Il 4 luglio a Milano si riunisce la comunità internazionale dell’arbitrato, con circa 200 professionisti, esperti, accademici, legali di impresa e avvocati, provenienti da ogni parte del mondo (15 diversi Paesi), in occasione della 2° edizione dell’”Italian Arbitration Day” (IAD), la Giornata italiana dell’Arbitrato, organizzata dalla Camera Arbitrale di Milano (CAM) e dall’Associazione Italiana per l’Arbitrato (AIA).
Diverse sono le novità di questa edizione, che si tiene in un rinnovato clima normativo alla luce dell’attuazione del decreto di riforma dell’arbitrato. Innovativa è anche la modalità di svolgimento della conferenza: con il “reverse debate” saranno i relatori a porre le domande al pubblico, per tentare tutti insieme di tracciare linee comuni, che mettano d’accordo gli esperti dell’arbitrato internazionale, sia di common law che di civil law, sul concetto di “fairness” e sulle sue applicazioni concrete, che possono accrescere la fiducia degli utilizzatori nello strumento. Dopo la prima edizione, che si è tenuta un anno fa a Roma, a cui hanno partecipato 200 professionisti, accademici e studiosi di diritto, provenienti da diversi paesi come il Brasile, la Cina, la Finlandia e agli USA, Milano quest’anno diventa il luogo dove riunire la community internazionale, in un momento di particolare attenzione per l’Italia, vista l’entrata in vigore della riforma.
Tra le varie novità, la legge ha introdotto l’obbligo per gli arbitri di dichiarare la propria indipendenza e imparzialità e ha rimosso il divieto degli stessi di far ricorso a misure cautelari. Questi “aggiustamenti” contribuiscono a creare una legislazione in Italia più “arbitration-friendly”, più favorevole all’utilizzo dell’arbitrato e a rendere il nostro Paese attrattivo di investimenti internazionali.
“Milano, cuore economico e finanziario del Paese, – ha dichiarato Stefano Azzali, Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano – fa quest’anno da palcoscenico per celebrare la Giornata italiana dell’arbitrato, e affrontare il tema delle novità normative e delle opportunità per le imprese. L’arbitrato è uno strumento di giustizia privata che parla il linguaggio delle imprese: speditezza, costi certi e predeterminati, massima riservatezza, fanno di questo strumento la soluzione ideale per gli operatori economici che devono risolvere al più presto una lite. I dati confermano la crescente fiducia: in tre anni in CAM le domande di arbitrato sono aumentate del 8,4% e in pochi mesi è cresciuto del 20% il numero delle domande di arbitrato internazionale. In questo contesto la riforma normativa dell’arbitrato può giocare un ruolo fondamentale per accrescere la fiducia degli operatori internazionali verso l’Italia come sede sempre più appetibile per lo svolgimento di procedure arbitrali”.
“Alla sua seconda edizione, l’Italian Arbitration Day, organizzato congiuntamente da AIA e CAM con il sostegno di molte organizzazioni nazionali e internazionali, – ha dichiarato Andrea Carlevaris, Presidente dell’Associazione Italiana per l’Arbitrato (AIA) – è già diventato un appuntamento imperdibile nel calendario dell’arbitrato internazionale, non solo per il pubblico italiano.
Il 4 luglio a Milano saranno presenti, tra i relatori, il pubblico e gli sponsor, un gran numero di colleghi e specialisti stranieri, a testimonianza di un crescente interesse per la comunità arbitrale, la prassi e la legislazione italiane. Con l’aiuto della recentissima riforma, che ha messo mano ad aspetti in passato ritenuti problematici del regime dell’arbitrato, l’obiettivo è ora incrementare la scelta dell’Italia come sede di procedimenti internazionali”.
Relatori: Toby Landau, Emilia Onyema, Mohamed Abdel Wahab, Yas Banifatemi, Pedro Arcoverde, Michael Mcilwrath, Erica Stein, Giuditta Cordero-Moss, Herbert Kronke, Juan Fernandez-Armesto, Luca Radicati di Brozolo, Michael Polkinghorne.