La decisione del Governo di porre a carico dello Stato tre mesi di affitti delle attività economiche e commerciali in difficoltà è importante: dimostra che l’Esecutivo ha compreso che per salvare queste attività occorre preservare i rapporti di locazione sui quali esse si fondano. Perché l’obiettivo sia raggiunto, però, occorre che il ristoro sia reale e garantisca l’effettivo pagamento dei canoni alle imprese e alle famiglie locatrici. A tal fine, la strada maestra è quella del trasferimento di liquidità espressamente destinata allo scopo, come le dichiarazioni di diversi esponenti del Governo, in particolare del MEF, avevano lasciato intendere.
Le anticipazioni del Ministro allo Sviluppo Economico Patuanelli, invece, tornano a fare riferimento ad un credito di imposta in favore dei conduttori, pur fortemente rafforzato (cento per cento del canone), esteso (tre mensilità) ed ampliato (tutte le attività che hanno subìto un calo di fatturato).
La possibilità di cederlo agli istituti finanziari sarebbe certamente un’integrazione interessante, ma – per essere minimamente appetibile – il credito dovrebbe essere previsto in favore della parte contrattuale che ha subìto un danno, locatore o conduttore che sia, riservandolo al primo in caso di mancato versamento del canone.