Trasporti e infrastrutture “hanno un ruolo formidabile, essenziale e determinante nel fare di Milano una Smart City europea”. Lo spiega l’assessora alla Mobilità del Comune di Milano Arianna Censi, intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord presso Assolombarda a Milano.
“Già oggi Milano gioca questo ruolo in Europa. È oggettivamente considerata una delle città che sta andando rapidamente in questa direzione – prosegue -. È necessario avere una visione di città e dell’area metropolitana. Rispondere alle esigenze di coloro che vivono al di fuori della città urbanizzata ma che ne sono attratti per ragioni di lavoro, studio, cultura, divertimento”.
“Il trasporto pubblico locale della città di Milano è un trasporto eccellente, necessita di essere migliorato e implementato in particolare sulla superficie. Quello che serve alla città è un miglioramento del sistema di adduzione alla città – conclude -. Quindi, tutto il sistema di trasporto delle S regionali, in modo tale che le 400 mila auto che ogni giorno entrano in città possono anche decidere di non usare la macchina”.
“Il diritto allo studio ci permette oggi di avere il 31% dei nostri iscritti nella no tax area, di avere tanti studenti nelle nostre residenze a 250 euro perché i nostri 1200 posti hanno questo costo per lo studente. Ma c’è chi si trova nella fascia media che fa fatica”. Lo spiega la rettrice neoeletta, che entrerà in carica dal primo ottobre, dell’Università Statale di Milano, Marina Brambilla, intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord presso Assolombarda a Milano, parlando del problema del caro affitti in città.
“Secondo me ci deve essere un’attenzione e un sostegno della politica su questo tema – prosegue -. Noi attraiamo gli studenti che riescono a rimanere nell’ambito del diritto allo studio ma abbiamo una fascia media su cui dobbiamo lavorare, per trovare un equilibrio altrimenti rischiamo di perdere questi studenti. Questo rappresenta un problema per la città perché il rischio è di perdere quei ragazzi che sono attratti dall’università milanese e lombarda ma poi scelgono altri atenei”.
Un fenomeno simile “lo abbiamo visto anche sui bandi dei dottorati di ricerca su cui sappiamo che di recente alcuni hanno scelto di andare in città meno costose – conclude -. Regione e governo ci devono aiutare”.
Le nuove frontiere della mobilità, l’utilizzo dell’auto private nelle città e l’uso dei fondi del Pnrr per migliorare i trasporti sono i temi al centro del panel “Smart road to Europe” alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord presso Assolombarda a Milano. La kermesse è promossa dalla Fondazione Stelline insieme a Inrete, in collaborazione con Assolombarda e con il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano.
“Nelle città si devono trovare le risposte di mobilità” ha detto l’assessora alla Mobilità del Comune di Milano Arianna Censi. “Possiamo continuare a vivere in città che sono occupate perlopiù dal movimento delle auto? È necessario porre ordine aiutando le persone a cambiare le proprie abitudini, che è la cosa più difficile al mondo, ma è necessaria. Le città si stanno interrogando in tutta Europa in questa direzione – ha aggiunto – e bisogna dare strumenti affinché questo cambiamento sia possibile ma anche più conveniente”. Il Pnrr “aiuta la realizzazione di dotazioni infrastrutturali” ma rimangono costi di gestione che ricadono sulla parte corrente di un bilancio come quello del Comune di Milano: “La vera sfida del futuro – ha spiegato Censi – sarà gestire questa enorme dotazione infrastrutturale” anche da un punto di vista dei costi.
D’accordo con lei il sindaco di Bergamo Giorgio Gori: “Il Pnrr – ha osservato – è un’occasione unica dal punto di vista degli investimenti in conto capitale. Stiamo realizzando nuove infrastrutture: in Italia avremo 38 nuove infrastrutture di trasporto rapido di massa al netto degli investimenti ferroviari. Nella mia città realizzeremo una nuova tranvia, una linea elettrica di superficie che va verso Dalmine, completiamo la rete ferroviaria tra la stazione di Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio e raddoppiamo una tratta ferroviaria. Arrivano molti soldi, circa 700 milioni di euro. Il punto è che non c’è un euro per la parte corrente. Ognuna di queste infrastrutture genera in Lombardia un deficit del 60% del suo costo”. Insomma, “già oggi, prima che siano pronte le nuove infrastrutture, siamo in una condizione di mancanza delle risorse. Il nostro Paese vuole fare la transizione ecologica senza i fondi che servono per farla”.
Per l’assessore ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile della Regione Lombardia Franco Lucente, per la transizione ecologica “non servono solo imposizioni rivolte all’elettrico. In Lombardia abbiamo investito 150 milioni per cambiare la flotta degli autobus, con 1.000 autobus nuovi che saranno messi in circolazione e 400 già in funzione. Guardiamo al mondo della neutralità cercando di rapportarci al rispetto dell’ambiente usando tecnologie differenti, senza puntare soltanto all’elettrico e con attenzione all’ibrido e ai biocarburanti”.
Il presidente di Fnm, Andrea Gibelli, ha invece parlato dell’applicazione sviluppata dal gruppo per aiutare i pazienti ospedalizzati che hanno problemi di trasporto e non riescono a tornare a casa: “La nostra Regione ha quasi il 20% della popolazione anziana – ha ricordato Gibelli – persone che si muovono tutti giorni anche per ragioni sanitarie con un costo elevato. Alcune volte gli ospedali non riescono a dimettere i pazienti non per problemi sanitari ma di trasporto. I dati di alcuni Direttori Generali della sanità dicono che una persona mantenuta in ospedale anche se il medico curante ha firmato la lettera di dimissioni può costare tra i 600 e i 900 euro al giorno. Questo costo si inserisce in una dimensione tale per cui va immaginato l’ospedale come una community dove costruire attorno della mobilità che permetta di ridurre il numero delle auto ed evitare di usare mezzi pubblici, costruendo interconnessone tra casa e ospedale”.
Al panel ha partecipato anche l’amministratore delegato di Arriva Italia Angelo Costa: “Vorrei portare qui tre idee. Parto dall’esperienza di Area C che c’è a Milano. Sarebbe interessante pensare a questo tipo di soluzioni in città di medie dimensioni partendo dall’esempio di altre città europee come Stoccarda”. Inoltre “dovremmo immaginare di allargare l’orizzonte in una visione di sostenibilità energetica. Da qui l’idea che possa essere previsto l’accesso, per il nostro settore, all’erogazione dei certificati bianchi”.
Il terzo spunto riguarda “l’idea del governo di reperire risorse aggiuntive su progetti di privatizzazione: credo l’apertura del settore dei trasporti a uno sviluppo delle società miste sia una chiave interessante”.
Infine il presidente di Milano Serravalle, Beniamino Lo Presti, ha ricordato l’appuntamento con gli Asecap Days 2024, la rassegna che dal 13 al 15 maggio riunirà a Milano le principali concessionarie autostradali europee e mondiali, con la partecipazione di 24 Paesi, più di 100 società e 350 delegati. Lo Presti, parlando delle auto elettriche, ha poi osservato: “L’auto elettrica è uno strumento di gestone dell’innovazione, ma ha una caratteristica che la contraddistingue: genera esternalità. L’utilità di un’innovazione è legata all’ampiezza delle persone che la impiegano. Questo vuol dire che l’utilità per un consumatore che utilizza una macchina elettrica è fortemente legata alla densità delle colonnine di ricarica. La diffusione di queste è legata al numero di persone che useranno la vettura. Serve individuare il momento nel quale questo fenomeno si renderà autonomamente s
“Il ministro Calderoli ha dimostrato di essere una persona che vuole rispettare le prerogative parlamentari” per quanto riguarda l’autonomia, individuando “una strada più lunga ma rispettosa. C’è qualcuno nel nostro Paese che cerca di creare consenso raccontando delle balle”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord nella sede di Assolombarda a Milano.
In vista delle elezioni europee, Fontana ha sottolineato che “proprio l’Europa dimostra che c’è bisogno di maggiore autonomia. Anche all’interno dell’Ue ci deve essere più spazio per i territori, le singole realtà e le Regioni. Le necessità sono diverse e non necessariamente sono le medesime di tutto il Paese”.
Parlando della contrarietà alla riforma dell’autonomia di alcuni amministratori, come il governatore della Campania Vincenzo De Luca, Fontana ha commentato: “De Luca è una persona intelligente, e sa bene che quello che sostiene non è vero. Ha preso questa opportunità per fare una battaglia che va nella direzione di tutelare lo status quo. Anche il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini era il primo favorevole all’autonomia…”.
“Milano non era in quella categoria di città in crescita e di successo, ci è diventata grazie a una grande alleanza sociale che è andata dalla politica all’imprenditoria all’università – spiega Pierfrancesco Maran, Assessore alla Casa e Piano Quartieri Comune di Milano, intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord presso Assolombarda a Milano. La kermesse è promossa dalla Fondazione Stelline insieme a Inrete, in collaborazione con Assolombarda e con il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano -. Ora però dobbiamo passare al tema di costruzioni di prospettive. Lo strumento resta lo stesso: un’analisi sistemica su che città vogliamo. Se il turismo si mangia l’offerta che deve andare alla classe media è un problema e dobbiamo contrastarlo. Servono infrastrutture migliori e allargare la parte urbana della città, come vuole fare il progetto Mind dell’Università Statale”.
Occorre però partire da un’analisi delle cause, come sottolinea Paolo Franco, Assessore alla Casa e Housing Sociale Regione Lombardia: “L’edilizia popolare nasce per dare l’opportunità a chi ha bisogno di una casa, e si trova dopo 50 anni ad avere indici di numerosità del +50% con oltre 70 mila alloggi. Non possiamo pensare di poter continuare così. Oggi il mix abitativo è il vero tema, oltre a dare l’opportunità a chi eroga servizi di farlo”.
Al panel “Milano: The place to be, ma a che prezzo?” sono intervenuti anche Alessandra Zampieri, Director of Sustainable Resources European Commission Joint Research Centre, Marina Brambilla, Rettrice Università degli Studi di Milano Statale, Regina De Albertis, Presidente Assimpredil ANCE, Simone Dragone, Presidente MM Spa, Carlo Masseroli, Amministratore Delegato Nhood Services Italy, Fabio Cambiaghi, Direttore Business Unit Immobiliare CMB.
Come si lavora dunque sull’aspetto dell’abitare e come si garantisce questo servizio agli studenti? A questa domanda risponde Marina Brambilla, Rettrice Università degli Studi di Milano Statale, secondo cui è un problema di sistema, gli Atenei non possono agire da soli. “Come Statale, siamo una parte importante del problema perché abbiamo più di 60 mila studenti, e anche i nostri docenti hanno difficoltà. In questi anni abbiamo lavorato sugli edifici di nostra proprietà, ci siamo aperti ai finanziamenti Pnrr con cui abbiamo opzionato un numero di posti importante, ma la collaborazione con il privato resta centrale. Siamo un’università con obiettivi di realizzazione di un campus multicentrico, dove prevediamo anche la realizzazione di residenze. Dobbiamo cooperare per mantenere la città fascia media, e per questo serve anche l’aiuto da parte della politica, perché perderle è un problema non solo per l’Ateneo ma per la città stessa”.
Regina De Albertis, Presidente Assimpredil ANCE, parla di Milano come di una città che sta vivendo un momento cruciale. Da essere “il sogno americano d’Italia”, è diventata la città da cui una classe media sta andando via. “Tutti venivano qua con l’obiettivo di costruire il proprio futuro. Ora però dobbiamo fare in modo che non si perda il carattere di inclusività e accoglienza che l’ha sempre resa attrattiva. Siamo giunti a grandi trasformazioni urbane del territorio, ma abbiamo condizioni esterne critiche: i costi di costruzioni sono aumentati in un anno e mezzo del 30/35% e i tassi d’interesse sono alle stelle. Quindi tanti se ne sono andati. Come rispondere a tutto ciò? La formula giusta è la collaborazione tra pubblico e privato”.
Uno sguardo sul mondo privato lo ha portato anche Carlo Masseroli, Amministratore Delegato Nhood Services Italy: “Trovare il modello per consentire la realizzazione di alloggi a prezzi accessibili è la chiave della continuità del successo per le città attrattive. Né il pubblico da solo, né il privato da solo riescono a risolvere il problema. È necessario trovare forme efficaci di partenariato pubblico privato che tengano conto della sostenibilità economica per gli investitori. Solo così investimenti e competenze di player privati potranno essere utilizzati dalle pubbliche istituzioni in una prospettiva di interesse della collettività.”
“In passato c’era una grande solidarietà tra la città e l’hinterland, e questo dava una programmazione nella gestione delle aree che oggi non esiste – spiega Fabio Cambiaghi, Direttore Business Unit Immobiliare CMB –. Oggi il problema è che il costo di costruzione è aumentato tanto, soprattutto in centro città, ma siamo consapevoli che chi entra nell’edilizia accessibile deve avere la stessa qualità dell’edilizia libera e dunque sotto certi numeri non si scende. Occorre dunque coinvolgere anche il sistema bancario. Il nodo è fare cose insieme e creare opportunità di produzione”.
Simone Dragone, Presidente MM Spa, “L’Erp non basta a se stesso, ha senso se gestito in maniera coordinata. Il tema della casa – insieme a quello dei trasporti e del welfare – deve avere risposte rapide che abbiano respiro più ampio. In questo Paese abbiamo meno di un milione di alloggi popolari, quindi una percentuale minima, non a sostegno della classe media, spingendola fuori dalla città. Ci vuole dunque una politica coordinata tra Erp, Ers e altri strumenti per facilitare l’integrazione e la società per non perdere persone che sono fondamentali”.
“L’europea Bauhaus è l’anima del Green Deal che vuole avvicinare l’Europa alla vita dei cittadini per dare una messa in opera più pratica coinvolgendoli – spiega Alessandra Zampieri, Director of Sustainable Resources European Commission Joint Research Centre –. Il NEB si basa su tre parole chiave: bello, sostenibile e inclusione sia fisica che economica. E lo fa coinvolgendo l’interfaccia più vicina ai cittadini, ovvero i loro quartieri, dove si sente più forte l’urgenza di un’azione e dove l’impatto può avere una risonanza maggiore. Milano è presente con varie iniziative come l’European Urban che guarda ai problemi dei rifiuti urbani e all’esaurimento delle risorse. Insomma, anche questa città ha bisogno di integrare, rinnovare, di essere più inclusiva e rilanciare la bellezza, e lo dovrà fare in un ambito più internazionale con progetti che riguardano tutta l’Europa”.
“La ministra del Turismo Daniela Santanchè dice che il turismo deve diventare la principale economia del Paese e io sto lavorando perché questo non avvenga a Milano e in questo territorio, perché qui ci sono altri dieci settori che sono molto più rilevanti per noi. Se il turismo si mangia la fascia media questo è un problema drammatico”. Lo spiega l’assessore alla Casa del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord a Milano dove ha parlato del tema degli affitti brevi che sta creando disagi in città.
“E’ un tema che riguarda Milano ma tutte le città attrattive e in crescita – prosegue – e pensare che la soluzione possa essere inventata localmente, quando è un problema molto diffuso è complesso. Milano è diventata una città di successo dopo Expo, la città si è avviata a un percorso di grandissima crescita che penso si sia concluso il giorno del primo caso di Covid a Codogno”.
“Abbiamo attratto a Milano generazioni di cittadini e continuiamo a farlo, non solo per le università, abbiamo 70mila studenti fuori sede ma serve una riflessione – conclude -, oggi dobbiamo passare dall’attrattività al tema della costruzione di prospettive. La citta ha bisogno di tutte le generazioni, non solo dei senior e dei giovani, serve una riflessione sistemica sulla città che vogliamo”.
Dall’autonomia alle elezioni europee, fino alle prossime comunali di Milano. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è intervenuto alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord nella sede di Assolombarda a Milano. La kermesse è promossa dalla Fondazione Stelline insieme a Inrete, in collaborazione con Assolombarda e con il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano.
“Il ministro Roberto Calderoli ha dimostrato di essere una persona che vuole rispettare le prerogative parlamentari” per quanto riguarda l’autonomia, individuando “una strada più lunga ma rispettosa. C’è qualcuno nel nostro Paese che cerca di creare consenso raccontando delle balle” ha detto Fontana, convinto che in Europa ci sia bisogno di una maggiore autonomia per le singole realtà: “Anche all’interno dell’Ue ci deve essere più spazio per i territori e le Regioni. Le necessità sono diverse e non necessariamente sono le medesime di tutto il Paese”.
Parlando della contrarietà alla riforma dell’autonomia di alcuni amministratori, come il governatore della Campania Vincenzo De Luca, Fontana ha commentato: “De Luca è una persona intelligente, e sa bene che quello che sostiene non è vero. Ha preso questa opportunità per fare una battaglia che va nella direzione di tutelare lo status quo. Anche il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini era il primo favorevole all’autonomia…”. Sui tempi di approvazione della riforma, invece, ha spiegato che “i tempi sono importanti ma non mi strappo i capelli se per caso, invece che alla fine dell’estate, l’approvazione arriverà all’inizio dell’autunno”.
L’importante per il governatore è che ” è la prima volta che si fa in maniera seria questo percorso, con tutti i passaggi che sono necessari. Io sono convinto che prima si arrivi meglio è – ha continuato -. Aspettiamo fiduciosi la risposta del Parlamento dicendo subito che noi siamo pronti. Dato che il ministro Calderoli ha detto ‘preparatevi alle vostre richieste’, noi siamo pronti con le nostre”.
Per quanto riguarda lo stato di salute del suo partito, la Lega, Fontana ha evidenziato: “Credo che questa sia una fase in cui la Lega sta dimostrando come sempre di essere un grande partito, che sta realizzando uno di quegli argomenti principali per cui siamo nati come l’autonomia e il dare maggiore spazio ai territori e ai cittadini. Un partito che dimostra giorno dopo giorno di essere portatore di valori amministrativi importanti”.
Un passaggio finale il governatore lo ha dedicato alle parole del sottosegretario leghista Alessandro Morelli, che nei giorni scorsi ha fatto sapere che il partito sta lavorando per avere un candidato della Lega alle prossime comunali di Milano: “Io credo che sia fondamentale prepararsi con anticipo. Quindi confido nella scelta che farà la Lega” ha concluso il governatore.
“C’è tanta dispersione scolastica anche nelle periferie delle città del nord, alcune scuole di Milano stanno messe peggio di alcune scuole della Campania”.
Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord a Milano.
“Bisogna replicare il modello di Agenda sud anche per le scuole delle periferie del nord, cosa che annunceremo concretamente nelle prossime settimane”, con Agenda Nord.
“Comunque vada per i singoli partiti” alle elezioni europee “penso che non ci saranno scossoni particolari, la Lega è in crescita, Forza Italia mi sembra in buona salute, Fratelli d’Italia pure. Tutte le forze di governo godono di buona salute quindi non mi aspetto ribaltoni o implicazioni negative sul governo”. Lo spiega il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord a Milano, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto se il risultato alle europee potrebbe cambiare i rapporti di forza nel governo.
“Io penso di no perché le forze che compongono il governo sono molto unite, ognuna ha la sua peculiarità ed è giusto così – prosegue -, anzi è la bellezza di questa coalizione che però ha valori comuni che sono molto forti. Questa coalizione guarda al futuro e sarebbe molto difficile che ci sia oggi qualche soggetto che vuole spingere per sovvertirla, è l’unica che può far crescere il nostro Paese”.
“C’è una forte solidarietà e un forte legame fra i movimenti della maggioranza e non vedo interessi esterni a ribaltare questo governo – conclude -. Penso che il centrodestra si affermerà come sta facendo in tutte le Regioni italiane”.
Sullo sciopero contro l’autonomia indetto per il 9 maggio dai Cobas scuola e da altre organizzazioni del sindacalismo di base il ministro Valditara ha precisato “Non ci sarà nessuna frantumazione del sistema unitario dell’istruzione, tanto è vero che proprio noi abbiamo lanciato Agenda Sud, che mira a ricomporre la frattura che esiste oggi tra le due Italie, e proprio noi stiamo investendo risorse veramente imponenti nel mezzogiorno d’Italia. Direi che è una preoccupazione strumentale”.
Sul tema del caro affitti per gli studenti “Regione Lombardia in questi ultimi anni con il sostegno dei bandi Miur è arrivata a implementare mille alloggi e attraverso Aler altri mille, inoltre con un fondo dedicato è riuscita a dare un valore aggiunto ad oltre 5mila alloggi”. Lo spiega l’assessore alla Casa di Regione Lombardia Paolo Franco, intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord a Milano dove ha parlato del tema degli affitti brevi che sta creando disagi in città.
“Non bastano, ne abbiamo in previsione altri 17mila però stiamo parlando di cose già realizzate. Per quella fascia Aler Milano ha sempre offerto la disponibilità non ubicati tutti attorno alle stesse università anche per creare un mix abitativo e fare care giver per le diverse realtà sociali e andare in quella direzione – prosegue -. Vanno analizzate le necessità di chi vive quella dell’alloggio come necessità perchè viene da zone lontane e chi è legato al fattore, ‘che bello vivere a Milano mentre faccio lo studente’. Dobbiamo interrogarci su questo”.
Sul tema del caro affitti per gli studenti “Regione Lombardia in questi ultimi anni con il sostegno dei bandi Miur è arrivata a implementare mille alloggi e attraverso Aler altri mille, inoltre con un fondo dedicato è riuscita a dare un valore aggiunto ad oltre 5mila alloggi”. Lo spiega l’assessore alla Casa di Regione Lombardia Paolo Franco, intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord a Milano dove ha parlato del tema degli affitti brevi che sta creando disagi in città.
“Non bastano, ne abbiamo in previsione altri 17mila però stiamo parlando di cose già realizzate. Per quella fascia Aler Milano ha sempre offerto la disponibilità non ubicati tutti attorno alle stesse università anche per creare un mix abitativo e fare care giver per le diverse realtà sociali e andare in quella direzione – prosegue -. Vanno analizzate le necessità di chi vive quella dell’alloggio come necessità perchè viene da zone lontane e chi è legato al fattore, ‘che bello vivere a Milano mentre faccio lo studente’. Dobbiamo interrogarci su questo”.
Quella relativa all’agrivoltaico “è stata descritta come una lite tra me e il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ma in realtà non c’è mai stata nessuna lite, c’è se mai una valutazione che stiamo facendo”. Lo spiega il ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo in collegamento alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord a Milano.
“Ci rendiamo conto che il fotovoltaico per svilupparsi ha bisogno di tante aree – prosegue -, ecco perché sono convinto che la soluzione sia il nucleare. Sulla questione di occupare terreni agricoli per il fotovoltaico c’è una riflessione da parte del governo, del ministero dell’Agricoltura e del mio ministero, vedremo di trovare un punto di convergenza”.
“Dobbiamo trovare un punto di equilibrio a livello nazionale per evitare di andare a deturpare alcune aree di eccellenza agricola – conclude -. Ci sono gli uffici che ci stanno lavorando per trovare delle formulazioni, l’accordo è quello di arrivare a trovare un punto di equilibrio”.
“La sfida che portiamo avanti a livello nazionale è quella del Ppe a livello europeo” ossia “l’equilibrio del realismo e del buonsenso senza sbandamenti di tipo ideologici come quelli che abbiamo visto fino a sei mesi fa da parte di alcuni commissari europei”. Così il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord nella sede di Assolombarda a Milano.
“Il percorso del provvedimento europeo sulle case green è arrivato alla fine ma è oggetto di grande discussione. Forza Italia è il Ppe, e il Ppe ha manifestato forti criticità verso questo provvedimento – ha concluso -. Poi il peso della realtà dei vari Paesi fa sì che ci siano anche voti sparsi non legati ai partiti”.
“Gli investimenti per la natalità devono essere considerati tali, e non spese – spiega la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord presso Assolombarda a Milano. La kermesse è promossa dalla Fondazione Stelline insieme a Inrete, in collaborazione con Assolombarda e con il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano. “Per la prima volta nell’Unione Europea c’è una commissaria per la demografia, si è iniziato quindi a mettere a fuoco il problema”. Secondo la ministra si tratta di un problema enorme che “riguarda tutti e che va affrontato”, senza separarlo da un altro tema fondamentale, quello dell’occupazione femminile che “finalmente è salita. Abbiamo visto, infatti, che la natalità aumenta quando le donne hanno un’autonomia economica” ha sottolineato.
Su questo punto si sofferma anche Elena Bonetti, Componente Commissione XII. Affari sociali, Camera dei Deputati, già ministro per le Pari Opportunità, che dichiara come parlare di denatalità non debba essere separato dal tema dell’empowerment femminile: “I due elementi sono profondamente correlati. Serve una dimensione della prospettiva del tempo del futuro che deve poter essere visibile, possibile e sostenibile. A questo si deve aggiungere il tema dei sostegni educativi ed economici, restituzioni di spese quali gite scolastiche, libri di testo, attività sportive, anche attraverso la defiscalizzazione delle aziende che incentivano questi aspetti. Il terzo punto è la parità tra uomini e donne, anche attraverso congedi di maternità e paternità equi. E qua si aggiungono gli ultimi due aspetti da affrontare, rispettivamente l’occupazione femminile e quella giovanile”.
L’aspetto demografico è importante anche per la donazione non solo di sangue ma anche di cellule staminali, che possono aiutare – tra le altre cose – a combattere l’infertilità. A spiegarlo è Luca Pierelli, docente dell’Università La Sapienza – Dipartimento Medicina Sperimentale: “In Europa mancano 2 milioni di donatori di sangue e di plasma. Per le cellule staminali è uguale il sangue cordonale negli ultimi 60 anni è stato studiato e oggi è considerato complementare ad altre forme di trapianto per i benefici che le sue cellule offrono”.
Proprio su questo, la conservazione di cellule staminali, opera In Scientia Fides, Bio Banca di cui Luana Piroli è direttore generale e della raccolta. “Noi siamo operativi da 17 anni. All’inizio venivano da noi coppie che avevano in media 25 anni, oggi invece ne hanno più di 35. In questi anni però, non c’è stata una vera collaborazione tra pubblico e privato, che ha portato a un depauperamento della conservazione del patrimonio biologico, e oggi le biobanche pubbliche conservano meno del 2,8% delle cellule staminali. Un grave problema, perché siamo di fronte a un patrimonio biologico importante. E sostenere le gravidanze vuol dire anche sostenere tutto ciò che portano dentro, come il cordone ombelicale e le sue cellule staminali. Le biobanche sono uno strumento utile sia per la ricerca che per il progresso scientifico. Dobbiamo dunque concentrarci sia sulla donazione – che è un patrimonio meraviglioso – sia sulla conservazione di queste cellule”.
Diventa dunque importante anche l’età dei genitori, come sottolinea Irene Cetin, professore ordinario di Ostetricia e Ginecologia dell’università degli Studi di Milano e Direttore della UOC Ostetricia Mangiagalli Politecnico di Milano. “In Mangiagalli l’età media delle donne che partoriscono è di 35 anni, altissima. Non deve esserci la falsa percezione che si può diventare mamma in qualsiasi momento. L’età giusta per avere il primo figlio dovrebbe essere tra i 20 e i 25 anni; quindi, se il primo arriva a 36 anni poi è difficile averne altri. A questo si aggiungono altri aspetti che influenzano l’infertilità, come, per esempio, l’aumento di peso, l’alimentazione non corretta, l’inquinamento, e stili di vita non salutari”.
E questi si aggiunge il tema psicologico, “ancora oggi molto trascurato sia tra chi affronta il congelamento degli ovuli, sia chi si affida alla procreazione assistita – spiega Sara Dossola, psicologa, professoressa presso l’Università Bicocca nella facoltà di Scienze pedagogiche -. Avere cura della propria salute psicologica è però importante non solo per se stesse, ma anche per il bambino che si porta in grembo, in quanto le emozioni hanno una ricaduta sul futuro nascituro, che assorbe il benessere di coloro che lo stanno generando”.
A2A si è posta a sostegno dei futuri genitori, avviando un progetto di life-caring, che prevede uno stanziamento di 120 milioni di euro per un periodo di dodici anni. “Siamo un’azienda che si occupa di infrastrutture, e guardando più in là ci siamo resi conto che il problema della demografia ci avrebbe impattato – spiega Mauro Ghilardi, Chief People and Transformation Officer alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord presso Assolombarda a Milano -. Il progetto si rivolge a tutte le persone che attualmente lavorano in A2A, e che decidono di diventare genitori. Il finanziamento coprirà i primi 18 anni di vita dei figli dei nostri collaboratori e collaboratrici, articolandolo su tre filoni. Il primo riguarda il tempo, con l’aggiunta di un mese di maternità e paternità ai nuovi genitori. Il secondo riguarda l’aspetto economico, prevedendo sussidi e rimborsi spese che vanno da importi più consistenti come i 3.250 euro per i primi tre anni di vita, ai 1500 euro al mese dal quarto anno, continuando a scendere dai 14 anni in poi, età in cui il contributo è di 200 euro. Il terzo riguarda l’aspetto culturale, fornendo bonus libri, bonus baby-sitter, bonus campo estivi ecc. a partire dai sei anni del figlio. Con questo progetto, chi sta pensando di avere un figlio potrà avere maggiore respiro”.
“Abbiamo elaborato una serie di progetti che riguardano la possibilità di riutilizzare i quei 74 km di aree dismesse, da bonificare o rigenerare, presenti in Lombardia per fare politiche energetiche e produrre energia rinnovabile”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente e al Clima della Regione Lombardia Giorgio Maione intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord nella sede di Assolombarda a Milano, parlando dell’installazione di nuovi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
L’obiettivo è quello di sfruttare il territorio “per produrre ricchezza in aree che invece sono considerate ‘perse’. Questo – ha aggiunto Maione – contribuirà ad aumentare l’appetibilità di quelle aree e l’interesse da parte degli investitori al loro riutilizzo, con un vantaggio anche sull’avanzamento dei procedimenti di bonifica”.
Più in generale Maione ha sottolineato che la Lombardia “anticipa il futuro con una semplificazione normativa che consente la conversione da produzione di biogas a produzione di biometano senza nuove autorizzazioni ambientali. È una svolta chiesta dal comparto agricolo, ma richiesta soprattutto dal buonsenso. La sostenibilità ambientale si ottiene anche semplificando e promuovendo coi fatti l’economia circolare, non solo con le parole e le intenzioni”.
Nei giorni scorsi, infatti, la Regione Lombardia ha chiarito come gli interventi connessi alla realizzazione di un impianto per la produzione di biometano, nel caso sia collocato all’interno di una installazione zootecnica soggetta ad aia e non preveda un incremento del numero di capi allevati oltre le soglie previste, non siano soggetti a nuove autorizzazioni ambientali.
“In Lombardia sono numerosi gli impianti in fase di progettazione e realizzazione finalizzati alla conversione del biogas prodotto dalla digestione anaerobica di matrice organica in biometano destinato a essere immesso in rete al pari del gas naturale. La fase di upgrading non genera ulteriori emissioni inquinanti indicate dalla normativa nazionale. Quindi per noi la procedura semplificata è la via naturale” ha concluso l’assessore.
“Da magistrato sono fermamente contrario a questo tipo di riforma” della separazione delle carriere dei magistrati “perché è distonica rispetto al nostro assetto costituzionale”. Lo ha detto il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia, a margine della 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord a Milano.
“L’unità della giurisdizione è sempre stata un valore in Italia e credo che sia un tema poi che non ha nessun interesse, nessuna interferenza con la necessità di una giustizia più efficace ed efficiente – ha proseguito -. È un tema squisitamente politico e ovviamente vanno rispettate le scelte politiche, ma se si andrà ad una campagna referendaria come io immagino credo che da magistrati tenteremo di convincere le persone che si tratta di una strada profondamente sbagliata. Come del resto hanno detto le associazioni dei magistrati europei che hanno rappresentato questo problema per il sistema delle garanzie in Italia”.
“Occorrono invece delle risorse perché noi abbiamo delle scoperture nell’organico in magistratura che sono abbastanza rilevanti. A Milano mancano il 21% di giudici e quasi il 46% di personale amministrativo ma ciò nonostante il tribunale è molto performante e siamo all’interno dei parametri dettati dal Pnrr – ha concluso -. La giustizia ha bisogno di riforme che vengano stabilizzate e non di continue riforme e realmente di risorse”.
“Abbiamo parlato recentemente delle missioni che impegnano la nostra Marina nel Mar Rosso a testimonianza di una minaccia ibrida a cui siamo sottoposti in un conflitto che non si gioca soltanto con le forze armate ma anche attaccando interessi commerciali come il nostro. Nello stretto di Suez c’è un calo del passaggio di navi mercantili, significa quindi anche un danno per i porti italiani e del Mediterraneo”. Lo ha detto il sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego di Cremnago a margine della 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord nella sede di Assolombarda a Milano.
“Per non citare gli attacchi cyber a cui sono sottoposti costantemente le nostre infrastrutture critiche da parte di proxy della federazione russa e altri attori. O il conflitto in Ucraina – ha aggiunto – che vede da più di due anni l’impegno del nostro Paese nel continuare a sostenere l’Ucraina ma anche lo sforzo della diplomazia per arrivare a una soluzione”.
Il sottosegretario ha poi parlato dell’importanza di investire nelle nuove tecnologie per quanto riguarda la difesa e la sicurezza: “L’intelligenza artificiale è un grande abilitante che permette una crescita significativa – ha osservato – ha bisogno di essere normata e sostenuta finanziariamente. Così come gli investimenti per irrobustire la nostra capacità di resilienza nella cyber”.
Poi c’è lo spazio “e le opportunità che offre la space economy ma anche la minacce. Abbiamo visto che la Russia ha provato la prima arma cinetica in quello che è un dominio operativo, secondo la Nato, dello spazio. Ci sono anche altre frontiere come la subacquea sul quale il nostro Paese sta investendo molto. Abbiamo una serie di grandi opportunità di fronte. La prerogativa è quello di tutelare la difesa e la sicurezza che sono il fondamento della nostra società”.
L’Italia “è un provider di sicurezza in tutto il globo se pensiamo che siamo impegnati in circa 40 missioni internazionali. E domani – ha concluso il sottosegretario- ci sarà alla Camera il dibattito per approvare le missioni dei nostri 12mila militari impegnati in diversi quadranti geopolitici tutti complessi”.
“In attesa di arrivare (se mai) al Master Algorithm, l’algoritmo che controlli tutti gli altri, che porti all’era della super intelligenza e infine all’egemonia globale, l’adozione dell’intelligenza artificiale da parte di paesi, ministeri della difesa e forze armate in giro per il mondo sarà verosimilmente graduale – spiega Matteo Perego di Cremnago, Sottosegretario di Stato alla Difesa intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord presso Assolombarda a Milano. La kermesse è promossa dalla Fondazione Stelline insieme a Inrete, in collaborazione con Assolombarda e con il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano. – Le ragioni sono molteplici: per adottare l’intelligenza artificiale, anche solo all’interno di processi aziendali esistenti, servono persone innovative e competenti. Ma queste sono difficili da reclutare addirittura nel mondo commerciale. È poi necessaria un’organizzazione con una cultura aperta alle novità e al rischio, che quindi non penalizzi chi prova a modernizzare le strutture esistenti. Le forze armate, necessariamente, devono invece minimizzare i rischi. Sono poi necessarie strutture fisiche per la raccolta, la gestione e lo sfruttamento dei dati. Queste richiedono investimenti che vanno a fare competizione con carri armati, caccia e sottomarini. Questo è un compito politico che richiede visione da parte della leadership e supporto politico interno ed esterno alle forze armate e alla difesa”.
In un contesto in cui l’attenzione alla sicurezza è sempre più importante per le imprese lombarde, cosa può fare la Regione per inserire nei suoi programmi di sviluppo economico anche questi temi? Lo spiega l’Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia Guido Guidesi: “La Regione vuole giocare un ruolo di sano rapporto pubblico-privato, quindi non indicare la strada alle aziende, ma sostenerle nel raggiungere gli obiettivi che si sono prefissate il più velocemente possibile. Abbiamo deciso di non avere più un ruolo di sostegno solo rispetto alle imprese, ma anche rispetto ai settori. Voglio ricordare quanto oggi sia importante per le aziende la sicurezza dei propri dati, che, insieme all’utilizzo dell’AI e a tutto ciò che è innovazione dal punto di vista informatico e della velocità con cui arrivano le informazioni, provocano un’accelerazione della velocità di esecuzione funzionali alla competitività. Diventa quindi necessaria la sicurezza nei confronti di quei dati, prioritaria per chi gioca un ruolo internazionale”.
Al panel “Obiettivo innovazione: IA e cybersicurezza per imprese e pubbliche amministrazioni” è intervenuto anche Stefano Rebattoni, Vice Presidente Assolombarda per la Transizione digitale e Innovazione tecnologica, racconta il ruolo di Assolombarda, che cerca “di fare da cerniera di trasmissione con il mondo dell’impresa, dando strumenti riassumibili in tre categorie: promozione di una cultura del digitale, formazione e accompagnamento. In un momento in cui le sfide sono complesse, serve il contributo di tutti, sapendo che ci sono risorse, politiche industriali e digitali, oltre alla capacità di poterle mettere in opera. Forse serve solo un po’ di coraggio per abbracciare questo cambiamento”.
Giampiero Petrosi, Regional Vice President Sales Engineering Southern Europe Rubrik, racconta invece come, dieci anni fa, l’azienda sia nata proprio dalla necessità di gestire un grande ammasso di dati “pari a 60 trilioni di gb, che avevano anche bisogno di una protezione. Mettere la sicurezza al centro ha garantito che gli eventi che si stavano succedendo – i primi attacchi informatici – non avessero terreno fertile per compromettere il dato. Ma non è bastato, perché anche il cybercrime è diventato un’industria in crescita, e di conseguenza l’evoluzione ha portato diverse forme di attacco. Abbiamo dovuto introdurre tecnologie innovative, anche per capire cosa stavamo trattando. L’AI fa parte del core dell’azione perché ci viene in aiuto anche per automatizzare dei processi che, se gestiti dall’uomo, possono contenere errori”.
Le nostre sfide tecnologiche sono legate però anche all’hardware, la componente fisica che poi abilita lo sviluppo di algoritmi più avanzati. A spiegare questo aspetto è Luca Gaslini, End User Sales Director, HP Italy: “Stiamo lavorando in un contesto nuovo, quello del lavoro ibrido, che ci espone a rischi maggiori e che impone, a noi produttori di tecnologia, di fornire attrezzature adeguate. HP ha coniato un brand di riferimento, HP Wolf, che offre varie soluzioni senza sostituirsi ad aziende come quelle che operano in ambito di cybersecurity, ma vogliamo che i nostri prodotti abbiamo anche un minimo di sicurezza a protezione dei dati dei nostri clienti. E poi c’è un tema AI attuale che si lega al discorso sicurezza, perché se da una parte facilita chi vuole attaccare, dall’altra aiuta a intercettare l’attacco prima ancora che l’antivirus entri in funzione”.
Al panel è intervenuto anche Gianfranco Librandi, Ower e CEO TCI Group: “La tecnologia italiana ed europea è molto forte grazie alla collaborazione con partner tecnologici di livello. L’intelligenza artificiale ci può aiutare a livello di competitività, e il fatto che l’Europa abbia approvato una normativa in questo senso è importante. L’Italia è presente dal punto di vista della capacità di reagire all’aggressione sia dei brevetti che dell’AI usata male”.
“La separazione delle carriere è già un principio costituzionale, nessuno intende sottoporre il Pm all’esecutivo questa è una storiellina che va rispedita al mittente. Non si tocca l’obbligatorietà dell’azione penale e non si tocca l’indipendenza, l’autonomia e l’indipendenza”. Lo ha spiegato il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto a margine della 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord a Milano dove ha dialogato sul tema della riforma della Giustizia con il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia.
“Dire che il cittadino ha il diritto a vedere un giudice diverso da chi lo accusa mi sembra che sia naturale – prosegue -. È legittima l’opinione di dissenso rispetto alle riforme perché è anche questo dissenso che crea la democrazia, è giusto che ci siano delle idee diverse. Bisogna però ricordare che la Costituzione stabilisce che i giudici sono soggetti solamente alla legge e disegna il percorso della separazione dei poteri prima che delle carriere”. Sisto ha spiegato che sulla riforma e sulla separazione delle carriere il governo andrà avanti perché su questo “ci siamo impegnati e gli italiani ci hanno dato fiducia e quindi è giusto rispondere su questo programma, inoltre è una riforma scritta per i cittadini e non punitiva, nessuno vuole punire nessuno”.
“Il dialogo con l’Anm credo che non sia mai mancato, ci può e ci deve essere un dibattito – ha concluso – ma poi sui provvedimenti quando arrivano in Parlamento non ci devono essere turbative”.
I costi dell’energia, la produzione di rinnovabili, il riuso e le nuove tecnologie da utilizzare. Questi i temi al centro del Panel Energia e Ambiente: Quali Sfide nel contesto europeo. Sono intervenuti Stefano Besseghini, Presidente Arera; Giorgio Maione, Assessore Ambiente e Clima Regione Lombardia; Donato Bendicenti, Responsabile della sede Rai a Bruxelles e autore di Scintille – L’avventura dell’energia in Europa dalla scissione dell’atomo alla rivoluzione verde; Elena Grandi, Assessora all’Ambiente e Verde Comune di Milano; Alberto Dossi, Vice Presidente vicario Assolombarda per la Transizione ecologica; Armando Brunini, Amministratore Delegato SEA; Francesco Mascolo, Amministratore Delegato MM Spa; Alessandro Russo, Amministratore Delegato Gruppo CAP ; Paolo Mazzucchelli, Presidente Alfa; Raffaele Di Stefano, Partner Centro Studi Energia Maps.
In particolare, in materia di installazione di nuovi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili l’assessore ha specificato come la priorità sia “l’utilizzo delle aree dismesse da bonificare o rigenerare. Questo contribuirà ad aumentare l’appetibilità di quelle e l’interesse da parte degli investitori al loro riutilizzo, con un vantaggio anche sull’avanzamento dei procedimenti di bonifica”, ha spiegato Giorgio Maione, Assessore Ambiente e Clima Regione Lombardia. La Lombardia “anticipa il futuro con una semplificazione normativa che consente la conversione da produzione di biogas a produzione di biometano senza nuove autorizzazioni ambientali. È una svolta chiesta dal comparto agricolo, ma richiesta soprattutto dal buonsenso. La sostenibilità ambientale si ottiene anche semplificando e promuovendo coi fatti l’economia circolare, non solo con le parole e le intenzioni”. Nei giorni scorsi, infatti, la Regione Lombardia ha chiarito come gli interventi connessi alla realizzazione di un impianto per la produzione di biometano, nel caso sia collocato all’interno di una installazione zootecnica soggetta ad aia e non preveda un incremento del numero di capi allevati oltre le soglie previste, non sia soggetto a nuove autorizzazioni ambientali. “In Lombardia sono numerosi gli impianti in fase di progettazione e realizzazione finalizzati alla conversione del biogas prodotto dalla digestione anaerobia di matrice organica in biometano destinato a essere immesso in rete al pari del gas naturale. La fase di upgrading non genera ulteriori emissioni inquinanti indicate dalla normativa nazionale. Quindi per noi la procedura semplificata è la via naturale” ha aggiunto l’assessore.
L’assessora Elena Grandi ha colto l’occasione per parlare del progetto “Climate City Contract con un gruppo di 25 stakeholder. Questa è la prima volta che una amministrazione pubblica rappresenta un impegno che vede un comune. Abbiamo costruito una serie di incontri per immaginare come unificare e progettare gli interventi sulla città che da oggi in avanti dovranno avere delle caratteristiche. Non sarà possibile attuare la transizione se non saremo in grado di farlo tutto insieme”.
Per Alessandro Russo, amministratore delegato Gruppo Cap: “credo che dal punto di vista delle sfide che dobbiamo affrontare dobbiamo andare in questa direzione: L’idea di recupero di materia e l’idea del fatto di essere convinti che per affrontare queste sfide non possono essere le singole aziende, ma le filiere estese”.
L’amministratore delegato MM Spa, Francesco Mascolo, ha spiegato come l’impegno “di M&M nei progetti per la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici ha fatto dei passi da giganti negli ultimi 12 mesi. Abbiamo testato concretamente la vasca di laminazione del Seveso, una opera idraulica abbastanza imponente, una vasca da 250 mila metri cubi di acqua con una tecnologia avanzatissima per l’attuazione delle paratie, per poter deviare l’acqua del torrente in caso di piena” e “abbiamo già testato la sua efficacia in condizioni reali di potenziale esondazione, per cui possiamo dire che in attesa del completamento delle altre vasche dell’intero sistema che consentirà di evitare l’esondazione delle nostre città, sicuramente abbiamo raggiunto un grado di protezione già più che accettabile”. In parallelo “a questa grande iniziativa proseguono invece le cosiddette attività per la realizzazione dei SUDS, ovvero dei Sistemi Urbani di Drenaggio Sostenibile, primo tra tutti quello di via Pacini: sono dei sistemi in cui si fa in modo che le acque meteoriche abbiano una raccolta e un trattamento che simula quello che avviene in natura. Anziché avere quindi delle superfici completamente pavimentate, si depavimentano e si realizzano dei sistemi a caditoie che consentono alla acqua di prima pioggia, che è quella più inquinata, di finire effettivamente in fognatura”.
Stefano Besseghini, Presidente di Arera, ha sottolineato come nel periodo 2022-2023, il mercato energetico ed elettrico, “ha tutto sommato funzionato. Il suolo ruolo non è infatti solo quello di garantire prezzi bassi, ma anche quello di garantire la disponibilita’ del bene nello spazio e nel tempo”. “Da questo punto di vista “si può dire che durante la crisi il mercato ha funzionato, anche se certamente ci ha esposto alla variabilità di prezzi” ha concluso il presidente.
Per l’Amministratore delegato di Sea, Armando Brunini la lotta ai cambiamenti climatici “sta trasformando anche per la nostra industria il rapporto con l’energia. Prima era una voce di costo tra le utenze, oggi invece diventa un tema strategico e ci siamo dotati di competenze per comprenderla e gestirla meglio”. Per Brunini, “l’intera industria non può che lavorare insieme. I confini tra aeroporto, compagnia aerea e produttori di aeromobili diventano poco rilevanti, tutti dobbiamo conquistarci ‘la licenza’ a continuare a progredire e crescere e se non decarboniziamo difficilmente potremmo continuare a progredire come industria. La strada è abbastanza ovvia e banale. Oggi utilizziamo fonti carboniche e domani tutta la filiera dovrà usare invece enormi quantità di fonti rinnovabili. È una grandissima sfida ed è una direzione abbastanza tracciata”.
Per Alberto Dossi, Vicepresidente vicario Assolombarda “L’idrogeno è sicuramente un vettore energetico del futuro, è l’unica molecola che bruciando produce energia e produce acqua e quindi non produce Co2 che è il nemico numerico uno da combattere perché il co2 è quello che provoca il riscaldamento climatico”. Per Dossi “Quello su cui c’è da lavorare tantissimo è l’efficienza energetica. Oggi l’energia è più che un bene”.
Per Paolo Mazzucchelli, Presidente Alfa “molto spesso quando si parla di sostenibilità la si accosta solo a quella ambientale ma per noi anche quella sociale è un perno fondante e questo lo stiamo mettendo in pratica facendo tutta una serie di convenzioni con delle associazioni che coinvolgono le persone che hanno delle problematiche, sfortunate. Noi stiamo andando a ristrutturare un’ala di un complesso dove dobbiamo andare a insegnare negli uffici e lo stiamo facendo grazie a una consulenza, ma il concetto è che sia inclusivo per tutte quelle persone che soffrono del spettro autistico”.
Secondo Raffaele Di Stefano, Partner Centro Studi Energia Maps “quando parliamo di energia parliamo anche di risorse: la risorsa è l’elemento inscindibile perché l’energia è trasformazione della risorsa. È l’innovazione tecnologica che lega la gestione della risorsa all’energia e alla disponibilità dell’energia”.
Per quanto riguarda i costi dell’energia in bolletta “stiamo tornando a una configurazione più vicina a quella precedente” dopo i picchi degli ultimi due anni, “ma il mondo è cambiato” così come è cambiato il contesto rispetto alla situazione precedente alla crisi. Per questo “servono strumenti per non esporre i cittadini a queste variabili”. Lo ha detto il presidente di Arera Stefano Besseghini intervenendo alla 22esima edizione della rassegna Futuro Direzione Nord nella sede di Assolombarda a Milano.
“Forse la cosa più rilevante che è cambiata è il ruolo che il Gnl, gas naturale liquefatto, riveste oggi nel completare la nostra fornitura di energia, italiana ed europea” ha aggiunto Besseghini.
“Il mercato elettrico ed energetico – ha concluso – ha tutto sommato funzionato durante la crisi nell’allocare la risorsa ma ci ha esposto alla variabilità dei prezzi e questa è un’altra lezione da portare a casa, ossia come sviluppare strumenti che ci permettano, in situazioni di crisi, di rispondere a variabilità di prezzo così importanti senza esporre i nostri consumatori”.