Scala, presentata la nuova stagione, omaggi a Nureyev e Zeffirelli.

Più di 250 spettacoli che includono 14 titoli d’opera. È la stagione 2022/23 della Scala, presentata oggi alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, del sovrintendente Dominique Meyer, del direttore musicale Riccardo Chailly e del Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala Manuel Legris. Ad aprire la stagione scaligera sarà un’opera russa, il Boris Godunov.

“Nel corso delle prime stagioni della mia Direzione musicale – spiega in proposito Riccardo Chailly, direttore musicale del Teatro – ho ritenuto necessario un impegno esclusivo sul repertorio italiano, con i percorsi dedicati a Giacomo Puccini, alla “Trilogia giovanile” di Giuseppe Verdi e alle opere che hanno avuto alla Scala la loro prima assoluta. Oggi è venuto il momento di dare spazio anche ad altre voci che fanno parte a pieno titolo della storia della Scala. Il Boris Godunov di Modest Musorgskij, che presentiamo nella regia di Kasper Holten, ebbe nel nostro Teatro la sua prima rappresentazione italiana nel 1909 con la direzione di Eduardo Vitale e Fëdor Šaljapin come protagonista e rimase nelle sta gioni successive come presenza costante, in particolare grazie ad Arturo Toscanini che lo diresse per quattro Stagioni tra il 1922 e il 1927, ad Antonio Guarnieri che lo ripropose nel 1935, 1941 e 1946, e quindi tra gli altri ad Antonino Votto e Gianandrea Gavazzeni. Nel 1979 Boris Godunov fu la seconda opera non italiana a inaugurare la Stagione il 7 dicembre dopo il Fidelio diretto dal Karl Böhm nel 1974: una scelta di apertura voluta da Claudio Abbado che ne diede un’interpretazione memorabile insieme al regista Yuri Ljubimov. Ero allora assistente di Abbado – ricorda Chailly – e ricordo i mesi di prove per realizzare uno spettacolo molto innovativo che fu anche oggetto di critiche ma che è poi rimasto nella storia interpretativa dell’opera oltre che in quella della Scala. Tullio Serafin scriveva che la grandezza del Boris è forse debitrice del cupo realismo con cui Verdi dipinge la vertigine del potere in Macbeth. Presentare le due opere in due Inaugurazioni consecutive assume anche questo significato. Questo Boris Godunov, che come ogni 7 dicembre sarà ripreso dalle telecamere di Rai Cultura, è per me l’imprescindibile punto di arrivo di un percorso nella musica di Musorgskij”. Oltre all’opera che aprirà la stagione il 7 dicembre, sono 8 i ‘libretti’ italiani proposti con uno sforzo di varietà e diversificazione. il progetto sul Barocco si arricchisce con Li zite ‘ngalera di Vinci, aprendo un arco che attraverso Rossini, Donizetti, Verdi e Puccini arriva al verismo di Giordano e Montemezzi. L’opera di Vinci non è mai stata rappresentata alla Scala, ma più sorprendente è che anche un capolavoro dalla grande diffusione come Rusalka di Dvořák sia una prima per il nostro Teatro. Due i titoli verdiani: un nuovo allestimento de I Vespri siciliani, che mancano dal 1990, e la ripresa di Macbeth, secondo la prassi di riproporre il titolo di apertura della Stagione precedente. Il ritorno dell’immortale allestimento de La bohème del 1963 celebra i cent’anni dalla nascita di Franco Zeffirelli al quale sarà anche dedicata una mostra.

I medesimi principi di varietà ed equilibrio seguiti nella scelta del repertorio si ritrovano nella scelta degli interpreti – sottolinea il comunicato del Teatro -. A direttori di consolidato prestigio scaligero come Riccardo Chailly, Fabio Luisi, Zubin Mehta e Michele Mariotti si uniscono i debutti di Tomáš Hanus, Andrea Marcon e Simone Young. Tornano dopo aver debuttato nelle ultime stagioni Marco Armiliato, Giampaolo Bisanti, Frédéric Chaslin e la nuova direttrice dell’Opera di San Francisco Eun Sun Kim. In campo registico saranno rappresentati diversi approcci e tendenze: il pubblico potrà scegliere tra nuovi lavori di Kasper Holten, Damiano Michieletto, Hugo de Ana, Davide Livermore, Leo Muscato, Yannis Kokkos, Emma Dante, Robert Carsen e Alex Ollé. Infine, la presenza di tutte le voci più importanti del nostro tempo si intreccia con l’emergere di giovani artisti in crescita, provenienti dall’Accademia o dai concorsi. Tra le prime ascolteremo Marina Rebeka, Angela Meade, Lisette Oropesa, Sonya Yoncheva e Anna Netrebko; Juan Diego Flórez, Jonas Kaufmann e Vittorio Grigolo; Luca Salsi, Luca Micheletti, Amartuvshin Enkhbat, Ildar Abdrazakov e Ildebrando D’Arcangelo. Non meno importanti sono le voci di domani: Olga Bezsmertna, Benedetta Torre, Svetlina Stoyanova, Federica Guida e Chiara Isotton, che dopo gli studi in Accademia ottiene la sua prima parte da protagonista alla Scala. La Stagione di Balletto, in felice alternanza tra i classici e il presente, si apre omaggiando Rudolf Nureyev nel trentennale della scomparsa con la ripresa del suo Schiaccianoci in miracoloso equilibrio tra incanto fiabesco, spirito natalizio e scavo psicanalitico. Il nuovo anno si apre giustamente con uno sguardo al futuro rappresentato da quattro lavori di David Dawson, Nacho Duato, Philippe Kratz in prima assoluta e Jiří Kylián, su un tappeto musicale che comprende Thom Yorke, Enrique Granados e Ezio Bosso. Il grande balletto ottocentesco ritorna con Le Corsaire che, tra le quinte sontuose di Luisa Spinatelli, presenta per la prima volta al Piermarini la rilettura coreografica di Manuel Legris da Petipa.

Tra i classici rivedremo anche Romeo e Giulietta di MacMillan e Il lago dei cigni a completare l’omaggio a Nureyev, mentre due spettacoli saranno interamente dedicati a due giganti della danza del ’900: William Forsythe, con una prima assoluta, e John Neumeier, che in Aspects of Nijinsky fa rivivere la leggenda dei Ballets Russes. La seconda edizione del Gala Fracci vedrà tornare alla Scala i più grandi interpreti internazionali. Il panorama sinfonico e cameristico consolida la ricchezza di proposte che dallo scorso anno presenta cinque cicli di concerti al Piermarini, cui si aggiungono i Concerti straordinari e la Stagione della Filarmonica. Nella Stagione Sinfonica, che potrebbe a buon diritto definirsi Sinfonico-corale, spiccano tre grandi appuntamenti novecenteschi: inaugura Daniele Gatti con la Sinfonia n° 3 di Mahler con Coro femminile; Riccardo Chailly porta finalmente alla Scala la colossale Sinfonia n° 8 di Mahler con due cori, coro di voci bianche e un impressionante schieramento di voci soliste; Zubin Mehta conclude con la Turangalîla-Symphonie di Messiaen, solista d’eccezione Yuja Wang. Il Direttore Musicale è presente anche con una serata dedicata a Čajkovskij, mentre l’attesissimo Daniel Harding propone le ultime sinfonie di Mozart. Il giovane Timur Zangiev, messosi in luce sostituendo Valery Gergiev nella Dama di picche, debutta con Čajkovskij e Šostakovič. La Sala del Piermarini accoglie anche quattro Orchestre ospiti, stili e tradizioni diversi tra Italia ed Europa: apre in novembre Antonio Pappano con l’Accademia di Santa Cecilia, mentre John Eliot Gardiner propone un Natale bachiano con gli English Baroque Soloists e il Monteverdi Choir e in maggio Daniele Gatti presenta un programma mahleriano con la Gustav Mahler Jugendorchester. Concludono il ciclo i Wiener Philharmoniker nella replica milanese dei concerti che nei due giorni precedenti segnano il ritorno al Musikverein di Riccardo Chailly con un programma interamente dedicato a Richard Strauss. Zubin Mehta torna anche nel calendario dei Concerti straordinari con l’esecuzione della Missa in tempore belli di Haydn per il Concerto di Natale; il Coro diretto da Alberto Malazzi celebra l’anniversario della ricostruzione della sala l’11 maggio con la Petite messe solennelle e George Petrou esegue in forma di concerto con Armonia Atenea Carlo il Calvo di Porpora, terza opera in prima scaligera della Stagione, che prosegue il percorso sul ‘700 napoletano aperto da Li zite ’ngalera. Molte le grandi voci che potremo ascoltare nella Stagione dei Recital di canto, con pianisti che sono molto più che accompagnatori: Michael Volle con Helmut Deutsch, Markus Werba che intraprende la Winterreise con Michele Gamba, Vittorio Grigolo con Vincenzo Scalera, Anna Netrebko in serata russa con Elena Bashkirova, Luca Salsi con Nelson Calzi, Benjamin Bernheim tra Francia e Italia con Carrie-Ann Matheson. Un’attenzione particolare merita il ritorno di Renée Fleming che celebra il 150° compleanno di Rachmaninov con Evgeny Kissin al pianoforte. Il ciclo dei grandi pianisti, aperto da Khatia Buniatishvili e illuminato come ogni anno dalla presenza di Maurizio Pollini, include un programma monografico chopiniano con Jan Lisiecki, una serata tra Bach, Beethoven e Schubert con Rudolf Buchbinder e un intelligente impaginato tra Liszt, Wagner e Mahler con Igor Levit. A completare il panorama dei cicli strumentali scaligeri i Concerti da camera ospitati nel Ridotto dei palchi la domenica mattina: undici appuntamenti per conoscere più da vicino solisti e gruppi dell’Orchestra in programmi che da Vivaldi arrivano a Berio e Andriessen. Negli ultimi anni il Teatro alla Scala ha sviluppato e rinnovato la sua offerta per bambini e ragazzi. Nella Stagione 2022/2023 si compie un importante passo ulteriore con la commissione di una nuova opera per bambini, Il piccolo principe, composta da Pierangelo Valtinoni su libretto di Paolo Madron da Saint-Exupéry. Sono già previste quaranta rappresentazioni con la regia di Polly Graham e sul podio il giovane vincitore del Concorso Toscanini Vitali Alekseenok. Mario Acampa è per il secondo anno autore e regista degli spettacoli-concerto della domenica pomeriggio Le mirabolanti avventure di Lalla e Skali, un’autentica serie teatrale che nel 2023 dedicherà una puntata a Giuseppe Verdi ma anche una a Mauricio Kagel, perché ai bambini non manca lo spirito di scoperta. Per un pubblico un po’ più grande Acampa ha pensato i Concerti per giovani e anziani in cui uno specialista esplora gli intrecci della musica con le altre arti. Gli appassionati che hanno interesse ad approfondire autori e titoli della Stagione saranno accolti alla Scala da oltre cento conferenze, curate e coordinate da Raffaele Mellace. Tre convegni di studi sono dedicati a Boris Godunov, alla scuola napoletana e a Italo Montemezzi, mentre il ciclo di presentazioni di opere e balletti “Prima delle prime” – ventuno incontri realizzati in collaborazione con gli Amici della Scala – compie quarant’anni; infine gli spettatori della Stagione d’Opera possono assistere a una conferenza introduttiva prima di ogni rappresentazione. Le presentazioni editoriali e discografiche proseguono al Museo Teatrale, dove si prepara una mostra dedicata a Franco Zeffirelli nel centenario della nascita. (MiaNews)