Mattinata difficile per Le Borse europee, dopo che il presidente della Fed Powell ha chiaramente ripetuto che l’obiettivo della Banca centrale statunitense è la lotta all’inflazione, con un possibile effetto depressivo sull’economia Usa.
In un clima molto nervoso, Francoforte cede infatti l’1,8%, con Parigi in calo dell’1,7% e Londra di un punto percentuale e mezzo.
Giù anche Milano (Ftse Mib -1,4% dopo aver sfiorato ribassi attorno ai due punti percentuali), con Amsterdam negativa dell’1,2% e Madrid di un punto.
Il gas prosegue solido in aumento del 2% a 144 euro al megawattora, mentre scende la tensione sui titoli di Stato europei, con il tasso del Btp a 10 anni al 3,35% e un spread a quota 191 per la maggior discesa dei rendimenti del Bund tedesco.
In Piazza Affari nuovo scivolone per i diritti sull’aumento di capitale di Saipem, fermati quasi subito in asta di volatilità e poi rientrati in ribasso di oltre il 20% a 2,21 euro, con il titolo (ormai scarsamente rappresentativo) che perde il 12%. Lo scarso interesse tra gli investitori non dovrebbe comunque pregiudicare la buona riuscita dell’aumento, garantito anche da un consorzio di banche.
Vendite inoltre su Unicredit, che ha toccato un calo del 4%, e Intesa, in ribasso di quasi tre punti. La debolezza del settore tocca anche Mps, che cede oltre il 3% sempre vicina al minimo storico. Male Tim (-2%), in controtendenza Terna e Snam che salgono di un punto percentuale. (ANSA).