Questo pomeriggio alle 18 in Piazza Cordusio ci sarà un presidio di protesta contro l’occupazione dell’Università Statale. Ad organizzarlo il gruppo studentesco “Studenti per le libertà”, politicamente affine a Forza Italia, ma saranno presenti anche i Radicali italiani, «Milano merita di più», «Siamo futuro!» Universitari liberali, Associazione milanese pro Israele (Ampi), l’associazione Amici di Israele (Adi) e Orizzonte Milano.
Originariamente la manifestazione avrebbe dovuto tenersi nei pressi dell’Università in via del Perdono ma la Digos ha deciso per lo spostamento in Piazza Cordusio.
«Siamo stati convocati ieri in questura dalla Digos – racconta Luca Palmegiani, che fa parte di Studenti per le Libertà – E ci hanno chiesto per motivi di sicurezza di spostare la manifestazione da via Festa del Perdono a piazza Cordusio». Sarà dunque qui, oggi alle 18, il presidio «Per la libertà di studio e la tutela degli spazi universitari», come recita la locandina preparata ormai da qualche giorno, dove è ben visibile la riga di pennarello nero che cancella la scritta «via Festa del Perdono» sostituita (in rosso) da una «piazza Cordusio» a distanza di sicurezza. Dalla Questura fanno sapere che non c’è stata nessuna «prescrizione» ma una valutazione condivisa con i ragazzi per motivi di opportunità. Condivisa ma a molti non è che sia andata proprio giù tanto bene.
«Parecchi ragazzi si sono lamentati del fatto che ci sia chi occupa e danneggia la Statale da più di due settimane senza che nessuno dica o faccia niente. Mentre noi che vogliamo fare una manifestazione pacifica dobbiamo andare da un’altra parte», dice Andrea Ninzoli, responsabile dell’organizzazione degli Studenti per le Libertà. «Che poi – sottolinea – abbiamo detto chiaro che la nostra sarebbe stata una manifestazione non pro-Isreale ma a tutela degli spazi universitari e del diritto allo studio». Sarà anche per questo che ieri, come raccontano gli Studenti per le Libertà, chi occupava la Statale ha voluto fare la voce ancora più grossa, la faccia ancora più dura per fare più paura. «Sono arrivati i rinforzi erano almeno un centinaio a protestare dentro la Statale con cori e bandiere», racconta ancora Palmegiani.
Alcuni esponenti della sinistra radicale e anarchica hanno occupato la sede di Festa del Perdono per “manifestare” il loro sostegno alla causa palestinese.
Un atto discriminatorio e fortemente in contrasto con i valori di libertà che sono alla base di ogni istituzione universitaria.
L’occupazione del giardino nella sede di Festa del Perdono e in altre sedi rappresenta un tentativo evidente da parte di alcuni studenti di promuovere un’idea unica e divisiva attraverso estremismi, ignorando la diversità di pensiero e imponendo la propria visione.
L’università, sin dai suoi principi fondatori, è stata concepita come un luogo in cui ogni studente e professore può esprimere liberamente le proprie idee. Tuttavia, tali azioni di occupazione non solo limitano questa libertà, ma creano anche tensioni e divisioni all’interno della comunità accademica. Invece di ricorrere a tali comportamenti, sarebbe più costruttivo per gli stessi studenti impegnarsi nel promuovere un ambiente universitario basato sul rispetto reciproco e sulla tolleranza, dove le idee possono essere confrontate e discusse in modo pacifico e costruttivo. Solo attraverso il dialogo aperto e il rispetto delle diverse prospettive possiamo veramente promuovere un clima accademico inclusivo e stimolante.”