Matteo Gennari, ha 43 anni, è nato a Milano e vive a Rio de Janeiro in Brasile.
Si è laureato in Lettere Moderne all’Università Statale di Milano.
Insegnava in Italia nelle scuole superiori private e insegno lingua e letteratura italiana anche in Brasile.
Nel 2016 e 2017 ha pubblicato tre libri in Italia con editori non a pagamento: “Come perdere l’anima” romanzo noir pubblicato con goWare di Firenze, “Un succo naturale, grazie” romanzo autobiografico pubblicato con bookabook di Milano e “Favelado. Quaranta racconti da Rio de Janeiro”, raccolta di racconti pubblicata da Ofelia Editrice di Lecce.
Ora propone un nuovo testo, inedito, intitolato “Secondo Matteo”.
Il protagonista è Don Matteo, missionario italiano nella favela Rocinha a Rio de Janeiro, in Brasile. L’intreccio si regge sul rapporto tra le vicissitudini del prete, la sua carica idealistica vissuta nell’ambito dell’educazione degli adolescenti della favela e minata dai vizi del fumo, dell’alcol, dell’attrazione per il sesso femminile, e la presenza dell’io narrante che racconta di sé, della sua vita a Rio, del suo passato in Italia e della sua famiglia.
L’io narrante non è Don Matteo, i due però si specchiano l’uno nell’altro e si specchiano nel messaggio del Vangelo (da cui viene il titolo), spesso dispiacendosi di ciò che vedono. Centrali sono gli ambienti: la Rocinha, la favela, i missionari, il narcotraffico, i centri spiritisti, i centri di Umbanda, le religioni afro brasiliane, la città di Rio de Janeiro, i suoi quartieri, il Cristo Redentor, ma anche le città italiane in cui hanno vissuto il prete (San Giuliano Milanese) e l’io narrante (San Donato Milanese) e Pesaro, città natale dei genitori e dei nonni del narratore.