“Una persona semplice e accogliente”. Così don Gianluigi, parroco della basilica dei Santi Nereo e Achilleo di viale Argonne, ha descritto Toto Cutugno, da anni legato alla parrocchia dove si era anche sposato nel 1971, nella sua omelia nel corso dei funerali del cantautore. Il parroco ha ricordato di averlo incontrato più volte in occasione delle benedizioni nelle case prima di Natale. “Ci accoglieva sempre in modo non formale, con tanta umiltà”, ha detto don Gianluigi che ha letto anche alcuni messaggi di parrocchiani e vicini di casa rivolti a Toto Cutugno che lo hanno ricordato per la sua gentilezza e umiltà.
“Aveva chiesto, alla fine degli anni Settanta, di venire in chiesa a suonare l’organo e qualche volta lo aveva suonato”, ha ricordato ancora il parroco durante l’omelia. “Il suo manager mi ha detto che hanno scritto dalla Russia, dall’Ucraina e da tutto il mondo. Tutto questo ci conferma che Toto ha lasciato un bel segno nel mondo. Ha lasciato un segno della bellezza con le sue composizioni e della bontà con le sue scelte non sempre comprese da tutti”. Il parroco ha concluso immaginando Toto Cutugno che al coro degli angeli in Paradiso così si rivolge: “Lasciatemi cantare con la chitarra in mano”.
Si è conclusa la cerimonia funebre per Toto Cutugno. Il feretro è uscito dalla basilica tra gli applausi dei tanti presenti che hanno voluto rendere omaggio, nonostante il grande caldo, all’artista scomparso all’età di 80 anni dopo una lunga malattia. All’esterno ancora applausi, bandiere italiane e la musica ad accompagnare l’ultimo saluto con la moglie Carla e il figlio Nico. A sciogliere la commozione, le note de ‘L’italiano’, con i presenti che hanno cantato il grande successo dell’artista prima che il feretro lasciasse la basilica. “Io sono qua perche’ era un grande artista e gli ho voluto davvero bene come persona”, lo ha ricordato Pupo. “Grande rispetto per Toto”, lo ha espresso Gianni Morandi, anche lui presente ai funerali. “Io credo che non sia stato bistrattato, qulcuno diceva che era un cantautore troppo popoplare, io direi che e’ stato un cantautore e un grande interprete”, ha detto ancora Morandi ricordandolo con Pupo al termine della cerimonia.
“Io ho un grande rispetto per Toto. Negli ultimi tempo non l’avevo visto molto, però l’ho frequentato tanto, lo conosco da una vita. Quindi riconosco la sua arte come interprete, ma soprattutto come autore. ‘L’italiano’ è una delle canzone italiane più famose nel mondo e questo vuol dire tanto. Ma non ha scritto solo quello, ha scritto per tanti artisti e per tanti interpreti internazionali quindi gli devo tanto rispetto e tanta amicizia”. Così Gianni Morandi al termine dei funerali per Toto Cutugno, stamani nella basilica dei Santi Nereo e Achilleo a Milano.
A rendere omaggio al cantante scomparso all’età di 80 anni, un altro collega, Pupo, che ha commentato: “Io sono qua perché volevo molto bene a lui come persona, lo stimavo molto come artista. Non sono per andare in genere ai funerali, partecipo mal volentieri, credo che non andrò neanche al mio ho già deciso. Sono qua proprio perché era veramente una persona speciale, un grande artista”. A chi gli chiede se era necessario che Toto Cutugno morisse per essere riconosciuto come grande artista, Pupo ha risposto: “Questo è un destino che purtroppo accomuna parecchi artisti di una certa categoria”. (MiaNews)