Arriva il passo indietro dei Benetton che apre all’accordo su Autostrade per l’Italia. L’intesa passa dall’ingresso di Cdp con il 51%, che renderà di fatto Aspi una public company. E da una revisione complessiva della concessione, dai risarcimenti alle tariffe.
Un’operazione complessa, che richiede un anno di tempo per portare Autostrade per l’Italia in Borsa, e che partirebbe con un aumento di capitale – che viene ipotizzato tra i 3 e i 4 miliardi – per far salire Cdp al 31-33% della società. Atlantia, invece, cederebbe una quota attorno al 20-24% ad altri investitori. Tra i risultati dell’operazione, alla fine con la quotazione di Aspi, la ‘cassaforte dei Benetton Edizione Holding avrebbe della ‘nuova’ società collocata in borsa una quota di circa il 10%, mentre ora, controllando il 30% di Atlantia che controlla l’88% di Aspi, ha di fatto un valore pari al 25-26%% dell’intera società. Sarebbe questo, secondo quanto si apprende da fonti vicino al dossier, lo schema al quale si starebbe lavorando per attuare l’accordo raggiunto in nottata su Autostrade per l’Italia. Gli importi e le quote dipenderanno ovviamente anche dalla valutazione che sarà data di Autostrade e dall’andamento del mercato, ma di certo è previsto che tutti gli investimenti che verranno raccolti con l’operazione saranno completamente investiti sulla rete autostradale.
Soddisfatto il premier. “E’ un altro dossier che abbiamo ricondotto alla ragione”. Così il premier Giuseppe Conte ha risposto ad una domanda su aspi, arrivando al Senato. “Siamo abbastanza soddisfatti”, ha aggiunto Conte.
“Non si sa ancora nulla” dell’accordo tra il governo e Aspi: “Costi delle opere, chi ci guadagna e chi ci perde. Ci sa tanto di fregatura e vogliamo che siano chiari”. Matteo Salvini, interpellato dall’ANSA all’ingresso in Senato, spiega che la Lega porterà in Aula la sua mozione su Aspi. Il voto dovrebbe svolgersi la prossima settimana.
“La famiglia Benetton progressivamente non sarà più socia di Aspi”. Lo ha detto la ministra dei Trasporti Paola De Micheli al tg la7, intervistata dal direttore Enrico Mentana ribadendo che ci sarà “l’uscita totale dei Benetton da Aspi”.
“E’ una vittoria dello Stato dei cittadini che afferma il primato dell’interesse pubblico”: così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. “Aspi – ha detto Gualtieri – ha accettato il regime tariffario dell’autorità, più vantaggioso per i cittadini con un cospicuo risarcimento, e il nuovo regime relativo alla risoluzione introdotto col milleproroghe. Soprattutto c’è un regime societario nuovo, Aspi diventerà una public company con il controllo di Cdp, con investitori istituzionali e aperta agli investimenti dei cittadini. Si apre una nuova pagina per il rilancio, per avere più investimenti, più sicurezza”. Quella di Autostrade è “una privatizzazione che non è andata bene” e “giustamente la revoca è stata completamente sul tavolo, ed è completamente sul tavolo se non si finalizzerà l’accordo sulle linee che sono state definite. Perché sarebbe stato inaccettabile qualsiasi altro risultato”, ha detto il ministro dell’Economia.
Chiusura estremamente brillante per Atlantia (+26,65% a 14,49 euro) a Piazza Affari, con l’accordo in Consiglio dei ministri per l’Aspi. Il titolo ha scambiato quasi 18 milioni di azioni, sfiorando il 2,2% del capitale.