Il CPM Music Institute e la Direzione del Carcere di San Vittore annunciano l’attivazione della sonorizzazione degli spazi del Carcere con musica strumentale selezionata dai detenuti nei laboratori di “Ascolto Emotivo Consapevole”.

L’Area di Ricerca e di supporto alle attività musicali ed educative a sostegno della persona del CPM Music Institute, diretta da Franco Mussida, nata nel 1987 e finalizzata allo studio e all’uso della Musica come naturale stabilizzatore dell’umore, come strumento di arricchimento e socialità, è lieta di annunciare l’attivazione di una straordinaria iniziativa che prenderà il via dal Carcere di San Vittore a MILANO.

Si è tenuta infatti oggi, mercoledì 1 marzo, l’inaugurazione di un’importante iniziativa, unica nel suo genere anche in Europa, pensata per diffondere in un carcere musica strumentale di ogni genere, stile, provenienza ed etnia. Musica selezionata dai detenuti per fare in modo che in quel luogo di sofferenza possa traspirare, grazie alla musica, uno spirito pregnante di vita che abita le musiche delle tante diverse etnie del pianeta.

Ad essere riprodotte infatti saranno playlist ricche di brani originari di tanti paesi del mondo, specie quelli che seguono le rotte migratorie di questo tempo, organizzate dagli stessi detenuti durante i laboratori di “Ascolto Emotivo Consapevole” tenuti da Franco Mussida.

«L’iniziativa di sonorizzazione degli spazi del carcere di San Vittore rappresenta un esempio tangibile di come la cultura possa costituire un motore di cambiamento sociale – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi –. Questa iniziativa, che va ben oltre i confini della città di Milano, non solo promuove attività culturali all’interno del carcere, ma favorisce anche momenti di riflessione e divertimento, contribuendo a creare un’atmosfera diversa, più umana e vivibile, all’interno degli istituti di detenzione».

L’accensione dell’impianto di sonorizzazione degli spazi dell’istituto penitenziario di San Vittore che diffonderà il lavoro di selezione musicale, realizzato con i detenuti e l’importante contributo di Slow Music, ha visto la partecipazione di Tommaso Sacchi (Assessore alla Cultura del Comune di Milano), del Dott. Giacinto Siciliano (Direttore della struttura carceraria), del Dott. Luigi Pagano (già direttore Carcere San Vittore, Provveditore Regionale dell’Amministrazione penitenziaria e Vice-Capo Dipartimento), del Prof. Flavio Antonio Ceravolo (Università di Pavia e Comitato Scientifico CO2), di Mario Lavezzi (SIAE), di Marco Lavezzi (membro del C.d.S. SIAE) e di Massimo Poggini (Associazione Slow Music), oltre che dei musicisti del CPM Music Institute e del Coro de La Nave di San Vittore diretto dal giornalista Paolo Foschini.

 

Franco Mussida: «Sono felice di aver portato a termine questo progetto. Una gioia che condivido con decine di persone che hanno partecipato a questa avventura pluridecennale che continua. Si realizza un sogno che coltivo da oltre 35 anni. Ci tengo a ringraziare Educatori, Polizia Penitenzia e i direttori di questo carcere, da Luigi Pagano a Giacinto Siciliano. Considero questa un’attività sociale e umanistica fondamentale, al pari di quelle che mirano al sostegno della persona e favoriscono i processi di cambiamento profondo, che luoghi come questo possono indurre. Questa attività permette ai detenuti di sperimentare l’ascolto di se stessi grazie ad un particolare modo di ‘sentire’ la Musica che rende osservabile il filtro musicale emotivo. Si tratta di classificare per stati d’animo brani di ogni genere e stile musicale che vengono poi offerti all’ascolto di chi entra in carcere e di chi in carcere ci deve stare. Per i detenuti è un tempo prezioso in cui suono, silenzio, elementi consolatori superano la parola, agendo sulla condizione affettiva stabilizzando l’umore, rafforzando le parti più fragili dell’essere. È davvero una gioia poter vedere come il sentire dei detenuti, che nella Musica trovano la possibilità di vivere le parti più belle e nobili della loro dimensione emotiva, possa essere restituito a chi percorre quegli spazi, rimarcando un senso di umana unità che unisce, attraverso un clima sereno e consolatorio, visitatori, operatori e agenti della Polizia Penitenziaria».

 

L’iniziativa è la naturale evoluzione di CO2, progetto che dal 2013 ha coinvolto migliaia di detenuti in 11 carceri italiane portandoli ad avere un approccio più consapevole con l’ascolto della musica strumentale in ogni sua forma: dalla classica al Jazz, dal Pop alla Musica etnica.

Il progetto CO2 ha visto l’impegno e il contributo del Comitato Scientifico CO2, del Ministero della Giustizia, della SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e del CPM Music Institute, e che nel 2017 ha ottenuto la Medaglia della Presidenza della Repubblica per il lavoro di utilità sociale e culturale svolto.

 

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