Programmata per ieri sera, venerdì 19 aprile, al Circolo culturale Arci Mondini la presentazione pubblica del Progetto definitivo de IL BOSCO DELLA MUSICA Campus del Conservatorio G. Verdi di Milano, realizzato da Settanta7 srl, GPA srl, Stain Engeneering srl, Vibes srl, con il sostegno di Regione Lombardia, FSC Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, Comune di Milano, MIT Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e MUR Ministero dell’Università e della Ricerca.
Al tavolo dei relatori
Il Presidente del Municipio 4 del Comune di Milano
L’Assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano
Raffaello Vignali Presidente Conservatorio di Milano
Massimiliano Baggio Direttore Conservatorio di Milano
Matteo Valente Settanta7 srl
Innanzitutto la scelta del luogo della presentazione, il Circolo Culturale Arci Mondini che – come nelle parole di Marco Borsani – «è attivo a Rogoredo dalla fine degli anni ’50. Nei suoi locali trovano spazio anche una biblioteca ed una phonoteca (impianti hi-fi e supporti musicali “fisici”). Propone corsi di musica, ballo, teatro e fitness. Vengono regolarmente proposti concerti e spettacoli, spesso in collaborazione con le associazioni presenti sul territorio, oltre ad ospitare eventi pubblici legati al sociale».
E nel cuore di Rogoredo, in stretta connessione con le realtà già attive sul territorio, tanto più in ambito musicale e culturale, si collocherà la seconda sede del Conservatorio. «Abbiamo voluto presentare il progetto definitivo del nuovo Campus Il Bosco della Musica alla cittadinanza – sottolinea Raffaello Vignali Presidente del Conservatorio – perché vogliamo ascoltare e partecipare con la comunità locale alla rigenerazione di Rogoredo-Santa Giulia. Vogliamo ringraziare tutte le istituzioni che sono partner del progetto: Comune, Regione, Governo (MIT, MUR e Presidenza del Consiglio) e provveditorato alle Opere Pubbliche. E tutte le persone che in queste Istituzione si sono impegnate con entusiasmo al nostro fianco, così come i nostri progettisti. Entro giugno partirà la gara d’appalto per i lavori, che inizieranno entro la fine di quest’anno: ormai siamo all’avvio concreto».
Nelle parole del Presidente del Municipio 4 sta il senso del legame tra il futuro campus del Conservatorio e il quartiere in cui andrà a sorgere: «Il nuovo campus del Conservatorio rappresenta il perfetto connubio tra un intervento di rigenerazione urbana e un progetto formativo e culturale di grande valore per la città. Localizzato tra il quartiere storico di Rogoredo e l’area in via di sviluppo di Santa Giulia, interpreta pienamente lo spirito di queste due realtà integrandole e arricchendole con una nuova realizzazione sostenibile e moderna ma con uno sguardo anche al passato industriale della zona, di cui conserva e restituisce a nuova funzione l’edificio iconico “palazzina Ex Chimici” della acciaieria Redaelli».
«Un ulteriore tassello a comporre il quadro di sviluppo del quartiere Santa Giulia – commenta l’Assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano. Il Campus del Conservatorio Giuseppe Verdi avrà lì la sua nuova sede, a completamento del comparto sud dell’intervento sull’intera area e a testimonianza dell’obiettivo di questa Amministrazione di superare i confini tra centro e periferia restituendo valore e qualità urbana proprio a contesti come quello di Rogoredo».
Infine lo sguardo al progetto. «Per prima cosa ci tengo a ringraziare il Conservatorio di Milano, il Comune di Milano ed il Municipio 4 di Milano perché è grazie alla loro fiducia e lungimiranza che stiamo creando il Bosco della Musica: il nuovo Conservatorio sarà un Campus aperto e polifunzionale, un centro di apprendimento e creatività in primis ma anche un nuovo spazio di ritrovo, permeabile ed inclusivo per tutta la comunità»: dichiara Matteo Valente, partner e area manager di Settanta7. «L’idea alla base del progetto, che presto vedrà la chiusura di tutte le attività di progettazione e l’avvio delle procedure per l’affidamento dei lavori, è stata fin dal principio la realizzazione di un campus dove natura e cultura si fondessero in un mix bilanciato tra storia del luogo ed innovazione. È anche grazie all’impegno ed alla perseveranza di tutti gli stakeholder coinvolti, dalla stazione appaltante al gruppo di progettazione, che il nuovo campus si potrà proporre come un nuovo modello di rigenerazione urbana, un riscatto non solo per i cittadini di Rogoredo ma per tutta la città di Milano».