A Milano la prima guida per sconfiggere il gender gap nei luoghi di lavoro, presentazione mercoledì 29

Nella classifica del Global Gender Gap Index che misura il divario di genere in termini di partecipazione economica e politica, salute e livello di istruzione, l’Italia si colloca al settantanovesimo posto nel mondo su 146 nazioni.

Se consideriamo gli stessi parametri declinandoli nel contesto europeo, individuiamo il Belpaese alla venticinquesima posizione su trentacinque con punteggi non certo incoraggianti.

Nel panorama delle opportunità professionali e all’interno dei più disparati contesti lavorativi, la forbice tra i due sessi si allarga ancora di più. Dalle perenni distinzioni salariali, alla tutela del ruolo genitoriale, sino all’accesso iniquo al welfare, in tutti i settori economici, le donne, al netto delle dichiarazioni ufficiali, non godono ancora di un’effettiva equità di trattamento rispetto ai propri colleghi uomini. Eppure, da alcuni anni, gli operatori e i soggetti  del nostro tessuto produttivo più all’avanguardia, stanno adottando policy fortunatamente in controtendenza. Merito di nuove linee comunitarie e ministeriali per la certificazione Uni 125:2022 riguardante la gender equality nei luoghi di lavoro, recepite da aziende e organizzazioni.

 

“Non siamo mica uguali! Verso l’uguaglianza di genere” (Fall in Lov)  è la prima agile guida  aggiornata riguardante i principali indicatori per un’impresa all’insegna di una parità concreta. Un valore benefico per l’etica, per la giustizia sociale, per l’economia. L’innovativo pamphlet sarà presentato a Milano, mercoledì 29 maggio a partire dalle 18:30 allo Spazio Lineapelle (Piazza Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Milano).  La conduzione è affidata al giornalista Matteo Osso,  che, assieme all’avvocata Ester Viola, presenterà l’autrice Elisabetta Pieragostini. L’imprenditrice e scrittrice  si batte, da sempre, per  favorire  un modello d’impresa umano-centrico orientato ad uno sviluppo al servizio degli individui e avanzato sul fronte della transizione ecologica e della responsabilità sociale. Ritenuta, da anni, un punto di riferimento per l’imprenditoria all’avanguardia, l’ideatrice di questo originale lavoro partecipa a convegni nazionali sul gender gap, e coinvolge scuole e università in percorsi volti ad annodare saldamente il legame tra industria, progresso e giustizia.

La mia opera”- spiega la Pieragostini- che racconta di aver patito discriminazioni in un ambiente di lavoro “quasi esclusivamente maschile e maschilista” “prova ad offrire un compito culturale nuovo alle aziende per sottrarle alla loro identificazione esclusiva con il profitto. Stabilire legami con il circostante, relazionarsi con le comunità dei territori in cui operano, formare e crescere figure professionali, contribuire all’elaborazione di identità collettive, promuovere relazioni paritarie sono funzioni altrettanto vitali di una qualsivoglia traiettoria d’impresa. Misurano la capacità di un’organizzazione economica di realizzare l’umano e la sua dignità”.