A2A, approvata trimestrale. Mazzoncini: ruolo player transizione ecologica

L'ad di A2A, Renato Mazzoncini, all'inaugurazione delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche 'City Plug'

Margine Operativo Lordo a 1.354 milioni di euro: +19% rispetto ai primi nove mesi 2022 (1.136 milioni di euro); Utile netto ordinario a 402 milioni di euro: +26% rispetto all’analogo periodo del 2022 (319 milioni di euro); Ricavi a 10.952 milioni di euro: -35% rispetto allo stesso periodo del 2022 a seguito prevalentemente della contrazione dei prezzi di energia elettrica e gas sui mercati; Base clienti Mass Market a 3,5 milioni: +445 mila rispetto al 30 settembre 2022; Investimenti pari a 796 milioni di euro destinati allo sviluppo di impianti per la produzione di energia green e per il potenziamento e l’efficientamento delle reti a supporto della decarbonizzazione e dell’uso circolare delle risorse; Posizione Finanziaria Netta a 4.469 milioni di euro (4.258 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Questi i principali dati contenuti nell’ l’Informativa trimestrale, al 30 settembre 2023, approvata oggi dal Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A.,sotto la Presidenza di Roberto Tasca. Al netto delle variazioni di perimetro del periodo, pari a -12 milioni di euro, la PFN è in crescita di 223 milioni di euro, dopo investimenti per 796 milioni di euro e dividendi per 283 milioni di euro. Il rapporto PFN/EBITDA rolling è pari a 2,6x in riduzione rispetto al 31 dicembre 2022 (2,8x). Revisione al rialzo della guidance: Il Gruppo traguarderà per il 2023 un Ebitda compreso tra 1,88 e 1,92 miliardi di euro e un Utile Netto Ordinario di Gruppo, tra 550 e 570 milioni di euro sulla base dei significativi risultati dei primi nove mesi e delle migliori performance rispetto alle attese delle Business Unit Generazione & Trading e Mercato.

“I risultati di questi nove mesi confermano la solidità del percorso di crescita intrapreso dal nostro Gruppo. Nel corso dell’anno abbiamo investito circa 800 milioni per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici ed eolici, per il potenziamento delle reti, per il recupero di materia ed energia. Abbiamo incrementato del 27% la produzione eolica e fotovoltaica e attraverso accordi PPA con clienti (Noi2) e produttori (Enfinity) possiamo mettere a disposizione una quota sempre maggiore di energia green, consolidando il nostro ruolo di player a supporto della transizione ecologica del Paese – commenta Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A – Il significativo miglioramento degli indicatori economico-finanziari, sostenuto in particolare dalle performance delle Business Unit Generazione & Trading e Mercato, ha permesso di rivedere al rialzo la guidance del Gruppo con Ebitda compreso tra 1,88 e 1,92 miliardi di euro e un Utile Netto Ordinario tra 550 e 570 milioni di euro. Procediamo convinti nella direzione tracciata dal nostro Piano Industriale, volto a favorire la decarbonizzazione e l’elettrificazione dei consumi: traguardi indispensabili per fornire risposte concrete alle sfide del cambiamento climatico in atto e per contribuire a rendere il mercato energetico più stabile e autonomo”.

Per quanto riguarda il prezzo dell’energia “il 2023 è un anno in cui la situazione si sta un po’ rinormalizzando, è chiaro che è una normalizzazione al di sopra dei livelli che conoscevamo ante crisi però la stabilità del prezzo del gas o dell’energia nel 2023, dopo la discesa iniziale dei primi mesi, si sta confermando anche in questo trimestre. Ed è quello che noi vediamo come scenario anche per il 2024 e il 2025: quindi una situazione di costanza dei prezzi che poi cominciano a scendere con il maggior sviluppo di rinnovabili dal 2025 in avanti”: lo ha detto l’ad di A2A Renato Mazzoncini nella conference call per presentare i risultati del Gruppo al 30 settembre. Mazzoncini ha evidenziato in particolare “il margine operativo lordo in crescita sulla parte ordinaria dl 20% sullo scorso anno”. “E’ il risultato di una continua crescita di A2A dal 2021 quando venne lanciato il piano industriale al 2030 – ha detto – Lungo questo percorso abbiamo avuto un anno molto complicato che è stato il 2022 che ha generato tutta una serie di effetti per i cittadini e per le imprese, ma anche per le aziende erogatrici di servizi elettrici e il 2023 un anno in cui la situazione si sta un po’ rinormalizzando”.

A2A mira ad acquisire un milione di clienti in più con le gare dei lotti dell’ex mercato tutelato. Lo ha riferito l’ad Renato Mazzoncini durante la conference call per presentare i risultati dal gruppo al 30 settembre. “Con le norme attuali partono le gare l’11 dicembre e l’assegnazione è il 10 gennaio, con lo shift dei clienti il primo di aprile” ha ricordato Mazzoncini e “il 30% è il massimo di numero di lotti che si possono vincere sui 26 totali. Ogni lotto è mediamente da 220-230 clienti, perderemo anche noi probabilmente qualche cliente, ma immaginiamo che il saldo netto di quest’operazione per noi possa essere di un milione di clienti in più”. Quanto al rispetto dei tempi al momento previsti, Mazzoncini ha detto che “in nessuna delle bozze che sono circolate del decreto Energia si ipotizza uno slittamento se non di qualche mese, necessario a gestire in maniera ordinata questo passaggio” Quindi, ha aggiunto “se dovessi fare una previsione, ci aspettiamo che lo shift dei clienti possa slittare al massimo nell’estate, a luglio-agosto”. L’ad ha inoltre precisato che “da questo sono esclusi i clienti ‘vulnerabili’ la cui definizione è molto ampia, comprende anche tutti quelli sopra i 75 anni, quindi di circa 9 mln di clienti della tutela il 50% sono vulnerabili” il che significa che “si sta parlando di un gruppo di clienti che vanno a gara pari a circa 4,5 mln”.

“Oggi non ci sono elementi per fare previsioni diverse se non quella che escluderei che possano calare i dividendi rispetto all’anno scorso, nonostante l’anno scorso siano stati sostenuti anche da una parte straordinaria”: lo ha detto l’ad di A2A Renato Mazzoncini nella conference call per presentare i dati del gruppo al 30 settembre. “Abbiamo una politica di dividendi che è stata comunicata nel piano industriale che prevede anno per anno una crescita del 3%. Negli ultimi due esercizi abbiamo riconosciuto anche un dividendo straordinario” oggi “quello che ci immaginiamo nell’ambito della politica comunicata al mercato è di non ridurre i dividendi, troveremo il modo di far sì che la quota di dividendi straordinari entri un po’ più strutturalmente nella politica di dividendi”. (MiaNews)