Si svolge quest’ano a Palazzo Lombardia la mostra dei presepi etnici, che ha avuto la sua ‘prima’ nel 2018 al Convento dei Frati Cappuccini Missionari di piazzale Cimitero Maggiore 5.
Le natività che arrivano da tutto il mondo si possono ammirare lungo le vetrate degli ingressi della sede della Regione mentre al 35° esimo piano, dove hanno sede gli uffici del presidente è stato allestito un presepe tradizionale dei Cappuccini.
Dal Messico arriva una composizione di 9 personaggi in argilla che vestono i colori e gli abiti tipici del Paese di provenienza, mentre dall’Altipiano del Lago Titicaca, il presepe, realizzato sempre in argilla, di 7 figure che rimandano agli usi e costumi dei territori andini tra Perù e Bolivia. La culla di Gesù bambino è una totora, la barca fatta col bambù che cresce rigoglioso in questo lago; San Giuseppe ha in mano la sanpoña, strumento a fiato. Al posto del bue e dell’asino, ci sono l’alpaca e l’ardilla (una sorta di castoro), animali tipici della regione. Dal Medioriente arrivano 5 personaggi in resina, latta e stoffa. Gli abiti sono ricchi, con gioielli, decorazioni in oro e fiori. Dalle Filippine, 6 pezzi in carta, legno e paglia, realizzati con fogli di giornale arrotolato. Non manca l’Italia, fra l’altro con un presepio tradizionale: in cartapesta e legno, è ambientato in un classico paesino lombardo con le storiche cascine a fare da quinta alla Natività che trova riparo in un anfratto a fianco di un ponticello.
“Anche in questo periodo così complesso e difficile – ha spiegato padre Marino Pacchioni, Direttore del Centro Missionario – non può mancare di risuonare il messaggio del Natale per tutti gli uomini”.
“Credo che il presepe – ha aggiunto – serva a ricordarci cosa sta all’origine di questa festa, quel mistero cioè di Dio che viene incontro all’uomo per condividere con lui la sua storia e la sua vita e per farsi carico delle sue fatiche. Anche in quest’anno 2020”. (ANSA).