Bce taglia tassi di 25 punti. Capone (Ugl): Taglio tassi consente a famiglie di respirare

epa08464927 European Central Bank (ECB) President Christine Lagarde speaks during a press conference following the meeting of the Governing Council of the European Central Bank in Frankfurt am Main, Germany, 12 March 2020 (reissued 04 June 2020). The ECB on 04 June 2020 announced it's monetary policy decision and said the pandemic emergency purchase programme (PEPP) will be increased by 600 billion euro to a total of 1,350 billion euro, as a part of stimulus efforts to strenghten the eurozone economy. ECB also held the interest rates at 0,00 per cent. EPA/ARMANDO BABANI *** Local Caption *** 55947938

Nessuna sorpresa da Francoforte, nonostante la piccola recente fiammata dell’inflazione. Infatti il Consiglio direttivo della Bce ha deciso oggi di tagliare di 25 punti i tre tassi di interesse di riferimento. Con questo intervento – la prima riduzione dei tassi da settembre 2019 e dopo una serie record di 10 rialzi consecutivi – i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale scendono rispettivamente al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%, con effetto dal 12 giugno 2024.

La Bce ha deciso di tagliare i tassi di 25 punti dal momento che “sulla base di una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, è ora opportuno moderare il grado di restrizione della politica monetaria dopo nove mesi di tassi di interesse invariati”. Nel comunicato finale della riunione del Consiglio direttivo si sottolinea come da settembre 2023 “l’inflazione è diminuita di oltre 2,5 punti percentuali e le prospettive di inflazione sono migliorate notevolmente. Anche l’inflazione di fondo è scesa, rafforzando i segnali di un indebolimento delle pressioni sui prezzi, e le aspettative di inflazione hanno registrato una flessione su tutti gli orizzonti. La politica monetaria ha mantenuto restrittive le condizioni di finanziamento”. “Frenando la domanda e facendo sì che le aspettative di inflazione restassero ben ancorate – aggiunge l’Eurotower – ciò ha contribuito in misura rilevante al rientro dell’inflazione”.

Nonostante il netto calo dell’inflazione, la Bce lamenta che “malgrado i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi poiché la crescita delle retribuzioni è elevata; l’inflazione resterà probabilmente al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno”. Queste tensioni- si sottolinea nel comunicato finale del Consiglio – si riflettono nelle ultime proiezioni formulate dagli esperti dell’Eurosistema per l’inflazione complessiva e quella di fondo che “sono state riviste al rialzo per il 2024 e il 2025 rispetto alle proiezioni di marzo. Gli esperti indicano ora che l’inflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026. L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,8% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e al 2,0% nel 2026”.

Migliorano invece le stime sul Pil, infatti la Bce si attende che la crescita economica aumenti allo 0,9% nel 2024 (+0,3 punti sulle previsioni precedenti), all’1,4% nel 2025 (-0,1 punti) e all’1,6% nel 2026 (stabile).

“Oggi abbiamo deciso di tagliare i tassi perché la fiducia nel percorso futuro dell’inflazione è aumentata negli ultimi mesi: queste decisioni non accadono per caso”, ha sottolineato la presidente della Bce Christine Lagarde, ricordando che la mossa odierna arriva dopo due fasi ben precise: “La prima ha visto consistenti aumenti dei tassi mentre la seconda una pausa da settembre 2023”. Ma al momento dell’inizio della prima fase – ha ricordato l’inflazione era “a doppia cifra, al 10,2%, mentre all’inizio della seconda era al 5,2%: oggi invece è al 2,6%”. “In ogni passaggio, ogni volta che abbiamo deciso di cambiare direzione, l’inflazione era dimezzata” ha osservato.

“Il taglio dei tassi deciso dalla BCE avrà senza dubbio ricadute positive per famiglie, lavoratori e imprese, consentendo loro di respirare dopo circa due anni. L’UGL auspica che si prosegua nel solco di una politica monetaria meno restrittiva per consentire di rafforzare i salari dei lavoratori e favorire un contestuale calo dei prezzi. Per evitare che l’inflazione cresca ulteriormente è necessario che siano i profitti ad assorbire i salari e non i prezzi. Nell’attuale congiuntura economica è fondamentale intervenire attraverso un taglio dei tassi più consistente per garantire alle famiglie la possibilità di accendere un mutuo e rilanciare i consumi”.  Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL in merito al taglio dei tassi da parte della BCE.