Il mercato italiano dell’auto registra un nuovo crollo nel mese di agosto e teme ulteriori cali nel futuro: le immatricolazioni – secondo i dati del ministero dei Trasporti – sono state 64.689, il 27,3% in meno dello stesso mese del 2020. Da inizio anno sono state vendute 1.060.182 vetture, in crescita del 30,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma in calo del 20% sul 2019. Pesano la fine degli ecobonus e la crisi dei microchip, sottolineano gli operatori del settore, che chiedono all’unisono il rifinanziamento degli incentivi. Stellantis ha venduto nel mese 21.636 auto, il 36,3% in meno del 2020, mentre negli otto mesi le immatricolazioni del gruppo sono state 412.580 (+31,3%) con la quota che sale al 39%.
Sei modelli sono nella ‘top ten’ di agosto: Fiat Panda sempre in testa alla classifica (3.009 unità), seguita, al secondo posto, dalla Fiat 500 (2.444) dalla Lancia Ypsilon (2.056), al quinto dalla Jeep Renegade, che sale di ben tre posizioni, al settimo dalla Jeep Compass e, al nono, dalla Fiat 500X. Il peggioramento del mercato italiano dell’auto è dovuto “al venir meno del sostegno alle vendite dato dagli incentivi alla rottamazione previsti per il primo semestre del 2021 per le vetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 gr/km” e “all’estendersi della crisi nelle forniture di microchip con ripercussioni pesanti sull’attività produttiva e quindi sui tempi di consegna delle autovetture” spiega il Centro Studi Promotor. “Ciliegina sulla torta è poi il fatto che a fine agosto si è esaurito lo stanziamento per gli ecobonus per l’acquisto di vetture con emissioni di CO2 da 0 a 60 gr/km. Si è prodotta una situazione che definire tempesta perfetta sull’auto è assolutamente appropriato”.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, “la ripresa dell’economia italiana non può prendere ulteriore slancio se il settore dell’auto si rivela una palla al piede. E’ dunque necessario che il Governo e il Parlamento intervengano immediatamente per superare la tempesta di agosto”. Per l’Unrae, nei prossimi mesi la situazione del mercato italiano dell’auto “non può che peggiorare visto il rapido esaurimento dell’Ecobonus stanziato dal dl Sostegni bis a favore delle auto elettriche pure e ibride plug-in con emissioni 0-60 g/Km CO2”. L’Anfia ritiene “necessario riprendere il dialogo con il Governo per definire, nei prossimi mesi, un piano strategico per la riconversione industriale del settore automotive”.
Per 6 italiani su 10 la prossima auto potrebbe essere ibrida plug-in, spiega l’annuale Automotive Customer Study di Quintegia, che vede la classifica per motorizzazioni occupata in 3 delle prime 4 posizioni dalle nuove alimentazioni, con la benzina a fare da baluardo sul secondo gradino per le tradizionali, seguita dalle ibride non a ricarica elettrica e dalle full electric.