Milano e la Lombardia hanno superato i livelli pre-crisi del 2008 sul fronte dell’occupazione, a differenza che il resto d’Italia, ma permane un “significativo squilibrio” tra lavoratori al di sopra e al di sotto dei 45 anni. E’ quanto emerge dal 12/o rapporto ‘Il Lavoro a Milano’ realizzato da Assolombarda insieme a Cgil, Cisl e Uil metropolitane. Nel 2017 il tasso di occupazione in Lombardia ha superato il livello del 2008 (67,3% contro il 66,9%), traguardo che Milano aveva un anno fa e ha ulteriormente incrementato nel 2017 (69,5% contro 68,4%) e che l’Italia (al 58%) non ha ancora toccato. Il problema è lo “squilibrio generazionale”, che permane nonostante l’aumento delle assunzioni, dato che nel 2017 si sono persi 74mila occupati tra i 15 e i 44 anni e se ne sono avuti 63mila in più sopra i 45 anni. Nel 2017, però, il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni è sceso di 7 punti, passando dal 29,9% al 22,9%, e si sono ridotti dal 15 al 14,2% i Neet, coloro che non studiano e non lavorano.