“Pubblicità: Moda e Guerra, Le parole in comune’: il primo libro della fashion designer Fabiana Gabellini edito da Linea Edizioni
Il primo libro scritto da Fabiana Gabellini, giovane fashion designer di Cattolica, dal titolo “Pubblicità: Moda e Guerra – Le parole in comune”, edito da LINEA Edizioni, è già in vendita nei migliori Book Stores italiani.
Uno scorrevole ed interessante volume nel quale l’autrice espone la sua opinione sul mondo della pubblicità e sulle similitudini tra una strategia bellica ed una strategia commerciale: entrambe hanno lo stesso punto di partenza così come lo stesso obiettivo finale. Dal XVIII secolo ad oggi l’advertising è cambiata notevolmente e con lei tutte le componenti del gioco, a partire dal canale di comunicazione. La radio, la televisione e soprattutto internet hanno contribuito all’aumento esponenziale dei messaggi pubblicitari che quotidianamente ci bombardano. La pubblicità è una forma di comunicazione che le aziende utilizzano per raggiungere molteplici obiettivi, che vanno dall’incremento delle vendite al miglioramento dell’immagine dei loro prodotti e al contrasto della concorrenza. L’importanza della pubblicità, o meglio della comunicazione commerciale come più frequentemente viene chiamata, è sotto gli occhi di tutti; essa è divenuta una delle componenti più rilevanti della società dei consumi e del benessere. Le imprese si disputano la clientela non solo attraverso un’offerta di qualità migliore ma anche attraverso la comunicazione di un’immagine dei prodotti che, agli occhi dei consumatori, li distingua positivamente da quelli dei concorrenti: pubblicità e attività promozionali in genere sono potenti armi nella battaglia competitiva tra le imprese. Contrariamente a ciò che si pensa la pubblicità ha origini remote quanto la guerra, Fabiana Gabellini ci pone l’esempio del primo slogan che risale ai tempi dell’antica Roma, all’imperatore Costantino, In hoc signo vinces è la frase che accompagna il simbolo della croce: un messaggio breve ed efficace completato da una immagine. Il libro è un excursus nella storia della pubblicità, nell’arte comunicativa dei più grandi creativi da Andy Warhol a Giulio Pasolini, da Duchamp a Man Ray, a Giorgio De Chirico fino a Cindy Sherman. Tra i nomi più noti, naturalmente, troviamo il grande fotografo Oliverio Toscani maestro nell’arte della provocazione e gradissimo innovatore. Per più di cinque decenni le campagne per brands come United Colors of Benetton ed i suoi editoriali per importanti magazine come Elle e Vogue hanno profondamente cambiato il modo di fare pubblicità nel mondo della moda. Toscani ha creato pubblicità iconiche unendo critica sociale a immagini semplici e di impatto tratte dalla vita reale. Immagini che colpiscono per condurci a riflessioni profonde. Le sue foto sono state spesso censurate e boicottate e ancora oggi sono considerate controverse. Nel 2007, ad esempio, ha fatto molto discutere la campagna pubblicitaria “No anoressia-Nolita”, che mostrava una ragazza nuda dal fisico scheletrico con lo scopo di attirare l’attenzione sulle malattie alimentari spesso dovute proprio ai modelli di bellezza che propone la moda. Nel 2013, poi, in un contesto politico segnato da continue tensioni di islamofobia, il marchio italiano Diesel dell’imprenditore Renzo Rosso ha scelto di ritrarre una modella dai tratti occidentali, con braccia e schiena tatuati, gli occhi truccati e il volto coperto da un burka realizzato in tessuto jeans. “Non sono quello che sembro”: recitava la campagna lanciata dalla nota multinazionale dell’abbigliamento, suscitando l’indignazione di musulmani e femministe. Quando la moda si sposa con intelligenza alla provocazione, è una gioia per gli occhi ed un’esplosione di input sanissimi per il cervello. Quando, al contrario, il gusto non tanto perverso quanto più disperato per l’effetto choc è realizzato in maniera superficiale, ecco che accadono cose come quelle che all’ultima Paris Fashion Week ha coinvolto e, si potrebbe affermare travolto, un brand coreano. Fabiana Gabellini nel suo libro “Pubblicità: Moda e Guerra – Le parole in comune” analizza questi fenomeni e attraverso queste coinvolgenti pagine ci fornisce un antidoto, un avvertimento ed un addestramento all’interpretazione smaliziata dei messaggi della pubblicità e della moda.
La prima presentazione ufficiale del volume si terrà alla Libreria ‘Trame’ di Bologna il 22 Ottobre alle ore 18:00 con la presenza dell’autrice e, in qualità di relatore, del Dott. Tommaso Torri: noto giornalista del quotidiano Rimini Today, laureato in Culture e Tecniche del Costume e della Moda presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna e con un’ulteriore Laurea di Specializzazione in Sistemi e Comunicazione della Moda presso la medesima Facoltà. Tra gli special guest: Michele Spanò. A questa prima presentazione, seguiranno le tappe di Milano e Roma.
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