Leonardo, Caravaggio, Bruegel ed altro ancora, gli appuntamenti a Bookcity a cura di Skira.

Un activity book per scoprire Leonardo da Vinci disegnando, prendendo ispirazione dalle
sue invenzioni e dai suoi capolavori.

Artista, genio, inventore, filosofo, matematico, scienziato… Ma chi sarà davvero Leonardo?
Sicuramente tutt’altro che un tipo tranquillo, non sta fermo un attimo! Per conoscerlo, i
piccoli lettori dovranno inseguirlo tra le pagine di questo libro armati di matite e fantasia,
cimentandosi con i suoi grandi capolavori, giocando a costruire macchine staccando e
incollando i pezzi delle sue invenzioni.

Un libro a fisarmonica da sfogliare, trasformare, ritagliare, aprire come un lunghissimo
foglio da riempire di disegni, in cui le attività si intrecciano e prendono ispirazione dalle
invenzioni di Leonardo, dai suoi disegni e dipinti più famosi.

Acuto osservatore, Leonardo prendeva spunto da tutto quello che lo circondava, studiavala natura e le sue leggi e le spiegava anche attraverso le sue opere d’arte. Disegnando insie-
me a lui, gli artisti in erba potranno scoprire la geometria perfetta dell’Uomo vitruviano, l’armonia del ritratto di Ginevra de’ Benci, la prospettiva dell’Ultima cena, arrivando forse
perfino a svelare il segreto del fascino misterioso della Gioconda.

Ilaria Demonti, laureata in Storia dell’arte presso l’Università di Pavia, si è specializzata in
illustrazione per l’infanzia presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Ha pubblicato Sur
le fil e Qui se cache dans la nuit? con l’editore francese Lirabelle (2014) e Wendy and the
Wallpaper Cat (2015) con Victoria & Albert publications.

 

Pieter Bruegel (1525/1530-1569) è uno tra i più importanti esponenti della scuola dei primitivi fiamminghi: i suoi paesaggi e le sue scene contadine sono tra le opere preferite degli amanti dell’arte di tutto il mondo. A una brillante tecnica pittorica univa una spiccata abilità di
miniatore, disegnatore e inventore di stampe, rivelando un gusto per il dettaglio che permea ogni sua immagine.
Questo volume riproduce i più famosi tra i dipinti, i disegni e le stampe di Bruegel, presentandone i particolari in grandi primi piani che mettono in luce tutto il suo talento. Organizzato per temi principali – paesaggi, scene di raccolto, fiere e caccia, vita quotidiana, scene bibliche,proverbi e giochi di bambini –, il libro offre scorci straordinari delle opere più popolari dell’artista, dai Cacciatori nella neve alle Nozze di contadini, a La torre di Babele.

La sezione dedicata ai disegni e alle stampe comprende le serie dei vizi e delle virtù. Bruegel ha creato un mondo incredibilmente ricco e com- plesso: oltre alla pura bellezza delle sue opere, c’è il piacere intellettuale di scoprirne i vari livelli di significato e l’umorismo, che si colgono nel modo migliore osservandole da vicino.

Il volume, a cura di Manfred Sellink, comprende una breve biografia dell’artista e le riproduzioni integrali dei dipinti e dei disegni dai quali sono tratti i particolari.

Manfred Sellink, direttore del Polo Museale di Bruges, è autore del catalogo ragionato delle opere di Bruegel.

Nel 2007 ha scoperto, in una collezione privata spagnola, un dipinto fino ad allora sconosciuto dell’artista, oggi al Museo del Prado di Madrid. Nel 2012 ha identificato un disegno di Bruegel, tuttora inedito.

Marcello Dudovich è considerato uno dei padri della cartellonistica.
Triestino di nascita e internazionale per vocazione, Dudovich fu un grande comunicatore e un innovatore assoluto, divenendo uno dei riferimenti più importanti nella storia del manifesto. Basti pensare alle sue opere per i Magazzini Mele, per Borsalino, La Rinascente, Campari,
Martini, Agfa, Pirelli e molti altri.

Questo volume si propone di approfondire il rapporto tra la fotografia e la cartellonistica nei lavori del grande maestro ripercorrendo le tappe fondamentali della sua produzione artistica. Si ricostruisce in particolare il suo iter creativo attraverso materiale inedito proveniente da archivi e musei. Partendo dall’analisi della fotografia, di cui Dudovich era un grande appassionato, si affiancano schizzi e bozzetti acquerellati ai manifesti stessi. Non mancano riferimenti al cinema muto e alle dive dell’epoca, dal cui fascino l’artista fu particolarmente attratto, come anche ai rapporti con il suo maestro Leopoldo Metlicovitz, del quale sono proposte una ventina di fotografie inedite. Correda il materiale espositivo un ricco apparato iconografico e documentario comprendente lettere autografe, cartoline e copertine di riviste; oltre 300 sono le immagini riprodotte nel volume, provenienti da rinomate collezioni pubbliche e private tra cui il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, la Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” e il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco di Milano, la Staatliche Graphische Sammlung di Monaco di Baviera, il Civico Archivio Fotografico di Milano, il Civico Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna di Trieste, la Galleria Campari di Sesto San Giovanni, l’Archivio Ricordi di Milano.

Le antiche carte, le lapidi, le iscrizioni sono tutt’altro che un passa- tempo da studioso. Nelle parole dettate da antiche maligne volontà, si cela un ambiguo segreto. Occorre poco perché una passione erudita si trasformi in un incubo, mettendo a nudo le debolezze di coloro che
si danno alla ricerca per soddisfare le proprie ambizioni scientifiche.
Montague Rhodes James è il maggiore poeta del gotico all’inglese, nutrito di mezze voci, di ambigui baluginii al crepuscolo, di creature che nascono dal vento. Le opere d’arte, in questa visione, si fanno portavoce di un mondo oscuro e misterioso, in cui è facile entrare, ma
da cui è difficilissimo allontanarsi. Profondo conoscitore della storia britannica, traeva spunti da fonti remote, linfa per racconti come La mezzatinta, in cui una opera di un ignoto illustratore si anima sinistramente, la notte, per rivelare le vicende di un antico quanto efferato delitto. Da un dato di ricerca, si sviluppano le trame del Maligno, sempre in agguato per punire l’eccessiva sicumera dei sapienti, che non vedono, nel loro accanimento, dove si celano trappole e insidie.

Montague Rhodes James (1862-1936), maestro del gotico inglese, nacque a Eton e visse operando come medievista, dimorando a lungo presso Cambridge e Oxford. Antiquario, bibliofilo, collezionista, esperto di antichi codici fu grande nella forma del racconto e spesso prese spunto dalle sue ricerche per le proprie opere. Ha lasciato quarantuno racconti, editi in varie collezioni a partire da Ghost Stories of Antiquary (1904).

“Reverendissima eminenza, le tribolazioni non sono finite con la partenza da Napoli di Caravaggio”, recitava la lettera. “Del suo ultimo dipinto, quel Martirio di sant’Orsola destinato ai Doria, pare il Merisi abbia fatto una copia, che è scomparsa… Qualcuno suppone sia ormai in Spagna. Inutile dire che la tela va assolutamente recuperata, poiché, come Ella ben sa, reca
in calce l’accusa più infamante…”
Caravaggio è stato davvero ucciso? Come e da chi? E chi ha voluto la sua morte? Il mistero si nasconde tra le pieghe di una copia di un quadro famoso, il Martirio di sant’Orsola, dipinto dal Caravaggio poco prima di morire e da molti ritenuto una denuncia del suo assassinio. Un mistero che un critico d’arte sui generis, gay, tormentato, ipocondriaco e coltissimo, è chiamato a risolvere.

Un cold case che si dipana nel corso dei secoli e che porterà a scoprire i veri responsabili della morte del pittore, ma anche a sollevare il velo su uno dei peggiori casi di corruzione e malaffare all’interno del Vaticano.
Silvia Brena, scrittrice, giornalista, con una lunga esperienza di direzione di importanti testate femminili, è autrice di saggi su tematiche correlate al mondo femminile e romanzi per teenager. Insegna content creation e scrittura strategica presso l’università Cattolica di Milano. È Ceo di Network Comunicazione, agenzia specializzata nella creazione di con-
tenuti.

Lucio Salvini, giornalista e autore televisivo, è stato direttore generale della Ricordi per diciassette anni e amministratore delegato della Fonit Cetra per un decennio. Ha pubblicato La Filibusta con Franco Franchi e Tinin Mantegazza e, per Skira, Non erano solo canzonette.