Divertimento Ensemble, la XX edizione di Rondò parte mercoledì 15.

DIVERTIMENTO ENSEMBLE

RONDÒ 2023

XX EDIZIONE

CONCERTO INAUGURALE

 

Mercoledì 15 FEBBRAIO 2023

FABBRICA DEL VAPORE
SALA DONATONI

ore 20.30

 

Sofija Gubajdulina con un suo brano dal risvolto sociale.

Il maggiore esponente della scuola compositiva finlandese, Kalevi Aho.

Volodymyr Runchak direttore e compositore ucraino.

La giovane Maria Vincenza Cabizza, compositrice in residence di Rondò 2022.

Sono questi gli autori a cui Divertimento Ensemble dedica il concerto che inaugura la ventesima edizione di Rondò.

Rondò 2023_Cartellone Rondò 2023_Brochure

Alla Gubajdulina l’ensemble diretto da Sandro Gorli ha dedicato ampia parte della propria attività, non soltanto in questi vent’anni, ma fin dalle proprie origini: se Rondò compie vent’anni, Divertimento Ensemble ha superato i quarantacinque. L’aver scelto per questa occasione un lavoro dal risvolto sociale sottolinea l’impegno della formazione nella lettura della realtà sociale e civile in cui è attiva da così lungo tempo.

Per questa occasione Divertimento Ensemble conta tra le proprie fila la presenza di quattro saxofonisti studenti del Conservatorio di Milano. Solista al trombone nello stesso pezzo Simone Maffioletti, tra i due vincitori del contest online Young Performers on Digital Stage, che Divertimento Ensemble ha dedicato nel 2022 a giovani interpreti, selezionati da una call internazionale.

 

La prima parte del programma vedrà in scena una delle artiste ospiti di Rondò 2023: Marina Boselli con il suo eufonio. Anche lei, come Simone Maffioletti, ha vinto lo stesso contest Young Performers on Digital Stage 2022. Vincitrice assoluta nello stesso anno del Premio del Conservatorio di Milano, istituzione che ancora frequenta, Marina Boselli propone una scelta di pagine tese a esaltare le qualità timbriche e tecniche del suo strumento.

 

In apertura di serata un intervento introduttivo di Angelo Foletto, in occasione del ventennale di Rondò.

Quanto sopra come da programma seguente.

 

 

PROGRAMMA

 

Intervento introduttivo di Angelo Foletto

 

Kalevi Aho (1949)

Solo VIII per eufonio (2003)

 

Maria Vincenza Cabizza (1991)

Vienna, 13 dicembre 1932 per eufonio solo (2021)

 

Volodymyr Runchak (1960)

Homo Ludens VIII per tuba (2009)

 

Marina Boselli eufonio*

 

Sofija Gubajdulina (1931),

Verwandlung per trombone, quartetto di saxofoni,

violoncello, contrabbasso e tam-tam (2004)

 

Simone Maffioletti trombone solista*

 

Divertimento Ensemble

Martina Rudic violoncello

Emiliano Amadori contrabbasso
Elio Marchesini tam-tam

Aldo Figheria, Tommaso Michelotti, Annamaria Savitteri, Michele Scialpi saxofoni**

 

Sandro Gorli direttore

 

*Vincitori del contest Young Performers on Digital Stage edizione 2022

**Studenti delle classi di saxofono del Conservatorio di Milano

 

 

Dal programma di sala

 

Il programma del concerto vede come interpreti i due più votati tra i giovani partecipanti all’ultima edizione di Young Performers on Digital Stage, contest online organizzato da Divertimento Ensemble nel 2021 e nel 2022, attraverso il quale la formazione ha selezionato giovani interpreti, che ha poi invitato a esibirsi sul proprio palcoscenico alla Fabbrica del Vapore.

Se lo dividono due strumenti a fiato: nella prima parte l’eufonio di Marina Boselli, strumento inusuale nel repertorio della tradizione classica, riscoperto dalla musica contemporanea nella sua instancabile ricerca di colori e timbri nuovi, naturali ma anche manipolati, distorti, “aumentati”; nella seconda parte il trombone solista di Simone Maffioletti, che in Verwandlung tesse con il piccolo ensemble dall’insolito organico le continue “trasformazioni” che Sofija Gubaidulina ha sospeso fra ironia, dramma, nostalgia.

 

Kalevi Aho (1949)

Solo VIII per eufonio (2003)

Tra i più famosi e prolifici compositori finlandesi, Kalevi Aho è principalmente conosciuto per i suoi grandi lavori sinfonici ed operistici, ai quali affianca anche una ricca produzione di ricerca incentrata sulla scrittura idiomatica dei singoli strumenti.

Solo VIII è il lavoro centrale di un ciclo molto esteso che conta, ad oggi, ben 17 composizioni per un solo esecutore. Commissionato dalla Lieksa Brass Week, è stato successivamente adottato come brano d’obbligo nei più importanti concorsi internazionali di eufonio.

Solo VIII esplora, reiterando e sviluppando costantemente la cellula sonora iniziale, l’intera gamma di altezze e dinamiche dello strumento, testando i limiti della resistenza fisica del musicista, impegnandolo in un lungo “canto”. Il compositore stesso evidenzia che «il pezzo rivela soprattutto la percezione melodica del musicista e la sua capacità di creare una grande forma musicale. La composizione è come un’ampia melodia che cresce gradualmente fino a raggiungere un potente climax, ed il suo umore cambia dal lirismo sommesso al dramma più intenso».

 

Maria Vincenza Cabizza (1991)

Vienna, 13 dicembre 1932 per eufonio solo (2021)

Giovane compositrice sarda, Maria Vincenza Cabizza ha all’attivo una produzione consistente, che conta commissioni per realtà quali la ManiFeste Académie dell’IRCAM di Parigi e la Biennale di Venezia (Biennale College), eseguite da alcuni dei più grandi Ensemble contemporanei.

Legata, nella sua poetica, all’aspetto performativo del teatro musicale, realizza in Vienna, 13 dicembre 1932, il progetto compositivo di un melologo per strumento solo.

Il brano prende forma a partire da due testi: il Manifesto del Surrealismo di André Breton (1924) ed il carteggio tra l’artista e Sigmund Freud, di cui è trattata una lettera in particolare. Breton si ispira infatti, nella sua poetica, alle ricerche psicanalitiche di Freud, che studiano i fenomeni dell’inconscio umano, e lo scienziato insiste nel rivendicare la paternità dell’idea.

La vicenda musicale si dispiega quindi interamente narrata dall’esecutore all’interno dello strumento, impiegato in qualità di “megafono acustico”, e mediante un grande utilizzo di tutte le principali tecniche estese dell’eufonio. Le intermissioni sempre più frequenti del suono sulla parola divengono progressivamente un ostacolo che mette in evidenza la verità più lampante: l’impossibilità, per due protagonisti, di comprendersi e riconciliarsi.

 

Volodymyr Runchak (1960)

Homo Ludens VIII per tuba (2009)

Volodymyr Runchack è compositore e direttore d’orchestra ucraino, attivo specialmente nella produzione e divulgazione di musica d’avanguardia. Particolarmente attento alle nuove possibilità degli strumenti a fiato, colloca la sua suite Homo Ludens VIII, per eufonio (o basso tuba), all’interno dell’omonimo ciclo di 11 brani con cui ha investigato la scrittura per strumento solo. Giocosa, ironica e talvolta malinconica, la sua musica indaga le tecniche estese e le possibilità espressive dello strumento, anche nei termini scenici di gestualità e azione.

In questa suite il compositore omaggia, in ciascun movimento, una grande mente del passato: Wilhelm Friedrich Wiprecht, direttore d’orchestra ed inventore; Carl Morris, pittore; e Adolphe Sax, inventore e musicista, “padre” del saxofono moderno.

 

Sofija Gubajdulina

Verwandlung (2003)

In una nota di programma di Verwandlung la compositrice afferma che «il trombonista rappresenta un archetipo russo, il santo matto o yurodivy». Lo yurodivy è una figura eccentrica che è al di fuori della società convenzionale. La sua follia è ambigua e può essere reale o simulata. È in grado di dire verità che altri non possono dire, e neppure capire, in quanto figura non soggetta al controllo o al giudizio terreno.

Il clown flirta con il pubblico per ottenere il suo favore mentre tenta di interrompere i saxofonisti.

Il messaggio di Verwandlung ha un significato universale.

Incapace di sopprimere i formidabili saxofonisti, il clown si siede sconsolato per togliersi il trucco mentre un violoncellista e un contrabbassista riprendono il discorso musicale.

Il trombonista/clown alla fine si unisce all’ensemble di saxofoni e archi, abbandonando la sua identità di outsider, coprendosi il costume e unendosi alla stessa partitura degli altri che ora lo accolgono, o per meglio dire, lo assorbono…

Il lavoro si conclude con il ritmo solitario di un tam-tam di un performer-testimone con uno scialle rosso che è rimasto seduto in silenzio per tutto il tempo, aspettando pazientemente il suo momento, segnalando un inizio piuttosto che una fine.

Questa poetica ricorda molto da vicino quella di Bruno Maderna che, soprattutto nei suoi concerti solistici – i Concerti per oboe, il Concerto per violino, ma anche la Grande Aulodia – trasferisce in musica l’eterno conflitto fra il “poeta”, l’artista, il “profeta” e la società che non lo ascolta.

Sofija Gubajdulina è nata il 24 ottobre 1931 a Chistopol in quella che allora era la Repubblica tartara sovietica. Dopo aver studiato al Conservatorio di Mosca nel 1963, ha vissuto nella capitale sovietica come compositrice freelance, un progetto difficile in un sistema socialista.

Il suo primo tentativo di sinfonia è stato descritto dalla commissione d’esame come un “modo sbagliato” di scrivere musica. Ma c’è stato qualcuno che l’ha incoraggiata e le ha consigliato di continuare il suo cammino: Dmitrij Šostakovič.

Šostakovič e Anton Webern sono i compositori che più hanno influenzato la musica di Sofija Gubajdulina.

Le sue opere sono caratterizzate da una delicata sensibilità, una sottile alternanza tra silenzio e suono, e l’unità di emotività e intelletto. Il simbolismo delle relazioni numeriche, come si trova nelle opere di Johann Sebastian Bach, ha un significato molto speciale per la compositrice russa, che si sente legata al compositore barocco attraverso una profonda fede cristiana.

Grazie alla perestrojka di Mikhail Gorbaciov, Gubaidulina fu autorizzata a lasciare il Paese. Seguirono molti viaggi e infine il trasferimento ad Appen, un piccolo villaggio vicino ad Amburgo. Lì, isolata e circondata dalla natura, attinge a quella per le sue composizioni.

Oggi si paragona a un giardiniere che coltiva musica e piante: da radici forti e stabili a nuovi rami e foglie sorprendenti. I suoi “fiori musicali” a volte suonano come un avvertimento urgente, a volte come una promettente immagine dell’aldilà.

 

 

Ingresso al concerto con prenotazione al link

https://form.jotform.com/DivertimentoEnsemble/15-febbraio-2023

 

 

BIGLIETTERIA

 

ABBONAMENTI

Intero: 22 concerti (in 17 serate): € 120

Carnet “Mezza stagione”: 11 concerti a scelta: € 80

Carnet “Assaggio”: 5 concerti a scelta: € 40

Giovani: € 25

Studenti di IDEA (International Divertimento Ensemble Academy): € 20

 

BIGLIETTI

Intero: € 12

Ridotto studenti: € 3 (Istituti superiori, AFAM, Università)