Toto Cutugno, il racconto dei funerali

I funerali di Toto Cutugno sono stati celebrati giovedì 24 agosto alle ore 11 a Milano, nella Basilica dei Santi Nereo e Achilleo in via Argonne 56, nella stessa chiesa dove nel 1971 si era unito in matrimonio con  sua moglie Carla.

A dare la notizia della scomparsa del celebre cantautore sono stati l’agente Danilo Mancuso e la famiglia dell’artista.

Da tempo l’artista era malato e si era silenziosamente ritirato a vita privata, ha trascorso gli ultimi giorni ricoverato al San Raffaele.

Un cantautore, un artista, un conduttore televisivo

Nato a Tendola , frazione di Fosdinovo (MS), figlio di Domenico, sottufficiale di Marina originario di Barcellona Pozzo di Gotto  (ME) e scomparso nel 1980 e di Olga, casalinga toscana., Toto Cutugno cresce a La Spezia, dove la sua famiglia s’era stabilita per ragioni di lavoro a pochi mesi dalla sua nascita e per questo l’ha sempre considerata luogo d’origine.

All’età di cinque anni perde la sorella Anna, di due anni più grande, che muore per soffocamento.

Gli altri fratelli sono Rosanna e Roberto, di cinque anni più giovane.

Il papà, suonatore di tromba, lo avvicina alla musica e a nove anni suona il tamburo nella stessa banda di “La Spezia” in cui suona anche suo padre.

Il passaggio alla batteria, da autodidatta, avviene poco dopo.

A tredici anni partecipa a un concorso regionale dove arriva terzo.

Passa poi alla fisarmonica visto che non può permettersi un piano.

Nella prima metà degli anni sessanta si cimenta con un gruppo: Toto & i Rockers;

Negli anni 70’ forma gli Albatros, in cui oltre a suonare le tastiere comincia a cantare (arrivando anche terzo al Festival di Sanremo del  1976 con “Volo AZ 504” e incidendo un altro hit come “Santamaria de Portugal”), successivamente  decide di continuare da solista dove raggiunge l’ apice della sua carriera internazionale a partire dagli anni 80 (vincerà nel 1980 con “Solo noi” e poi inanellerà una serie di secondi posti)  lavorando con i grandi della musica e dello spettacolo italiano come : Adriano Celentano, Domenico Modugno, Mina, Annalisa Minetti, Giorgio Faletti, Fabrizio Frizzi, Raffaella Carrà, Franco Califano, Fiordaliso, Massimo Ranieri e Anna Oxa, Fausto Leali, i Ricchi e poveri, Peppino di Capri, Cristiano Minellono, Claudia Mori, Vito Pallavicini, Roberto Benigni, Olimpia Carlisi, Mike Bongiorno e tanti altri.

 Celebrazione e testimonianze

 A partecipare alla celebrazione oltre a tanti fan provenienti da tutte le parti d’ Italia, artisti come Gianni Morandi, Pupo, Ivana Spagna, Fausto Leali, i Matia Bazar  e volti noti delle varie case discografiche che si sono stretti al dolore di tutta la famiglia del cantante.

L’ arrivo dell’ amato defunto Salvatore Cutugno,  ha unito tutti i presenti commossi dando voce alla canzone “L’Italiano” accompagnati dal suono della fisarmonica che per tanti anni lo stesso cantante ha suonato.

Un gesto toccante che si è concluso con un forte applauso da tutti i presenti.

Fuori dalla Basilica Ivana Spagna rimembra l’amico “Toto era unico. A parte essere un bravo artista era una persona buona, umile, educata ed è così  che le persone non solo dello spettacolo lo ricordano”

Il fratello di Toto, Roberto, prima  della messa dichiara “Secondo me non ci sarà più musica italiana di vero valore ma non perché sia stato mio fratello ma perché  fare 380-400 brani tutti con amore è davvero difficile e non ci sono autori così”

Stretti mano nella mano dal loro arrivo a  tutta la celebrazione la moglie Carla e il loro figlio Nicolò che si sono appoggiati l’uno a l’altro in vari momenti dove il dolore e i promemoria dedicati al cantautore li hanno toccati in prima persona.

Intorno a loro in prima fila i familiari e gli amici più stretti.

Durante la cerimonia Don Gianluigi Panzeri, parroco della Basilica, ha ricordato il cantante, Salvatore Cutugno con affetto, testimoniando che fosse stato sempre presente con gesti e attenzioni in parrocchia e ad ogni benedizione organizzata nelle case prima di eventi come il Natale e la Pasqua fosse il primo ad accoglierli in casa con umiltà, senza alcuna formalità.

Legge poi alcune lettere, messaggi o pensieri di amici, vicini di casa e parrocchiani che erano legati a Toto non solo per la sua vena artistica ma per il sorriso, la gentilezza, la correttezza, la premura e le belle parole che aveva per chiunque incontrasse.

Durante l’omelia Don Gianluigi ricorda i moltissimi messaggi giunti al manager Danilo Mancuso non appena avuta la notizia della scomparsa, non solo da artisti italiani ma anche dalla Russia, dalla Francia, dall’ America, dall’Ucraina e da tante altre parti del mondo ; a testimonianza di quanto sia stato ben voluto e quanto il suo carisma e il suo duro lavoro da artista sia stato apprezzato.

Una vera e propria eredità  umana.

Il parroco ha inoltre raccontato un episodio degli anni 70 dove Toto Cutugno chiede di poter partecipare alle varie celebrazioni in chiesa dando servizio alla parrocchia, suonando l’organo, strumento molto amato dal cantante.

Ad omaggiarlo sui social tanti artisti italiani tra cui Gigi D’Alessio che ha inviato una corona di fiori al funerale.

All’uscita della Basilica Gianni Morandi ha dichiarato ”Ho grande rispetto per Toto. Ha scritto per tanti artisti e per tanti interpreti internazionali. Provo una forte amicizia nei suoi confronti. Negli ultimi tempi non l’ ho visto molto, ma l’ho frequentato tanto. Ci conosciamo da una vita e abbiamo condiviso tanti momenti belli e brutti e riconosco non solo la sua arte nell’interpretare canzoni ma anche il lavoro svolto come autore. Tante, tutte le sue canzoni resteranno impresse nel mio e nel cuore degli italiani”

 

Pupo dichiara “Sono qua per Toto, per l’ affetto e l’ amicizia che ci unisce. Non amo molto andare alle celebrazioni funebre solitamente, non andrò  nemmeno al mio probabilmente ma sono qui perché gli volevo molto bene”

Quindi fuori dalla Basilica indica la gente presente che cantava per salutare il loro idolo, un’icona  della musica e dice “Lo sentite? Ci sono melodie immortali e non so se fra cinquant’ anni si canteranno le melodie dei cantanti di oggi, ma lo spero.”

Nei giorni scorsi, alla notizia della morte del cantautore, in tantissimi lo hanno ricordato: da Pippo Baudo a Orietta Berti a Massimo Ranieri, che ha omaggiato Toto interpretando L’italiano con la sua band ieri sera al termine del concerto a Palermo e con voce spezzata dalla commozione ha detto “Ciao Toto e grazie per la  tua gentilezza e la tua signorilità.  Grazie per tutto quello che ci hai lasciato”.

 

Pippo Baudo invece ricorda il carattere di Toto Cutugno che nonostante spesso possa esser sembrato duro o scontroso era invece un poeta malinconico per nulla triste con un cuore grande, un amico speciale, unico .

Adriano Celentano scrive un post emozionante ricordando la genesi del brano (L’Italiano, originariamente pensata per il “molleggiato”):“Nonostante tu l’abbia cantata come l’avrei cantata io, oggi, se la dovessi ricantare la canterei esattamente come l’hai cantata tu”.

Una volta conclusa la messa il pubblico presente ha omaggiato Toto cantando e regalandogli un forte e interminabile applauso.

Tra melodie accompagnate dal dolce suono della fisarmonica, tra abbracci di parenti, amici, artisti  e fan, tra bandiere italiane sventolate al cielo con fierezza e turbamento  si è concluso un momento magico e unico che tutti ricorderanno.

E mentre i palloncini  raggiungevano il cielo solo una canzone risuonava nel cuore di tutti presenti:

Buongiorno Italia, buongiorno Maria con gli occhi pieni di malinconia.
Buongiorno Dio, lo sai che ci sono anch’io.

Lasciatemi cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare una canzone piano piano.

Lasciatemi cantare perché  ne sono fiero  sono un italiano, un italiano vero.

 

 

 

Sara Maria Labidi