Al Teatro Carcano di Milano dal 21 al 26 marzo 2023 in scena Cosa Nostra spiegata ai bambini, di Stefano Massini e diretto da Sandra Mangini. In scena la straordinaria Ottavia Piccolo e l’accompagnamento musicale de I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, diretti da Enrico Fink.
Uno spettacolo che ha riempito i teatri e che torna a dare forma e struttura a un teatro necessario, civile, e che debutta a Milano proprio il 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Cosa Nostra spiegata ai bambini. Un’attrice, un ensemble di voci, il palcoscenico: la storia di una donna, di una città, di un anno. Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo tornano a confrontarsi in scena con le parole di Stefano Massini, a dare forma e struttura a un teatro necessario, attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce: personaggi come Haifa in Occident Express o come Elda in Cosa nostra spiegata ai bambini.
A volte, per spiegare le cose, dovremmo solo cercare le parole. Trovarle. Infine dirle, ad alta voce. La cosa più semplice. Raccontare di come a Palermo, il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, la Dottoressa, è eletta Sindaco. Raccontare poi di come sempre nel mese di aprile di un anno dopo, Elda Pucci è sfiduciata. Raccontare infine di come a distanza di ancora un anno, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria spinta da due cariche di esplosivo. Nel prima, nel mezzo, nel dopo, lì dove tutto si impasta come la calce, i miliardi dell’eroina, gli assassini del Generale Dalla Chiesa, di Michele Reina, di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre, dello scrittore Pippo Fava, il cemento di Vito Ciancimino, gli Inzerillo, i Badalamenti, i Buscetta, l’avvento di Totò Riina. E la città di Palermo che per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci, la Dottoressa, si costituisce parte civile in un processo di mafia. Se riuscissimo a spiegare Cosa Nostra come ai bambini, tutto sarebbe diverso. Eppure le parole più semplici, a volte, sono quelle più difficili da trovare, quelle che solo il teatro riesce a dire.
OTTAVIA PICCOLO
Ottavia piccolo esordisce a teatro a 10 anni come protagonista di Anna dei miracoli di William Gibson per la regia di Luigi Squarzina e al cinema come figlia del Principe di Salina ne Il Gattopardo di Luchino Visconti.
Vince il premio per la miglior interpretazione femminile al festival di Cannes e il Nastro d’Argento alla migliore attrice protagonista (1971), per il film Metello di Mauro Bolognini.
Durante la carriera reciterà al fianco di attori come Vittorio Gassman, Sharon Tate, Orson Welles e Vittorio De Sica.
Dalla metà degli anni settanta si concentrerà soprattutto sul teatro di Shakespeare, Pirandello, Alfieri e Hofmannsthal; ma sarà più nota al grande pubblico per l’apparizione in numerosi sceneggiati televisivi, soprattutto tratti da testi classici della letteratura mondiale: tra tutti, Il mulino del Po e La coscienza di Zeno con la regia di Sandro Bolchi, e La Certosa di Parma, con la regia di Bolognini.
Nel 1987 torna a recitare al cinema con La famiglia di Ettore Scola (premio Nastro d’argento) e con Da grande di Franco Amurri, a fianco di Alessandro Haber e Renato Pozzetto.
Negli anni novanta torna attiva in televisione, dove riscuoterà grande successo con Chiara e gli altri, telefilm in onda tra il 1989 e il 1991. Non lascerà però il teatro: sarà, ad esempio, Frosina ne L’avaro di Molière a fianco a Paolo Villaggio.
Nel 2014 è stata nominata membro del corpo docente dell’Università Ca’ Foscari.
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