Giornata della Memoria, gli appuntamenti al Conservatorio

CONSERVATORIO DI MUSICA G. VERDI DI MILANO

XXIV GIORNO DELLA MEMORIA 2024

 Sabato 27 gennaio

Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano

Sala Puccini ore 18.45

Saluti istituzionali

Steve Reich (1936)

Different trains (1988)

Carlos Gabriel Morguez Quinoñes violino

Tommaso Galindo Pacheco violino

Tommaso Malacalza viola

Umberto Simonassi violoncello

Mirko Colombo, Federico Luzzardi e Francesca Seggioli elettronica e video

Progetto a cura di Roberto Tarenzi e Davide Gagliardi

Con il Patrocinio di

Regione Lombardia

Comune di Milano – Milano è Memoria

Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI)

Associazione Figli della Shoah

Comunità Ebraica di Milano

Fondazione Cdec

Fondazione Memoriale della Shoah di Milano.

Con il sostegno di

Intesa Sanpaolo

Teva Italia

In collaborazione con

Fondazione Corriere della Sera

«In Different Trains (1988), Steve Reich presenta un resoconto semi-autobiografico dell’Olocausto, intrecciando elettronicamente i suoi ricordi di bambino ebreo negli anni ’40 con quelli di bambini sopravvissuti all’Olocausto che in seguito hanno registrato le loro testimonianze.

Reich descrive il progetto: “L’idea dell’opera nasce dalla mia infanzia. Tra il 1939 e il 1942, dopo il divorzio dei miei genitori, viaggiavo spesso in treno da New York a Los Angeles e ritorno. […] Sebbene all’epoca quei viaggi fossero piacevoli e divertenti, ora mi guardo indietro e penso che se fossi stato in Europa in quel periodo, in quanto ebreo, avrei dovuto viaggiare su treni molto diversi. Con queste premesse, ho voluto realizzare un’opera teatrale che rispecchiasse fedelmente l’intera situazione”.

A tal fine, Reich ha registrato la sua governante mentre “ricordava i [loro] viaggi in treno insieme”, un facchino di vagone […] in pensione e tre testimonianze di sopravvissuti all’Olocausto che parlano di “tutto ciò che riguarda il mio tempo e ora vivo in America”. Ha scelto vari brani sonori attraverso una selezione digitale e li ha poi organizzati in una narrazione semi-coerente divisa in tre parti: L’America prima della guerra, L’Europa durante la guerra e Dopo la guerra.

In tutti i casi, le testimonianze orali sono accompagnate da un quartetto d’archi che riproduce i contorni ritmici e melodici dei campioni vocali secondo un metodo di “melodia parlata” ispirato a uno dei compositori preferiti di Reich, Béla Bartók» (olocaustmusic.ort.org – ORT Impact Through Education – Music and the Olocaust).

 

Per il Conservatorio di Milano, che affida il progetto a un giovane quartetto di propri studenti, sotto la guida dei docenti Roberto Tarenzi e Davide Gagliardi, e l’Associazione Figli della Shoah si tratta del ventunesimo Giorno della Memoria organizzato insieme. Le due realtà lavorano infatti congiuntamente dal 2003, per celebrare la Memoria della Shoah e soprattutto per trasmetterla alle giovani generazioni.

 

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Il passaggio del testimone della Memoria alle giovani generazioni avviene anche attraverso un altro appuntamento organizzato dal Conservatorio di Milano e dedicato, quest’anno, alla memoria di due artisti italiani, la cui storia è stata soltanto recentemente scoperta dal docente di storia della musica jazz, Luca Bragalini.

 

Giovedì 1 febbraio

Sala Verdi ore 10.30

 

Lo swing di Ezio e Renato Levi: storie di musica durante la Shoah

 

Presenta Luca Bragalini

Verdi Jazz Orchestra

Pino Jodice direzione e arrangiamenti

 

Con il Patrocinio di

Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI)

Comune di Milano – Milano è Memoria

 

In collaborazione con

Il Sole 24 ORE

 

Della «narrazione-concerto», esito delle sue indagini, Luca Bragalini racconta: «Si tratta di un evento imperniato su una straordinaria ricerca, che ha portato alla luce due neglette figure centrali per l’affermazione del jazz a Milano negli anni Trenta.

Il primo è Ezio Levi: costretto a lasciare Milano a causa della promulgazione delle leggi razziali, ripara prima negli Stati Uniti e poi in Perù, a Lima. La traversata atlantica coincide con la fine del suo sogno di diventare musicista. Prima di lasciare Milano nel 1938 Ezio aveva firmato diversi articoli sul jazz su varie testate anche internazionali; aveva fondato una delle sale del prestigioso Campari della Galleria Vittorio Emanuele, il Circolo Jazz Hot Milano, uno dei primi jazz club d’Italia; aveva composto e dato veste discografica ad alcune squisite pagine di jazz; aveva scritto musiche per cortometraggi e aveva pubblicato il primo libro autorevole sul jazz pubblicato in Italia, Introduzione alla vera musica jazz.

Legato a Ezio Levi vi è il più maturo Renato Levi, una figura del tutto oscura: proprietario di un negozio di dischi situato di fianco alla Scala, in via Verdi, nei bui anni del fascismo importava jazz dando la possibilità a giovani musicisti e critici di conoscere la musica sincopata americana. Editore e direttore del primo mensile italiano dedicato alla discografia, concedeva un significativo spazio proprio al jazz di cui scriveva con grande competenza. Dalla metà degli anni Trenta invitò anche Ezio Levi a scrivere sul suo “Il Disco”, ma soprattutto pubblicò a proprie spese il già citato libro sul jazz del giovane amico».

“Gli scavi” di Bragalini hanno chiarito che Renato fu arrestato nel dicembre 1943, partì dal famigerato Binario 21 della Stazione Centrale di Milano per Auschwitz, dove trovò la morte nel gennaio del 1944.

In un anno di indagini Bragalini è riuscito a trovare e a contattare i discendenti dei due Levi sparsi per il mondo: le loro testimonianze hanno arricchito la documentazione con notizie di prima mano. Quasi venti persone, figli e nipoti dei due, lasceranno l’Inghilterra, l’Australia, la Svizzera e alcune regioni d’Italia per essere in Sala Verdi il prossimo 1 febbraio. In quell’ occasione la Verdi Jazz Orchestra eseguirà alcune pagine di Ezio Levi, ma non mancheranno dediche musicali a Renato Levi, tra le quali una composizione scritta per l’occasione da Pino Jodice. La musica si alternerà alla narrazione di Luca Bragalini, che racconterà della sua avventurosa investigazione.

La ricerca storica del docente del Conservatorio di Milano potrà condurre, in un prossimo futuro, alla posa di una pietra d’inciampo dinnanzi all’abitazione di Renato Levi.

 

Ingresso agli appuntamenti del 27 gennaio e dell’1 febbraio

libero su registrazione all’indirizzo permilano@consmilano.it