Torna in scena Rapunzel il Musical con Lorella Cuccarini, scritto e diretto da Maurizio Colombi e prodotto da Alessandro Longobardi per Viola Produzioni, dopo il grande successo della passata stagione, applaudito/acclamato da oltre 70.000 spettatori solo al Teatro Brancaccio di Roma e al Teatro Nazionale di Milano.
Rapunzel il musical è una rielaborazione della celebre fiaba dei fratelli Grimm che vede come protagonista principale Gothel, sorella di Grethel e matrigna di Rapunzel, interpretata da Lorella Cuccarini. Una trasposizione dell’opera per la prima volta nel genere musical, di impronta tutta italiana.
Dopo il primo debutto nazionale al Teatro Brancaccio nel dicembre 2014 e due strepitose stagioni in tour nei principali teatri italiani è diventato a buon diritto un classico del musical, amato da grandi e piccini e acclamato da più di 150.000 spettatori nella prima edizione. Un family show che cattura l’attenzione degli spettatori di ogni età appaga/soddisfa il desiderio di tornare a vivere le emozioni di un grande spettacolo dal vivo, da condividere con la propria famiglia e gli amici.
Lorella Cuccarini è la protagonista assoluta nel ruolo della perfida Gothel. Artista versatile e carismatica capace di calarsi con maestria nel ruolo della scaltra e affascinante matrigna di Rapunzel.
Silvia Scartozzoni è la dolce Rapunzel, che crescendo mostrerà il suo carattere e troverà il suo amore, Phil; Silvia – già al fianco di Lorella Cuccarini ne “La Regina di Ghiaccio il musical” nel ruolo della strega Nebbia – è un soprano di grande talento.
Renato Crudo beniamino del pubblico dei musical avendo interpretato il ruolo di “Abdul” e del narratore in “Aladin il musical geniale” e di “Toto” nell’ultima edizione di “Aggiungi un posto a tavola” – tenore eccellente, sarà Phil il ladro scanzonato e giocherellone dal cuore generoso, che si innamorerà di Rapunzel.
Viola Produzioni conferma il gruppo creativo della prima edizione del 2014, che mantiene intatta la sua armonia e dà valore alla tradizione delle esperienze artistiche e artigianali nostrane.
Le musiche e i testi delle canzoni sono originali e composte da Davide Magnabosco, Alessandro Procacci e Paolo Barillari: 19 brani coinvolgenti come la “Rapunzel Dance”, romantici come “Dove Sarai” ed emozionanti come “Una suite a 5 stelle”.
La direzione musicale è di Davide Magnabosco.
Il progetto scenografico è di Alessandro Chiti che rilegge in chiave moderna le ambientazioni della fiaba medievale. L’impianto scenico si compone di oltre 15 quadri in continuo movimento grazie al lavoro esperto, dei tecnici. Gli effetti speciali arricchiscono di stupore l’intero spettacolo lasciando sognare gli spettatori. Dopo aver varcato la soglia del teatro si entra in un immaginario fantastico, per vivere l’avventura di Rapunzel il musical.
La cifra stilistica che Maurizio Colombi dà ai suoi spettacoli, è nota e richiama la sua passione per l’effetto “cartoon”, ripreso nei costumi, nel trucco, nelle coreografie e anche in alcuni momenti recitativi come nella mimica degli attori – caratteristi. Gran parte dei recitati sono accompagnati e ritmati da effetti sonori suonati dal vivo da tastiere e percussioni.
Francesca Grossi ha ideato e realizzato i costumi, tramite la sartoria in-house del Teatro Brancaccio, dando segno che aggiunge ai personaggi una dose di personalità.
Così come le coreografie e i movimenti corali firmati da Rita Pivano rendono lo spettacolo dinamico e divertente, determinando il successo del ensemble.
Nello spettacolo viene realizzata anche una sorta di “double fiction” in teatro, dove i personaggi reali sul palco si trasformano in disegni animati in video, in un continuo scambio tra realtà e animazioni.
Il cast artistico è formato da 19 attori performer, ballerini, acrobati, cantanti.
Maurizio Semeraro è il Re e Polifemo, il capo dei briganti, già interpretato nella prima edizione. Anche lui beniamino del pubblico dopo essere stato Jafar in “Aladin il musical geniale”; Rosita Denti è la regina Grethel, madre di Rapunzel; Alex Botta interpreta il ruolo del capitano delle guardie e di Milord, consigliere del re.
Nella rivisitazione della celebre fiaba, Colombi ha previsto l’inserimento di alcuni personaggi assolutamente inediti e creati per questa versione, tra questi la guardia reale “Segugio”, dalle fattezze canine (Mattia Inverni), che si esprime solo in Grammelot; “Rosa e Spina” (Martina Lunghi e Matilde Pellegri) i due fiori parlanti con cui Rapunzel può confidarsi quando è rinchiusa nella torre; lo specchio “Spiegel” che riflette la coscienza di Rapunzel e dà voce ai suoi desideri.
Come in tutte le fiabe non possono mancare i briganti, le guardie, i popolani e soprattutto la figura del cantastorie, interpretato da Giacomo Marcheschi.
LA TRAMA
Gothel è la principessa di un regno che, a causa di una salute compromessa, comincia a vivere nell’ombra della sorella Gretel che, bella e sana, viene designata regina al suo posto. Sentendosi rifiutata, viene dominata dall’ossessione per la bellezza e si dedica alla stregoneria e allo studio delle erbe officinali: è così che scopre un fiore dallo straordinario potere, capace di donarle nuovo splendore. Gretel, divenuta regina, non riesce ad avere figli e si ammala gravemente. Il Re chiede alla sorella un rimedio che aiuti la moglie a guarire. Gothel prepara così un filtro con il fiore, in cambio di una promessa: il figlio nato sarebbe stato allevato da lei stessa. Nasce una bimba chiamata Rapunzel, dai lunghi capelli biondi che posseggono lo stesso potere magico del fiore, fonte di giovinezza per Gothel. Rapita e richiusa in una torre da Gothel, la bambina cresce senza alcun contatto con il mondo esterno, fino al compimento del suo diciottesimo compleanno. In quel giorno Phil, un ladro scanzonato, scappato dopo un furto, entra nella torre e aiuta Rapunzel ad uscire e a scoprire la realtà circostante. La fuga diventa il momento di crescita e presa di coscienza di Rapunzel che passa tra mille vicissitudini: battaglie tra guardie e briganti, inseguimenti.
Rapunzel scopre la vita e, quando la storia sembra volgere al peggio, l’amore trionfa.
NOTE DI REGIA
La storia richiama l’eterno confronto tra il bene e il male, tra la brama delle vanità delle cose fatue e il gusto per le cose semplici. Nasce così il confronto tra Rapunzel, l’eroina positiva alla ricerca della sua vera identità, e l’antagonista, Gothel (Go-to-Hell), una donna egoista, concentrata su se stessa e sul culto della vanità e dell’eterna giovinezza, che la spingerà ad usare ogni mezzo pur di fermare lo scorrere ineluttabile del tempo. Nel brano “La mia vita è lei”, Gothel esprime il suo sentimento materno ma anche malvagio e possessivo verso la Rapunzel.
Intorno alle due eroine vivono e si muovono gli altri personaggi: un re e una regina colti nella loro umanità; un ladro astuto e simpatico che si innamora e diventa eroe; un capitano pasticcione al comando di guardie imbranate; briganti e furfanti facili da soggiogare. il popolo e la corte pronti a esultare o a condannare.
Rapunzel il musical è una storia di amore, amicizia, potere e magia che aiuta a riflettere su tutto ciò che ci inganna come la vanità e quello che ci far stare bene come l’amore verso gli altri.
LE MUSICHE
Le musiche di Rapunzel sono state scritte da Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari. Tre autori dal gusto diverso per tre stili diversi, Magnabosco classico sinfonico, Procacci più moderno e vocalmente sempre all’avanguardia e Barillari più pop/folk.
L’unione di stili musicali diversi si amalgama perfettamente creando situazioni emozionali in simbiosi con i personaggi, le scene e i costumi.
Davide Magnabosco, che ha curato anche gli arrangiamenti, ha convocato in studio di registrazione un team di musicisti straordinari (Alex Polifrone, Eugenio Mori, Marco Brioschi) e ha curato personalmente la stesura dell’orchestrazione sinfonica, che accomuna tutti i brani del musical.
Gli arrangiamenti corali sono stati curati da Alex Procacci, il quale ha saputo spaziare da sonorità gospel con armonie ricche e mai scontate a brani più classici, valorizzando sempre appieno oltre le voci dei solisti anche le voci di tutto il cast creando momenti corali emozionanti e di forte impatto.
Lo spettacolo è accompagnato da una colonna sonora eseguita dal vivo, che segue la recitazione in modo dinamico, arricchendo con melodie ed effetti la favola narrata sul palcoscenico.
LE SCENE
L’idea di immaginare la scenografia per lo spettacolo di Rapunzel è stata un’esperienza assai particolare, esaltante e stimolante per vari motivi.
Innanzitutto il fatto che fosse uno spettacolo destinato essenzialmente e soprattutto ai bambini, ma di conseguenza e certamente anche ai genitori, faceva sì che, oltre all’aspetto favolistico, dovesse avere anche le caratteristiche di un vero musical.
Il problema principale, a livello di ideazione, diventava quindi quello di dare, il più possibile, credibilità alla favola pur attraverso una “magica atmosfera” che avesse però uno spessore quasi realistico.
La cosa più complicata della costruzione scenica è stata quella di ricreare la Torre di Rapunzel, sia dal punto di vista strettamente architettonico che per la sua posizione in scena, rendendola agibile e ben definita sia all’interno che all’esterno, anche perché era fondamentale per lo svolgimento drammaturgico della fiaba, come anche per l’immaginario infantile. Ho voluto immaginare la torre immersa in un bosco, nel quale volevo far convivere bozzettismo e magia.
La chiave risolutiva è stata quindi quella di trovare un elemento univoco, un filtro, nel quale immergere tutti gli elementi della fiaba. L’idea dell’intreccio di rami, con i quali ho voluto rivestire la torre, è diventata poi il leitmotiv, ossia il vero motivo ricorrente di tutto lo spettacolo, attraverso il quale si è riuscita a creare, con effetti speciali di luci, quell’atmosfera fiabesca fondamentale per raccontare la favola.
Dietro una scenografia che funziona c’è un grande lavoro di squadra, una grande collaborazione e passione condivisa tra team di tecnici e team creativo, attori sul palcoscenico e pubblico che risponde tutti ingredienti importanti per decretare e raggiungere poi il successo di uno spettacolo, e in Rapunzel è successo proprio questo!
Alessandro Chiti