sulla meschinità. Infine, viene posta la domanda se tutto ciò che è avvenuto sia stato solo un brutto sogno, suggerendo la possibilità di una redenzione e di un nuovo inizio. Questo finale aperto lascia spazio all’interpretazione e alla riflessione sul significato più profondo del testo.

Patrizia Cosenza nasce a Milano l’1 Maggio 1965. Iscritta sin da bambina alla rigorosa Scuola Germanica, studia Lingue e compie gli studi universitari presso la Facoltà di Giurisprudenza alla Statale di Milano. A metà percorso assume la posizione di Account Manager presso una Multinazionale francese. Dopo alcuni anni, insieme ad un gruppo di eclettici creativi, fonda la sua prima Agenzia di Pubblicità nella quale si occupa di strategia di comunicazione. Dieci anni di sodalizio e ricomincia una nuova avventura nell’Agenzia di famiglia. Collabora con numerose aziende ed entra in contatto con i più svariati settori merceologici. E’ ideatrice di importanti progetti e firma campagne pubblicitarie dove sceglie Top Model fra le più quotate al mondo e numerose testimonial femminili quali, per citarne alcune, Michelle Hunziker, Natasha Stefanenko, Manuela Arcuri, Magda Gomez, Fernanda Lessa e Nina Moric. Prosegue nella moda: in giuria alle selezioni del concorso di Miss Italia e Miss Universo per un noto brand di lingerie e collabora con fotografi del calibro di Gastel, Parisotto, Edlan Mann e Wahb Mabkhout.  In ambito editoriale, scrive come copy-writer per mestiere e, per diletto, firma due raccolte di poesia. Nel 2019 esordisce con la sua prima uscita dal titolo “Comunque vada”, ro manzo epistolare scritto a quattro mani con un perfetto sconosciuto incontrato in rete. Qui l’uomo misterioso si rivela essere uno psicologo “psicodrammatista” che conoscerà la protagonista solo a romanzo concluso. “L’Avaro e la cretina” è il suo quarto, ironico e caustico esperimento letterario, come lei stessa ama definirlo. La sua cucina letteraria sta infornando il prossimo maschietto, già in cottura…a fuoco lento.