Arte e Legge. Due mondi in apparenza lontani, inconciliabili. Per un’occasione speciale come l’8 marzo proveranno però a incontrarsi a Milano e unire le forze a favore delle donne e dei loro diritti, ancora oggi troppo spesso negati in diverse parti del mondo come l’Iran, l’Afghanistan o l’Ucraina devastata dalla guerra.
Women For Freedom, il nuovo format artistico ideato e presentato da Claudia Conte, attivista per i diritti delle donne, si terrà dunque in una location straordinariamente inusuale: a ospitare le opere di artiste provenienti da Paesi in cui essere una donna può rappresentare un rischio e mettere a repentaglio la propria incolumità sarà infatti la sede milanese di B&C Tax e B&C Legal, realtà operanti nella consulenza tributaria e legale, che supportano l’iniziativa assieme a Gebbia Bortolotto Penalisti Associati, Merani Amministrativisti e Dt Revisione.
«L’8 marzo è la Giornata internazionale dei diritti della donna, non chiamiamola Festa – sottolinea Claudia Conte –. Un numero ancora enorme di donne in tutto il mondo è infatti alla ricerca di giustizia e libertà. Per questo motivo, in una giornata così carica di significati, diamo vita a un evento ricco di emozioni che attraverso le opere di sorelle iraniane, afghane e ucraine racconta difficoltà e rischi delle donne che vivono ancora oggi in contesti estremi segnati da persecuzioni e guerre. Il dialogo interculturale è centrale per la riaffermazione dei diritti negati e per riportare la pace».
Il percorso espositivo, che proseguirà fino all’11 aprile 2023, coinvolgerà opere delle artiste iraniane Fariba Karimi, Pegah Pasyar e Bahar Hamzehpour, dell’artista afghana Tahmin Alizada e dell’artista ucraina Tetyana Erhart. Presente anche una litografia ritraente l’arazzo che il giovane artista italiano Sebastiano Furlotti ha dedicato a Mahsa Amini, la ragazza iraniana la cui vita è finita tragicamente a causa di un velo non correttamente indossato.
Durante l’evento, che comincerà alle ore 17.00 negli uffici di Largo Donegani, 2 a Milano, sarà proiettato il cortometraggio di Carolina de’ Castiglioni dal titolo Dodomu, una Casa Lontana da Casa, diretto da Amaranta Medri: un progetto che nasce dalla volontà di dar voce alle numerose profughe ucraine arrivate in Italia negli ultimi mesi; oltre 88mila secondo i dati del Ministero dell’Interno aggiornati al primo giorno di marzo 2023. Quasi 49mila sono invece i minori giunti nel corso dello stesso periodo e poco più di 29mila gli uomini. Ed è proprio la Lombardia la regione italiana che ha accolto al momento il maggior numero di persone in fuga dalla guerra: 30.881, per una quota pari al 17,98%.
Alla tavola rotonda, moderata dall’ideatrice dell’evento Claudia Conte, parteciperanno: Luigi Carlo Filippini, senior partner B&C Tax; Maurizio Bortolotto, founding partner Gebbia Bortolotto Penalisti Associati; l’attivista afghana Zahara Hamadi; l’attivista afghana Fatima Haidari e l’artista e attivista ucraina Alevtina Kakhidze della Fondazione Hope Ukraine.
«B&C Tax e B&C Legal hanno voluto fortemente supportare questa iniziativa come partner ufficiale unitamente ad altri attori – commenta Luigi Carlo Filippini, senior partner di B&C Tax –. La legalità ed il rispetto dei diritti sono temi a cui nel nostro ruolo di professionisti siamo molto sensibili e anche quest’anno in occasione dell’8 marzo abbiamo ritenuto importante dare attenzione alla tematica dei diritti delle donne nell’anno in cui celebriamo i 75 anni della Costituzione Italiana. Ospitando questa esposizione speriamo di dare un segnale di speranza concedendo spazio e voce ad artiste incredibili che vivono in prima persona la necessità di difendere la loro libertà personale, supportandole con la nostra iniziativa per rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto la libertà, l’uguaglianza e il pieno sviluppo della persona umana (artt. 3 e 21 Costituzione)».
A Women For Freedom prenderà parte anche il giornalista e top voice Linkedin Filippo Poletti, che presenterà il suo libro Ucraina: grammatica dell’Inferno che pone l’attenzione proprio sulle profughe ucraine a un anno dall’inizio della guerra.
«In questa epoca di grande fermento culturale – aggiunge Maurizio Bortolotto, founding partner Gebbia Bortolotto Penalisti Associati – è in atto un processo di re-identificazione del ruolo della donna nella Società. Pare incredibile che esistano contesti dove i diritti umani siano ancora in discussione e che le donne rappresentino, purtroppo e ancora, la categoria sociale più penalizzata. La connessione di questi temi con la legalità è centrale, come urgente è l’esigenza di una reale presa di coscienza da parte delle Istituzioni e della Comunità. Riteniamo che l’immediatezza dell’arte sia un potente strumento per denunciare i crimini di guerra di cui tanta parte della popolazione mondiale è vittima e ringraziamo le artiste iraniane, afghane e ucraine – protagoniste assolute del progetto Women For Freedom – per farsi portavoce, attraverso le loro straordinarie opere, di un messaggio che riguarda il futuro di tutti noi».
Saranno presenti in sala anche le tre artiste iraniane, Fariba Karimi, Pegah Pasyar e Bahar Hamzehpour, che avranno modo di raccontare attraverso le loro opere d’arte la sofferenza di sentire oltraggiati i propri diritti nella terra che ha dato loro i natali.
«Attraverso il cinema, i libri, una mostra d’arte e il sostegno di importanti studi professionali – conclude Claudia Conte – promuoviamo i diritti delle donne e aiutiamo a comprendere, proteggere e diffondere i valori dell’uguaglianza sociale».