Il 31 Dicembre 2019 si è concluso il concorso fotografico #Scattailsegnale, progetto realizzato nell’ambito della campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale lanciata da Konsumer Italia e Assosegnaletica, federata Anima Confindustria. Un’iniziativa che ha riscosso un enorme successo tra i cittadini, con un totale di 2.275.500 persone raggiunte sui social, le dirette Facebook seguite da oltre 10.000 persone, i video pubblicati sullo stesso profilo #scattailsegnale, visualizzati da oltre 165.000 persone.
Sul totale delle 556 fotografie pubblicate, a breve il fotoreporter incaricato individuerà le 10 migliori tra cui saranno scelte le tre più significative che guadagneranno il podio dei vincitori di questa edizione. In palio, lo ricordiamo, una macchina fotografica di alta qualità, che sarà aggiudicata all’utente che vincerà il primo premio per lo scatto migliore.
“A partire dal primo marzo, prenderà avvio l’edizione 2020 di #Scattailsegnale e sarà possibile inviare altre foto – dichiara Fabrizio Premuti, presidente Konsumer Italia. Questa campagna di indubbio successo dimostra che i cittadini hanno preso coscienza di quale pericolo sia non avere una segnaletica a norma e anche le amministrazioni, in seguito alle nostre segnalazioni, spesso hanno saputo dare una risposta concreta, ripristinando la segnaletica ed assicurando la sicurezza degli utenti della strada”.
Di grande appeal è stata l’attività del nostro fumettista, Vincenzo Cardona Albini, la cui vignetta è stata pubblicata in un post che ha ottenuto il numero maggiore di visualizzazioni, ben 4600. Il secondo post più visto, a seguire, è la puntata di Mi manda Rai tre, dove Il presidente Premuti ha raccontato lo scopo della campagna e le criticità maggiori riscontrate sulla segnaletica stradale.
Tutta l’attività svolta dimostra quanto il tema sia sentito dal Cittadino Consumatore se informato, peccato che la stessa attenzione non la si trovi con il legislatore o con l’amministratore locale, chiosa Paolo Mazzoni di Assosegnaletica, Anima Confindustria
“Puo’ essere venduto un prodotto alimentare scaduto? NO! Può essere venduto un farmaco scaduto? NO! Può stare sulla strada un Segnale di Stop o Precedenza scaduto? SI e anche molte volte! La Sicurezza Stradale in Italia è uno dei temi più discussi in Parlamento ma di fatto sino ad oggi si è intervenuti solo sull’inasprimento delle sanzioni a carico dei conducenti e sulle revisioni dei veicoli ma mai sulle responsabilità di Provincie e Comuni che spostano i soldi delle multe , destinati per legge alla manutenzione anche della Segnaletica , su altri capitoli di spesa che nulla hanno a che fare con la Sicurezza Stradale .”
La campagna #Scattailsegnale riprenderà a marzo, con l’edizione 2020, contestualmente al convegno in cui verranno presentati i risultati dell’edizione 2019, che sarà organizzato in primavera alla presenza di rappresentanti delle istituzioni e dei promotori dell’iniziativa.
Nota integrativa
La Sicurezza Stradale in Italia
di Paolo Mazzoni, Consigliere delegato rapporti istituzionali Assosegnaletica
Da oltre dieci anni la Sicurezza Stradale in Italia è uno dei temi più discussi in Parlamento ma di fatto e in concreto sino ad oggi si è intervenuto solo sull’inasprimento delle sanzioni a carico dei conducenti e sulle revisioni dei veicoli.
Di contro sulla maggior parte delle nostre strade ed autostrade la parola “MANUTENZIONE” ed il suo relativo “CONTROLLO “sono state relegate in fondo ad una lista di priorità degli enti proprietari o concessionari delle strade, in particolare Comuni e Provincie , che essendo sempre più in emergenza economica, innalzano inevitabilmente la rischiosità intrinseca dell’infrastruttura strada destinando in molti casi la percentuale delle multe stradali destinate alla manutenzione della segnaletica stradale come il Codice della Strada prevede ad altre voci di bilancio che nulla hanno a che fare con la sicurezza stradale .
Di fatto uno degli elementi di sicurezza più trascurato è proprio la segnaletica stradale, che ha raggiunto su base nazionale percentuali di difformità dal Codice della Strada oramai superiori al 50% nella segnaletica verticale (un cartello su due in Italia è di fatto “fuorilegge”) e oltre il 90 % della segnaletica orizzontale (per la verità non sempre presente) è ben al di sotto dagli standard minimi imposti da una direttiva Europea.
La legge parla chiaro: l’ente proprietario della strada è il custode della nostra sicurezza e deve rispondere per quelle che sono le sue competenze e responsabilità.
Il miglioramento della segnaletica stradale riduce notevolmente il rischio di incidente stradale in quanto il “cattivo segnale” è causa diretta o indiretta di almeno il 40 % degli incidenti stradali.
Per questo motivo sia le leggi Italiane che quelle Europee prevedono che la loro efficienza sia sempre garantita senza eccezioni sia di giorno che di notte.
Un discorso a parte poi andrebbe fatto per la cosiddetta Utenza Debole, pedoni e ciclisti, che anche nelle ultime e più recenti statistiche ISTAT segnano un aumento percentuale degli incidenti, il più delle volte gravissimi e mortali. Ben 254 ciclisti e 612 i pedoni morti nel 2018, quasi 2 al giorno che, secondo i dati Istat, vengono per lo più investiti da auto e mezzi pesanti vicino ad incroci stradali dove le strisce sono poco visibili, e torna pesantemente in gioco la distorsione della mancata o cattiva manutenzione della segnaletica.
La situazione di per se già drammaticamente seria , rischia di diventare insostenibile e paradossale grazie anche alle recenti e pressanti richieste fatte al Governo Italiano provenienti dall’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ) che assieme all’UPI (Unione delle Provincie Italiane) rivendicano il totale controllo nella spesa delle somme delle multe stradali che oggi invece per legge dello Stato, per almeno il 50%, devono essere destinate alla manutenzione di alcune specifiche dotazioni di sicurezza della strada tra cui anche la segnaletica stradale.
È oramai noto da indagini giornalistiche qualificate e da innumerevoli reprimende della Corte dei Conti che alcuni Comuni a volte distraggono buona parte dei proventi contravvenzionali in spese che per nulla afferiscono alla sicurezza stradale, utilizzandoli anche come anticipazioni di cassa mai reintegrate.
Ridurre gli incidenti stradali nel nostro Paese non rappresenta solo un dovere morale ma deve essere anche pensato come una manovra di rilancio immediato della nostra economia abbattendo di fatto la spesa sanitaria derivante dall’incidentalità stradale (pari a quasi 27 miliardi di euro/anno) e riducendo di conseguenza anche le tariffe assicurative che gravano sul bilancio familiare ogni anno sempre di più.