Dopo la dispendiosa preparazione per i test di ingresso e i lunghi anni di studio, i medici specializzandi sono spesso attesi da precarietà, frustrazione, turni estenuanti, trasferimenti in altre città, stipendi modesti. E alla fine del cammino anche dall’incognita di trovare il lavoro unita, per molti, alla voglia crescente di scappare all’estero. Il Sistema sanitario italiano non incoraggia certo i dottori del futuro, racconta il servizio di copertina de Il Segno di aprile. Se prendersi cura degli altri è ancora, per la maggioranza, il motivo della scelta di iscriversi a Medicina, il percorso è così irto di ostacoli che è facile smarrire il proposito iniziale. L’inchiesta analizza quanto le politiche attuali assicurino una formazione effettivamente equa e di qualità e, soprattutto, se siano in grado di assicurare il ricambio generazionale. E attraverso testimonianze entra in quel sottile confine tra le esigenze formative e quelle operative di un lavoro che resta comunque “di bottega”. Un equilibrio che spesso necessita di buon senso affinché il medico in formazione non sia sfruttato, ma nemmeno sottoutilizzato. |
Tra gli altri servizi, segnaliamo quello sulla “seconda vita” dei vestiti, dove si descrive cosa avviene dopo che questi vengono portati nei notissimi cassonetti gialli. Lo spunto è l’inaugurazione del nuovissimo Textile Hub della cooperativa del circuito Caritas “Vesti Solidale”, un grande impianto di recupero di abiti usati. Con i suoi macchinari per lo smistamento e la sanificazione, sarà il punto finale una filiera che genera nuovi posti di lavoro, benefici per l’ambiente e una nuova vita per i vestiti rimessi in circolazione e che fa anche parte di una nuova presa di coscienza sulla responsabilità di consumatori e produttori. |
Infine, a due anni esatti dal radicale rinnovamento della grafica e dei contenuti, il mensile della diocesi ambrosiana presenta “Qualcosa di nuovo”, come scrive il direttore Fabio Landi presentando le nuove rubriche che da questo mese accompagneranno i lettori. Le firme sono di Laura Silvia Battaglia (“Confini”), Stefano Laffi (“I divenenti”), Roberto Bernocchi (“La pubblicità”), Alessandro Zaccuri (“La città di carta”), degli operatori della Fondazione Guzzetti (“Grane Familiari”) e di Luca Frigerio (“Meraviglie ambrosiane”). Sono poi confermate “Fuoriclasse” di Michele Diegoli e “Voci dal silenzio”, scritta da alcune monache di clausura milanesi. |