Ersel presenta KOSMOS e KAOS. L’Origine è la Meta, la mostra dedicata alle opere di Massimiliano Pelletti a cura di Barbara Paci e Cesare Biasini Selvaggi. Realizzata in collaborazione con Barbara Paci Galleria d’arte in Pietrasanta, il percorso espositivo apre al pubblico dal 16 al 30 maggio, presso la sede di Ersel di via Caradosso 16 a Milano.
La mostra si inserisce nel palinsesto espositivo proposto dalle sale che Ersel ha dedicato a questa attività nel centro di Milano dal 2022 per esprimere il suo sostegno all’arte in tutte le sue molteplici sfaccettature, anche nel capoluogo lombardo.
“Ersel da oltre vent’anni fa della passione per la cultura e per l’arte uno dei propri tratti distintivi, con la promozione di mostre personali e collettive, a Torino e più recentemente nei nuovi spazi milanesi. – dichiara Paola Giubergia, Responsabile relazioni esterne di Ersel – Come gruppo abbiamo scelto di proseguire la nostra stagione espositiva 2023 con le opere dell’artista toscano Massimiliano Pelletti, frutto di una ricerca artistica che reinterpreta in modo innovativo i modelli classici ereditati dall’atelier reso famoso da suo nonno”.
Articolata attraverso le diverse sale dello spazio di via Caradosso, la mostra KOSMOS e KAOS. L’Origine è la Meta si compone di oltre venti sculture di Massimiliano Pelletti, alcune delle quali presentate in anteprima per questa occasione: la scultura intitolata Le tre Grazie viene esposta per la prima volta in Italia, dopo essere stata in Cina presso tre musei, Zhejiang Art Museum, Wuhan Art Museum e Guangdong Museum of Art.
“Assumendo figurazioni diverse, interpretando ruoli e immagini della mitologia e della storia, Massimiliano Pelletti non esegue una mera testimonianza classica.- dichiarano Barbara Paci e Cesare Biasini Selvaggi, curatori della mostra – Egli vuole che l’osservatore riconosca dapprima le immagini di partenza in quanto parte della memoria collettiva, per poi risemantizzarle, manipolandole in assemblage scultorei, tra cristalli, cavità, fratture, in un originale meccanismo narrativo che riflette criticamente sulla storia tanto quanto sul presente e sulle avvisaglie di futuro. Nel continuo rimando tra un piano di manifesta naturalità, dove il tempo si racconta nei corpi scolpiti, e il piano simbolico della trasfigurazione artistica, risiede la forza e il fascino del lavoro di Pelletti”.
Tra le sculture esposte, Towards You è una testa in marmo nero dove, tra le trame di un’iconografia classica, Massimiliano Pelletti ha inserito una tecnica inedita per realizzare il colore degli occhi: questo micromosaico in vetro e oro, in scultura in realtà non è mai stato utilizzato, perché è un metodo antico e molto complesso da realizzare, sono pochissimi gli artigiani al mondo in grado di elaborarlo e tutti collaborano per lo più con il mondo dei preziosi e delle pietre per gioiello. L’attitudine a sperimentare è un tratto caratteristico di Pelletti, il quale ama avvalersi di numerose tecniche generalmente non associate alla scultura, per mettere in discussione un concetto stereotipato associato a questa pratica. Lo sguardo dell’artista si riflette quindi nei tagli, negli innesti, nella valorizzazione dei difetti materici, fino alla scelta di accostare elementi che generalmente non vengono usati all’interno della stessa serie: Horizon Elena è un’opera del 2022 che incarna perfettamente questa attitudine, unendo con un taglio netto l’alabastro bianco di Volterra e l’onice smeraldo.
Tra gli ambiti di ricerca che l’artista toscano esplora, la riflessione sul modello classico come archetipo emerge da sempre, in particolare attraverso un’indagine che riguarda il concetto del tempo, la sua identità e il suo disvelarsi nelle imperfezioni naturali delle pietre e dei marmi che sceglie e impiega per le sue opere. Queste sono le dorsali della ricerca di Massimiliano Pelletti, artista al di fuori da questa epoca dominata dall’immagine e dai media. Egli alterna la tradizione alle innovazioni tecniche di ultima generazione, perché se da un lato scolpisce a mano, spesso lavora con i più avanzati strumenti, valorizzando la particolarità di materiali come quarzi, onici, calcari e altre pietre attraverso le singolarità che ciascuno di questi elementi speciali mette a disposizione: l’imprevisto-difetto dei materiali utilizzati diviene così il generatore di ulteriori possibilità espressive, formali e narrative, diventa una riflessione e una rottura di quella classicità sferica che contraddistingueva il passato e che assume una posizione all’interno della contemporaneità.