Margine Operativo Lordo a 708 milioni di euro, in aumento del 3% rispetto al primo semestre 2021; Utile netto a 328 milioni di euro: in riduzione di 12 milioni di euro, rispetto al primo semestre 2021 (340 milioni di euro); ricavi pari a 9.788 milioni di euro, in aumento del 141,5% rispetto all’anno precedente, principalmente dovuto all’incremento dei prezzi delle materie prime energetiche, a cui è corrisposto un incremento dei costi di approvvigionamento; investimenti pari a 463 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; posizione Finanziaria Netta a 4.587 milioni di euro (4.113 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Al netto delle variazioni di perimetro del periodo la PFN è in crescita di 65 milioni di euro, dopo investimenti per 463 milioni di euro, pagamento di dividendi per 283 milioni di euro e incassi per cessione di alcuni asset immobiliari per 221 milioni di euro. Sono i principali risultati economici approvati dal Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. che, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Marco Patuano, ha esaminato e approvato la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2022. “In uno scenario fortemente caratterizzato dal perdurare degli effetti della crisi geopolitica ed economica e da quelli sempre più evidenti del climate change, la diversificazione delle attività di business ha permesso al Gruppo di confermare la propria solidità e capacità di reazione – commenta l’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini -. Nel primo semestre dell’anno, A2A ha ulteriormente incrementato i propri investimenti in infrastrutture strategiche per la transizione ecologica per poter superare l’emergenza e contribuire all’indipendenza energetica del Paese. Confermiamo il nostro obiettivo di crescita nelle rinnovabili e nell’economia circolare, contando sulle potenzialità offerte da acqua, sole, vento e rifiuti, le nostre materie prime”.
Il primo semestre 2022 – spiega la nota di A2A – ha visto l’ulteriore estremizzarsi delle continue pressioni rialziste sul mercato delle commodities energetiche alimentate anche dagli scenari geopolitici critici e dal peggioramento della siccità con un impatto diretto, tra i vari effetti negativi, sulle produzioni idroelettriche. In un quadro complesso e difficile, il Gruppo A2A ha opportunamente gestito gli effetti di questo frangente attraverso il monitoraggio dei rischi delle commodities e di esposizione finanziaria e creditizia mitigando così gli impatti che le turbolenze dei mercati energetici avrebbero potuto generare.
Nello specifico, gli investimenti sono risultati pari a 463 milioni di euro, in incremento di 50 milioni di euro (+ 12%) rispetto al primo semestre dell’anno precedente. Nel dettaglio, sono stati realizzati investimenti di sviluppo per 287 milioni di euro (+13% rispetto al medesimo periodo del 2021) finalizzati al recupero di energia e materia, al miglioramento della qualità delle reti di distribuzione, al potenziamento delle reti idriche e fognarie, allo sviluppo degli impianti di depurazione, alla crescita degli impianti eolici e fotovoltaici, a contribuire all’adeguatezza e alla sicurezza della rete elettrica nazionale e alla digitalizzazione del Gruppo; In particolare, sul fronte della transizione ecologica, spiega la nota, “A2A consolida la propria posizione tra gli operatori delle rinnovabili in Italia e avvia la propria attività all’estero: perfezionata l’acquisizione di portafogli eolici e fotovoltaici. Tale operazione si aggiunge a quella realizzata nel primo trimestre relativa all’acquisizione di una piattaforma di sviluppo e gestione di impianti a fonte rinnovabile”.
Ulteriore contributo alla decarbonizzazione e alla flessibilità del sistema elettrico italiano dall’aggiudicazione, per A2A, di 5,4 GW di capacità, di cui 1,3 GW di nuova capacità nell’asta del capacity market per l’anno di consegna 2024. Sul fronte della sostenibilità è stato generato 238 GWh di energia green, prodotte da fonti fotovoltaiche ed eoliche nel primo semestre 2022 (+58% rispetto ai primi sei mesi del 2021), con un +25% di energia verde venduta rispetto al primo semestre 2021 (3TWh Vs 2,4TWh).
E ancora, evidenzia A2A, prosegue l’impegno del Gruppo nella finanza sostenibile: nel corso del primo semestre A2A ha emesso con successo due prestiti obbligazionari per un totale di 1,1 miliardi di euro (un secondo Sustainability-Linked Bond per 500 milioni di euro e un terzo Green Bond per 600 milioni di euro). A seguito di queste operazioni la quota di debito sostenibile sul totale del debito lordo di Gruppo al 30 giugno 2022 ha raggiunto il 55% (31% al 30 giugno 2021). In aggiunta, A2A ha sottoscritto una nuova linea di credito revolving Sustainability-Linked da 410 milioni di euro collegata al raggiungimento di tre obiettivi in ambito Social e Governance e acquistato una soluzione assicurativa di Responsabilità Civile e Generale legata al raggiungimento di cinque obiettivi di sostenibilità che riguardano la salute e la sicurezza sul lavoro.
Dopo l’emergenza sanitaria del 2020 e 2021, sia le tensioni geopolitiche seguite al conflitto Russia-Ucraina, sia le recenti notizie in merito alla riduzione dei flussi di gas provenienti dalla Russia e l’eccezionale bassa idraulicità stanno incidendo sul contesto macroeconomico, determinando effetti significativi sullo scenario energetico di riferimento. E’ quanto evidenzia A2A nella Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2022 approvata oggi riguardo all’evoluzione della gestione. L’acuirsi e il prolungarsi delle ostilità hanno accentuato la volatilità dei prezzi delle materie prime, soprattutto energetiche, determinando forti spinte inflazionistiche con ricadute sulla spesa di famiglie e imprese. Infine, le azioni del Governo finalizzate a contenere i prezzi per i consumatori finali o offrire sostegni finanziari hanno impattato sulle società operanti nel settore della vendita dell’elettricità e gas. I risultati economici-finanziari nel primo semestre hanno evidenziato una buona resilienza del Gruppo: Ebitda in crescita grazie alla forte diversificazione dei business e struttura finanziaria solida, nonostante le tensioni generalizzate.
Il Gruppo conferma le attese indicate in occasione della presentazione del Piano Strategico 2021- 2030 del 27 gennaio 2022 e presentazione dei risultati trimestrali del 12 maggio 2022: l’Ebitda è atteso in un range compreso tra 1,40 e 1,45 miliardi di euro, e l’Utile Netto di Gruppo, al netto delle poste non ricorrenti è atteso tra 330 e 370 milioni di euro. A2A monitora costantemente l’evoluzione degli eventi, il quadro macroeconomico e i relativi impatti sulla marginalità e flussi di cassa e, come fatto in altre situazioni di crisi (ad esempio nel caso della recente pandemia COVID-19), individua possibili azioni di mitigazione finalizzate alla maggior tutela della situazione economica e patrimoniale. In questo senso, sono state ad oggi coperte per i prossimi sei mesi dell’anno circa l’81% delle produzioni a prezzo fisso (Rinnovabili e WTE), e il 51% delle produzioni termoelettriche (CCGT), riducendo quindi i possibili effetti negativi di una caduta dei prezzi. Il Gruppo inoltre può contare su una solida posizione di liquidità per fronteggiare ulteriore volatilità sul mercato delle commodities oltre agli incrementi temporanei e riassorbibili di circolante dovuti alla crescita prezzi e ai piani di rateizzazioni concessi ai clienti.
In considerazione degli avvenimenti che continuano a destabilizzare il mercato determinando una volatilità senza precedenti dei prezzi dell’energia, A2A – attraverso la società A2A Calore e Servizi – ha deciso di intervenire anche nel quarto trimestre dell’anno a favore dei propri clienti, bloccando la componente del prezzo del teleriscaldamento legata al PUN (Prezzo Unico Nazionale) e che valorizza l’utilizzo del calore generato da fonte rinnovabile, fissata ancora a 200,721 €/MWh (valore ‘congelato’ di inizio 2022) rispetto al valore di 368 €/MWh che sarebbe implicitamente incorporato nella formula considerati gli andamenti di giugno-luglio-agosto. Si stima che questa iniziativa possa offrire un risparmio medio di circa 50€ per famiglia-tipo nell’ultimo trimestre dell’anno. L’inevitabile rialzo dei costi sarà, pertanto, legato ai soli incrementi di acquisto di gas naturale, fattore esogeno e non governabile dalla società. Grazie agli investimenti di A2A nella decarbonizzazione delle fonti di produzione del calore, l’aumento del prezzo del gas riguarderà meno della metà dell’indice che forma quello del teleriscaldamento. L’annuncio è stato dato nella giornata odierna da Luca Rigoni, Amministratore Delegato di A2A Calore e Servizi, nel corso di un incontro promosso con le diverse sigle delle Associazioni dei Consumatori. Complessivamente le misure introdotte dal Gruppo A2A a favore dei propri clienti a partire dal mese di marzo 2022 garantiscono un taglio agli aumenti delle bollette pari a circa 12,5 milioni di euro, mantenendo così competitivo il teleriscaldamento rispetto ad un’equivalente fornitura a gas nel servizio regolato di maggior tutela che, nonostante gli importanti aiuti statali, ha subito dei forti rincari. Il Gruppo auspica, inoltre, che vengano estese al teleriscaldamento le misure correttive già adottate per altre fonti energetiche (IVA agevolata al 5% sulla vendita del calore prodotto) che potrebbero determinare un’ulteriore riduzione delle bollette dei clienti finali, permettendo un taglio del prezzo di circa 6,6 €/MWh.
“Abbiamo chiuso un primo semestre soddisfacente soprattutto se consideriamo le condizioni di contorno”: lo ha detto l’ad di A2A Renato Mazzoncini in una conference call per commentare i risultati della relazione finanziaria semestrale al 30 Giugno 2022.”L’Ebitda del semestre chiude comunque con 3% in crescita rispetto al 2021, quindi bene, ed è il risultato di un’azienda che avendo tanti business riesce a compensare effetti negativi con effetti positivi”, ha detto. L’ad ha ricordato poi in particolare la posizione finanziaria netta “che – ha affermato – è uno dei problemi più importanti del periodo visto che i prezzi delle commodities è molto cresciuto e banalmente stoccare gas ha un costo enorme rispetto all’anno precedente” e che “rimane comunque sotto controllo con una crescita del 12% rispetto al 2021”.
“Credo che ci siano tutte le possibilità di passare un inverno dal punto di vista della disponibilità della commodities relativamente tranquillo, i problemi sono evidentemente i prezzi. Oggi sono molto alti, tutti ci auguriamo che si possano abbassare. Le ‘curve forward’ ci dicono che per il 2022 rimarrà piuttosto alto che vedremo una discesa nel 2023, ma questo dipende completamente dalla situazione geopolitica, vedremo cosa succede”: lo ha detto l’ad di A2A, Renato Mazzoncini , rispondendo a una domanda dei giornalisti sul tema delle forniture di gas in vista dei mesi freddi, durante la conference call per commentare i risultati della relazione finanziaria semestrale al 30 Giugno 2022. “Siamo in grado di affrontare l’inverno”, ha detto. “Non possiamo non cavarcela, se noi che abbiamo un livello di dipendenza così basso avessimo un problema serio, gli altri Paesi europei avrebbero problemi serissimi”, ha aggiunto, spiegando che considerando tutta l’energia primaria in Italia (quindi non solo gas) “avevamo un consumo di 1.300 terawatt/ora e, di questi, la parte che consumavamo con il gas russo era il 15%”. L’ad ha poi riferito che ad “oggi noi come A2A abbiamo di poco superato il 70% di stoccaggi ed è ragionevole per fine agosto ben oltre l’80%. Il che vuol dire che se troviamo il sistema di risparmiare il 7% di energia su cui ci siamo impegnati anche a livello europeo, non avremo alcun tipo di problema”. In questo senso Mazzoncini ha auspicato anche che si adottino “un po’ di buone pratiche” con un “comportamento più virtuoso”.
“Ci troviamo con una produzione idroelettrica che è 40% in meno rispetto alla media degli altri anni. A2A come media degli ultimi anni produceva 4,5 terawatt/ora di energia, alcuni anni ‘buoni’ anche 6 e quest’anno siamo a 3. Per quest’anno credo che non sia certamente possibile avere ormai un recupero, speriamo che la seconda metà dell’anno vada almeno ‘normale'”: lo ha detto l’ad di A2A Renato Mazzoncini parlando delle ripercussioni della siccità sulla produzione idroelettica, durante la conference call per commentare i risultati della relazione finanziaria semestrale al 30 Giugno 2022. Solitamente, ha ricordato l’ad, proprio “in questa stagione lo scioglimento dei nevai alimenta i bacini idroelettrici” ma quest’anno c’è stato “l’80% in meno di neve” e “il 60% in meno” di piovosità”. Secondo Mazzoncini in ogni caso “per prossimi anni non è detto” che si ripeta la stessa situazione. “Ci sono anche teorie per cui aumenterà la piovosità e non diminuirà” a causa dei cambiamenti climatici. “Certo – ha affermato – la situazione è da monitorare con grande attenzione”.